Людмиле или свобода? (Lyudmile ili svoboda?)

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"Come mi hai trovata?" Chiesi a Svetlana.
Era seduta sul divano difronte alla gabbia. Le piaceva guardare la gabbia.
Dopo la mia domanda concentrò l'attenzione su di me.
Iniziò a fissarmi.
La fissavo.
Mi fissava.
La fissavo.
Ludmilla la fissava.
La gabbia la fissava.
Il gioco di sguardi fu interrotto da un urlo.
"Hrrrruuuuyyy"
Era Bacco.
"Rachidaaaaa!" Urlai.
Aveva chiuso il mio maiale dentro il baule. Di nuovo.
"Si?" Rispose.
"Cos'hai fatto a Bacco!?"
"Chiuso dentro bauli"
Ero furente.
"Liberalo!"
Lo liberò. Lo guardò. Ludmilla li guardava.
Rachida realizzò che Svetlana mi aveva trovata.
"Come ci hai trovate?"
Guardavo Svetlana.
Rachida guardava Svetlana.
Bacco guardava Svetlana.
La gabbia guardava Svetlana.
Ludmilla guardava Svetlana.
Stavamo guardando Svetlana.
"AHHHHH" Gridò Rachida.
La prese per i capelli e le chiuse nel baule.
Piangeva. Gridava. Si disperava.
"RISPONDI!"
Silenzio.
Silenzio.
Dopo svariati minuti di silenzio rispose.
"Il rabbino."
"Cosa!?"
"Sa tutto"
"Come sarebbe a dire?"
"Sa sempre tutto"
"Dov'è adesso?"
"È qua"
"Qua dove?"
"Non lo so!"
Aprii il baule.
"Трой"
"Scusa Natasha"
La guardai. Non era colpa sua.
La abbracciai.
"Va tutto bene"
Non andava affatto bene. Avrei dovuto vendere Ludmilla.
Ero disperata. Chiamai Aleksandr.
"Привет Александр"
"Привет Наташа, как дела?"
"Плохой! Il rabbino Sa tutto! È qua a Mosca! C'è anche Svetlana"
"Natasha! Ваша мама киска! Non ti fidare! Sto arrivando, Пака"
"Пака Александр"
Dopo mezz'ora arrivò.
"Svetlana!" Esclamò infuriato.
Lei stava a testa bassa.
Niente sguardi.
"Mi... Mi dispiace... Non è colpa mia"
"Dimmi tutto ciò che sai"
"Beh... Insomma... il Ravvin Sa tutto e ha intenzione di riprendersi Natasha... Io... Io... Io..."
"Zitta!"
Tacque.
"Natasha. Mi dispiace ma credo che dovrai separarti da Ludmilla"
"Nooooo!"
Non avrei potuto vivere senza Ludmilla.
"Natasha è importante che tu mi ascolti"
"Mai! Ludmilla è della gabbia! La mia vita è Ludmilla."
La gabbia sorrise.
"Natasha, c'è in gioco la tua libertà"
"Ludm..."
Fui interrotta dallo squillo del telefono di Aleksandr.
"Privet?"
"Signor Dan... Lei ha qualcosa che mi appartiene"
"Non credo proprio"
Attaccò.
"Vedi Natasha!?"
"Ma..."
Fui nuovamente interrotta da quel cellulare.
"Signor Dan mi ascolti"
"Le do 2 minuti"
"Io alloggio al Mercure, incontriamoci domani."
"N..." Il rabbino lo interruppe.
"Non accetterò un no come risposta"
Il rabbino chiuse il telefono.
"domani parlerò con il rabbino. scegli: la tua libertà o Ludmilla"
Ero troppo egoista per scegliere Ludmilla.
"Va bene venderò Ludmilla"
Si ero una brutta persona, ma la mia libertà era importante.

NatashaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora