La mattina dopo Aleksandr arrivò alla Chobra Dvorets chiedendo di me.
Il Ravvin, ignaro di tutto, mi affidò a lui.
Nemmeno due ore e mi ritrovai seduta su un aereo. Stavo partendo per Mosca. Dopo 14 anni di oppressione sarei diventata libera.
Mi misi comoda, il viaggio sarebbe durato 9 ore circa.
Durante il volo conversai con la mia vicina Людмиле (Ludmilla).
Era molto piccolina, mi faceva molta tenerezza. Avrà avuto pressappoco la mia età. Mi raccontò la sua storia. Era Mongolosovietica e, come me, era orfana.
Mi raccontò che era una ballerina e stava andando a Mosca per fare fortuna.
Era così ottimista...
Mi piacque talmente tanto che ci scambiammo i numeri.
Una volta arrivate andammo ognuna per là propria strada.
Aleksandr mi portò a vedere la mia nuova casa. Era situata ad Arbat.
Era enorme. Entrai: fui subito colpita dai recinti... Come facevano a sapere che sapevo cacciare?
Entrai in cucina e vidi Rachida. Tutto aveva senso ora.
Ma la cosa più strana era quella gabbia. Quell'enorme gabbia nella camera da letto. A cosa mi sarebbe mai servita?
Questa domanda mi tormentò per un paio di giorni...
Iniziai a sfilare. Mi piaceva. Finalmente ero libera.
Era il 7 gennaio 2004. Mi ricordo ancora. Mi squillò il telefono. Risposi. Era Ludmilla.
La poverina non aveva fatto fortuna purtroppo.
La invitai a casa mia per vedere se sapeva muoversi. Ebbene sì. Era bravissima.
Finalmente capii a cosa serviva la gabbia.
Ludmilla apparteneva alla gabbia e la gabbia apparteneva a Ludmilla.
Portai Ludmilla in camera da letto. Guardò la gabbia. La gabbia la guardò.
"Eh sì è una bellissima gabbia.." Affermò Ludmilla.
"Tieni -dissi porgendole un costume e delle scarpe- indossali"
Quando si vestì la rinchiusi in quella gabbia.
Era felice (la gabbia).
Ludmilla iniziò a ballare.
Era bellissima.
La guardavo. Rachida la guardava. Bacco la guarda. Ludmilla li guardava. Bacco sorrise. Ludmilla lo guardava. Ballava.
Nonostante fosse costoso tenere Ludmilla, mi piaceva. Era bellissimo vederla dentro Quella gabbia.
Quella gabbia era grandissima. Era di vetro. Rispecchiava la sua personalità.
È bellissimo che una persona possa appartenere ad un oggetto ed un oggetto possa appartenere ad una persona.
Ludmilla era della gabbia.
Quella gabbia e Ludmilla cooperavano che era una meraviglia.
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Natasha
ChickLit24 luglio 1990, Siberia. Sono nata in un giorno d'estate a Barnaul in Siberia. Laggiù è tutto diverso: dai modi di pensare ai modi di vestire alle usanze.. Insomma, niente a che vedere con il mondo occidentale. Avevo 10 anni quando iniziai... Non er...