сохранить Людмилу (sokhranit' Lyudmilu)

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30 febbraio 2005.
Non dissi niente a nessuno.
Io e Rachida salimmo sul primo aereo per Barnaul quella mattina.
10 ore di volo.
Arrivammo.
Eravamo difronte alla Chobra Dvorets. Quanti ricordi.
Mi ricordai di quando iniziai là. Era strano.
Entrammo e passammo inosservate.
Cercai la mia vecchia stanza, ero sicura che ci avrei trovato Ludmilla.
Aprii la porta.
Vidi Svetlana.
Era di spalle.
"Chi ha cagato!?" Domandò.
Tacqui mentre mi avvicinavo a lei.
Si girò.
"NAT..."
Le tappai la bocca.
"Zitta."
Annuì.
"Dov'è Ludmilla?" Domandai tenendole la bocca chiusa.
Fece un cenno con la testa.
Mi voltai.
Era chiusa in una gabbia. Era piccola e triste. La mia Ludmilla era denutrita e malconcia.
"Ludmilla" sussurrai.
Si voltò verso di me e le si illuminò lo sguardo.
"Natasha! sei tornata!"
"Te l'avevo promesso"
Presi Bacco e lo lanciai contro la gabbia.
Sfondai la gabbia.
Presi Ludmilla.
"Vieni qua! Oh la mia Mongolosovietica! Quanto mi sei mancata!"
Ludmilla sorrise e mi abbracciò.
Era felice.
La gabbia piangeva.
"Svetlana vieni con noi!"
"Io..."
Lei apparteneva al rabbino. Era troppo debole per scappare.
"Svetlana!"
"Non posso"
Non avevo tempo da perdere.
"Ciao Svetlana" dissi chiudendomi la porta dietro.
Uscita dalla stanza vidi Masha.
Era passato così tanto tempo, eppure non mi mancava per niente.
"Natasha! Cosa ci fai qui?"
"Sto andando, tu non mi hai vista."
"Ma..." la interruppi
"Tu non mi hai vista."
Iniziai a correre con Ludmilla.
Una volta arrivate all'esterno dell'edificio cercammo Rachida.
Non la vedevamo da nessuna parte.
"Rachidaaaa"
"Rachidaaaa"
Niente.
Dissi a Ludmilla di nascondersi con Bacco.
Tornai dentro.
Poteva essere solo in un posto: la cucina.
Scesi in cucina e la vidi di spalle. Aveva qualcosa in mano.
"Rachida! Dobbiamo andare!"
Si girò di scatto.
Mostrandomi ciò che aveva in mano mi disse "Natasha! Ho trovato una lucertola!"
Quella donna mi sorprendeva sempre di più... Perchè aveva preso quella lucertola? Non ne aveva bisogno in fondo...
"Rachida! Prendila e andiamocene! È tardi!"
Rachida la mise dentro una scatola e mi seguì.
Uscimmo di lì.
"Ludmilla!"
Ludmilla uscì fuori dal suo nascondiglio insieme a Bacco.
"Eccomi!"
"Andiamocene"
Stavamo correndo. Dovevamo arrivare in aeroporto il prima possibile.
Faceva freddo.
Nonostante ciò arrivammo.
Altre 10 ore di aereo.
Ero felice di aver ripreso Ludmilla e Rachida era felice di aver trovato una lucertola.

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