INFERNO

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Mi svegliai la notte prima di Natale e sentii intorno a me un vocio cupo e ferale, tosto mi alzai, scesi in strada e lì vidi un marron e fiero figuro appressato contro il muro, orsù chi sei chiesi, son lo Eolo mini cane e di peccati ho fame, per cui ti porto anche se in pieno inverno a veder l'oscuro inferno,

Ivi vi è il giron dei vegani coloro che manco le ova volean vedere tra le lor mani, or vedi Astarotte e suoi dimoni che li rimpinzan a forza di enormi frittate all'aroma di limoni, magna trista figura e piagni, ti ingollo fino alle budella di wurstelloni e mortadella,

Spettacol inverecondo laggiù, guarda Lucifer che si diverte un mondo, ecco il giron del congiuntivo monco, schiere di giovani ed anziani chini sui libri a quattro zampe a studiar grammatica come cani, e se per caso un ignoranton la testa alza ecco una scudisciata ben assestata poiché la lezione non venga mai scordata,

Or nel centro del tristo luogo, ecco i traditor de lo mondo, Bruto, Cassio e il peggior di tutti lo Barabino, che tradì lo amico nell'affar della bimbotorta forse per un bicchier di vino, or passan le lor giornate trulli trulli a sentir e risentir l'opera omnia di Mimmo Locasciulli, 

Indi guarda, passa e risali su succhiando caramelle, e fu così che finalmente tornammo a riveder le stelle. Fine canto XV 

PEPINEIDEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora