XV

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Capitolo15

È pomeriggio e Clara non ha mangiato niente a pranzo.

"Scusa, ma allora tu cosa mangi?" le chiedo.

"Niente," risponde.

"Vivi d'aria?" chiedo, e lei, annuisce.

"Allora, chi uccidiamo?" chiede curiosa. Rimango stupita dalla domanda.

"Ancora no, per ora..." rispondo.

La cosa che più mi preoccupa ora, è il fatto che non abbia mangiato, giacché dobbiamo andare da Maurice, ad allenarci.

"Clara, dobbiamo andare in un posto, vestiti comoda, vai in camera mia, troverai una tuta che ti vada bene," le spiego.

Lei sale le scale, e io apro alcuni cassetti della cucina.

Mi giro e vedo Teebe che mi sta fissando.

Dove dormirà?

"Non so... io ho un letto matrimoniale," dico.

Non può dormire con te, è di notte che quel campanellino è più attivo, potresti avere delle crisi e lei capirebbe, sembra sveglia.

"Ma quel quaderno non finisce mai?" chiedo irritata, prendendo qualche snack da far mangiare a Puffetta.

Vado verso le scale per andare a cercare una borsa e vedo Clara, la tuta le va grandissima, sembra quasi che ci possa nuotare. È ovvio, dato che va larga anche a me.

"Sei buffa," dico.

"Grazie," risponde sarcastica.

Preparo la borsa ed esco di casa con Clara. Teebe è già sotto.

Sinceramente sono preoccupata per l'allenamento. Devo parlare con Maurice e dirgli di non accennare alla questione del campanellino. In un batter d'occhio, siamo arrivati al garage, quel freddo garage.

Maurice sta facendo delle flessioni, ed è in canottiera, gli prenderà un accidente.

Appena mi vede si rizza in piedi.

"Eshja, oggi devo sottoporti ad alcuni esami," dice.

"Sì, ma tra poco arriverà una ragazza, deve aiutarmi nella missione, ma non sa nulla della faccenda del campanellino, quindi non accennare neanche lontanamente alla situazione," spiego.

Appena Clara entra nel garage, cala il silenzio.

"Allora?" chiede.

Maurice e Clara si presentano. Maurice comincia a fare quegli esami, mi collega a dei sensori, mi mette una specie di casco e guarda delle immagini al computer.

"Ma che sta facendo?" chiede.

"Ehm... sta controllando che sia tutto apposto, è un controllo che fa regolarmente, ora lo farà anche a te," invento una scusa.

"Oh, va bene," dice e sta zitta per tutta la durata del test.

Arriva anche il suo turno, sembra un po' agitata.

Ci alleniamo un paio d'ore sui calci. Alla fine dell'allenamento, Maurice mi porge una cartella, raccomandandomi di darla a Teebe. Insisto per avere anche quella di Clara.

"Torniamo a piedi," dico a Clara, e mando un messaggio a Teebe per avvertirlo.

Tiro fuori una barretta energetica, che rifiuta, poi le porgo una caramella che avevo in tasca da un po' (me l'aveva regalata una vecchietta al super mercato).

Lei ci si fionda addosso. Possibile che mangi solo caramelle?

Sulla via del ritorno passiamo davanti ad un negozio di caramelle, ma entra solo lei, perché da quando ho avuto quella strana esperienza ho paura dei negozi di caramelle. Mi pento di averla lasciata entrare da sola quando vedo la quantità di caramelle comprate.

Torniamo a casa, lei per cena mangia le caramelle, io e Teebe una minestra.

"Io lavoro, vado all'allenamento, e tu ti presenti ancora con queste pappette?" dico io. Sempre la solita musica...

Clara ride, mentre mangia le sue caramelle.

"Io vado a casa a prendere le mie cose," dice e si materializza.

Io guardo Teebe scioccata, ma lui sembra assolutamente tranquillo, anzi sembra quasi come se mi stesse dicendo "Io te l'avevo detto che non era una buona idea".

In pochi secondi lei è nel centro del soggiorno (collegato alla piccola cucina) con tre valigie gigantesche e stracolme di roba.

"Sbaglio o ti avevo detto che dovevi stare sempre con me?" dico irritata.

"Sì ma ci sarebbe voluta una vita," si giustifica. In effetti ha fatto presto.

"Okay per questa volta ti perdono," dico.

Teebe mi guarda male.

Si sistema nel mio letto e fa una cosa inaspettata, appena capisce che ho problemi a dormire tira fuori un carillon. Mi addormento appena sento la melodia, era da giorni che non riuscivo a dormire così.


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