III

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Capitolo 3

Sono ancora nella stanza di quella donna. I miei occhiali si sono leggermente sporcati di sangue, ma non li pulisco, per non peggiorare la situazione. Probabilmente ci vedrei tutto rosso.

Esco dalla camera, dalla porta, questa volta. Il piano è cambiato: ucciderò prima i tre consiglieri più importanti, poi andrò direttamente alla regina. Domani tornerò e ucciderò gli atri sette consiglieri. Forse saranno più vulnerabili quando saranno impauriti. Guardando la mappa, la camera del terzo consigliere in ordine d'importanza è all'ultimo piano, ma credo che al momento dovrebbe essere con la regina, nella sala del trono, e giacché ci saranno fin troppe persone, mi conviene ucciderlo col coltello, dato che con la pistola scatenerei il caos generale, e sicuramente qualcuno si accorgerebbe di me.

Devo riflettere: come potrei entrare?

Dall'entrata principale, non se ne parla proprio, potrei uscire e entrare di nuovo dalla finestrella, ma dovrei attraversare buona parte del palazzo e rischio di essere catturata dalle guardie. Dalla porta di prima non posso entrare, perché forse la guardia avrà già chiamato aiuto, ma è l'unico modo.

Ritorno dove ero entrata la prima volta. Non c'è nessuno. Probabilmente saranno tutti a cercarmi, sono proprio fuori strada, sorrido. Sul pavimento c'è una macchia di sangue.

Entro nella sala del trono, mi muovo da dietro le tende.

Non so chi devo uccidere, credo che i due consiglieri siano quelli seduti sugli sgabelli. Sbuco fuori dalla tenda rossa, e pianto il coltello nella schiena del primo, che strozza un gridolino. Il secondo, scioccato, si porta le mani alla bocca. Non so cosa fare: se non uccido subito l'altro consigliere accanto a lui quello si mette a gridare, mi catturano e mi uccidono. Tiro fuori la pistola dai pantaloni e gli sparo in testa. Tutti si mettono a gridare. Tiro fuori il coltello dalla schiena del primo consigliere e mi metto a correre per uscire fuori dal palazzo. Esco dalla porta principale, corro velocissima, non sapevo potessi farlo. Alcune guardie cercano di catturarmi, ma io le uccido usando la pistola.

Esco dal castello e semino le guardie. La mappa mi dice che la consigliera più importante si trova in una grotta fuori dal castello, passa la maggior parte del suo tempo lì, a pregare.

La trovo a poche centinaia di metri da dove mi trovavo quando ho consultato la mappa.

La caverna è illuminata da una luce blu, proveniente dalla consigliera che sta pregando. È di spalle. Anche la sua pelle è di un celestino chiaro.

Mi avvicino lentamente e tiro fuori il coltello. Non si è accorta di me. Ho intenzione di far suonare il campanello.

"Non farlo," dice lei. Si alza e si gira verso di me.

La guardo. È come se mi ipnotizzasse.

"Vuoi davvero uccidermi? Che ti ho fatto?" I suoi occhi sono grandissimi, i suoi capelli sono bianchi ed è magrissima.

Chiude gli occhi, e aprendoli, sono diventati completamente neri. Avvicinandomi, riesco a notare un minuscolo puntino azzurro al centro di entrambi.

"Tu, non puoi uccidermi..." mi sussurra all'orecchio. Ancora non riesco a risponderle, ma provo a tirarle una ginocchiata, senza ancora riuscire a smettere di fissarla.

Lei cade a terra dolorante.

"No, tu non puoi uccidere me," dico, e tiro fuori la pistola.

Si sente una piccola melodia, provenire da qualche parte, ma non mi fermo. Le punto la pistola addosso. Il campanello suona per la maggior parte del tempo, poi il suo suono viene coperto dal rumore dello sparo della pistola, e dal gracchiare delle cornacchie.

Mi ricordo della melodia. Proviene dalla mia tasca: è un cellulare. Non sapevo di avere un telefono, non ricordo di averlo messo in tasca.

"Pronto?" rispondo.

"Ehm... sono Teebe," dice dall'altra parte.

"Ah Teebe," dico. "Scusa se ci ho messo tanto a rispondere ero leggermente... impegnata ecco,"spiego.

"Volevo sapere che stessi facendo, dato che mi è giunta notizia che ci sono state tre consiglieri e due guardie uccisi e una guardia ferita," chiede.

"Considera quattro consiglieri uccisi, ne ho fatta fuori un'altra, ora voglio andare dalle regina," dico.

"Cosa?" dice lui. "Non ti avevo detto di uccidere prima i meno importanti?" chiede.

"Il piano è cambiato: non ho tempo né voglia di uccidere dodici persone in un giorno," spiego. " Tornerò domani," dico ancora.

"Forse hai ragione," dice.

"Sì e non dovrai neanche rispiegarmi tutto da capo, dammi ancora un po' di tempo e ucciderò anche la regina," rido leggermente. Sento qualcuno afferrarmi dalla caviglia.

"Oh, la consigliera rachitica, ancora tu?" dico.

Le tiro un calcio in testa e mi assicuro che non si muova più.

"Eshja... ci sei? Tutto bene?" chiede Teebe al telefono.

"Si tutto sotto controllo," dico. "Ora vado dalla regina," dico. Prima di chiudere mi viene in mente una cosa.

"Teebe, ma tu dove sei?" chiedo.

"Sono in un bar a fare uno spuntino;" dice.

"Ah... buon appetito," dico sarcastica.

Chiudo il telefono e lo rimetto in tasca.


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