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5.
"Papà, andiamo a comprare una bambola?" chiese Ellie saltellando ai piedi del padre, mentre lui guardava qualcosa alla televisione.
"Non ne hai già parecchie?" le domandò lui, retorico. Lei sospirò teatralmente e si sedette al suo fianco.
"Vedi, le mie bambole sono tante, è vero, però sono tutte vecchie e si sono scocciate di giocare e parlare tra di loro.. quindi me ne servono altre nuove, così non si scocciano più!" concluse la frase con un'esclamazione, come se fosse tutto perfettamente logico ed ovvio.
"Beh, mi sa proprio che le tue bambole dovranno accontentarsi della compagnia che hanno ora"
"Eddai papà, ti prego!"
"No, Ellie"
"Dai!" esclamò ancora lei, allungando la a per convincere il padre. Niall scosse la testa, provando a concentrarsi di nuovo sulla televisione. Ellie aggrottò le sopracciglia e strinse le labbra in un'espressione arrabbiata.
"Papà, voglio una bambola!" disse ancora, decisa.
"Dovrai aspettare il tuo compleanno, allora"
"Sei il papà più cattivo del mondo!" urlò lei, saltando giù dal divano e correndo al piano di sopra, singhiozzando. Niall sbuffò, spegnendo la televisione e si portò la testa tra le mani. Il suo primo pensiero andò a Claire. Voleva disperatamente che lei fosse lì con lui, ad aiutarlo, anche solo per sorridergli e confortarlo.
Si strofinò gli occhi, mordendosi il labbro inferiore quando spostò i suoi pensieri su Lily. L'aveva baciata, d'istinto, senza neanche pensarci, perché gli era sembrato il momento giusto e perché una parte di se lo voleva incondizionatamente.
Ma appena il suo lato razionale si era risvegliato era semplicemente scappato. Se ne era andato ed ora erano quasi cinque giorni che non vedeva Lily.
Quasi cinque giorni che non le parlava. Era rimasto in uno stato di completo torpore, in cui l'unica cosa che lo rendeva ancora attivo era la presenza di Ellie.
Quando sua figlia non c'era, o dormiva, lui rimaneva sul divano tutto il tempo, fingendo di guardare qualcosa in tv, o non fingendo affatto e fissando il vuoto.
Harry se ne era accorto, ma non aveva insistito più di tanto. Dopo la confessione che lui e Megan avevano ricavato dal biondo, sapeva che sarebbe stata solo una questione di tempo. Lo sperava almeno. Niall invece, era ancora nella fase confusionale in cui tutto gli sembrava estremamente giusto ed estremamente sbagliato allo stesso tempo. La sua testa era affollata di domande e dubbi, ma, per quanto si sforzasse, non aveva la minima idea di dove poter cercare le risposte.
"Ti odio!" urlò ancora Ellie dal piano di sopra e Niall sbuffò di nuovo, alzandosi. Salì lentamente le scale, poi bussò alla porta della camera di sua figlia.
"Vattene" disse lei, dall'altro lato. Lui aprì la porta senza ascoltarla ed entrò, mentre lei riprendeva ad urlare e fare i capricci.
"Non ti voglio qui, vai via!" esclamò, spingendolo. Il ragazzo nascose un sorriso, abbassandosi all'altezza della bambina.
"Mi ascolti?" le chiese, con voce decisa.
"No" rispose lei, incrociando le braccia al petto ed abbassando lo sguardo.
"Ellie, andiamo, non hai bisogno di altre bambole ora, prometto che te ne regalerò una al tuo compleanno" disse lui.
"No, papà, la voglio ora! E se non vuoi comprarmela allora va' via, non ti voglio più bene!" esclamò lei. Niall sospirò, alzandosi.
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Her.
Fanfiction"Voleva baciarla da quando lei si era presentata a casa sua infuriata qualche giorno prima e ci aveva messo tutta la sua buona volontà per non farlo dopo aver trovato la lettera di Claire. Era lei, lo sapeva, ormai." (SOSPESA)