2.

55 4 1
                                    


2.

            Quando Lily rientrò a casa, la prima cosa che fece fu sedersi sul divano e fissare lo schermo nero della tv spenta.
Michael entrò nel salotto pochi minuti dopo e aggrottò la fronte, raggiungendo la sorella.
"Lily? Stai bene?" Lei lo guardò, riprendendosi dal suo stato.
"Eh? Sì"
"Sembri sconvolta.. sicura che sia tutto ok?"
"Sì, sì" Lui annuì, ancora titubante.
"Io sto uscendo.. chiamami per qualunque cosa" disse, dirigendosi verso la porta, non prima di averle lasciato un bacio sulla guancia. Lei gli sorrise, poi tornò a fissare il vuoto, sentendo la porta d'ingresso chiudersi.
La cosa più assurda è che non stava così per l'accaduto con quell'uomo. Certo, si era spaventata, ma lui era dannatamente lento e lei sarebbe comunque riuscita a scappare, in un modo o nell'altro. Ciò che la destabilizzava era l'incontro con quel ragazzo..
Non se lo aspettava, no di certo, ma appena lo aveva visto ne era rimasta affascinata.
Aveva i capelli biondi tenuti su in un ciuffo e gli occhi azzurri, come forse non li aveva mai visti. Sembrava essere più grande di lei, ma questo Lily non avrebbe saputo dirlo con sicurezza.
In ogni caso, lui l'aveva aiutata e poi le aveva sorriso, più di una volta. E a lei era stranamente piaciuto il suo sorriso. Tanto.
Troppo forse, visto che ora non riusciva a toglierselo dalla mente.
Sospirò, prima di alzarsi e salire al piano di sopra nella sua camera, per riprendere a leggere un libro, o almeno per provarci.

Il suo cellulare squillò esattamente quando Lily aveva appena cominciato a leggere l'ultima pagina. 
"Pronto?"
"Vestiti, tra cinque minuti arrivo"
"Ciao anche a te, Meg" rise.
"Sono seria" disse la sua migliore amica.
"Dove avresti intenzione di andare? E comunque sono già pronta" rispose.
"Bene, andiamo a fare shopping. Stasera c'è una festa ed io l'ho appena saputo. Tu vieni, vero?"
"Ehm, no" Dall'altro lato del telefono, Megan sospirò.
"Ne parliamo appena arrivo, a dopo" disse ed attaccò. Lily riprese a studiare e dopo cinque minuti aveva finalmente finito. Andò in bagno per pettinarsi i capelli e sistemarsi meglio, poi sentì il campanello suonare e tornò al piano di sotto, aprendo la porta alla chioma bionda della sua amica.
"Di chi è la festa?" chiese prendendo la borsa e chiudendo con la chiave la porta alle sue spalle.
"Un amico di Vicky, non lo conosco. Ci ha invitate entrambe, comunque"
"Meg, non voglio andarci"
"Perché?"
"Sono stanca. E poi mi scoccia parecchio" L'altra sbuffò.
"Dai, non farmi andare da sola" la pregò, ma Lily scosse il capo.
"Mi dispiace, ma non ce la faccio a venire. La prossima volta ti accompagno, giuro" disse.
"E va bene" si arrese Megan "però mi aiuti a scegliere il vestito" Lily annuì semplicemente. Quando arrivarono in centro si lasciò trascinare per i negozi, approvando o disapprovando ogni volta la scelta di Megan.
Stava facendo scorrere distrattamente lo sguardo tra uno stand di vestiti, quando la sua attenzione fu catturata dal pianto leggero di una bambina. Abbassò lo sguardo e la trovò poco distante da lei, con gli occhi e i pugni serrati mentre singhiozzava. Le gote erano rossissime e qualche capello le si era attaccato alla faccia per via delle lacrime. Lily si avvicinò di fretta, abbassandosi alla sua altezza.
"Ehi piccola, che succede?" le chiese. La bambina respirò affannosamente, prima di aprire gli occhi e strofinarseli con una mano.
"Chi sei tu?" domandò poi, in risposta.
"Mi chiamo Lily" le sorrise la ragazza porgendole una mano.
"Io sono Ellie"
"Che bel nome che hai!" Aspettò che la bambina accennasse un sorriso, poi le chiese di nuovo perché stesse piangendo.
"Mi sono persa. Non trovo il mio papà" spiegò la piccola, sporgendo il labbro inferiore e riprendendo a singhiozzare.
"No, ehi, non piangere. Ti va di cercarlo insieme? Sono sicura che lo troveremo" le disse Lily fiduciosa. La bambina annuì.
"Com'è fatto il tuo papà?"
"E' alto e ha i capelli gialli. E poi è forte e buono e bravo. Ed è bello" Lily sorrise intenerita, mentre si rialzava alla sua altezza normale. Allungò una mano vero Ellie e lei la strinse.
"Allora andiamo a cercare questo supereroe"
"Sì!!" esclamò la bambina "è anche un eroe" annuì poi. Lily rise.
"Vediamo.. è lui?" le chiese indicando un uomo poco distante sulla quarantina. Ellie scosse la testa.
"No! Quello è vecchio!"
"Hai ragione.. Andiamo di là" disse poi camminando verso il reparto maschile. Lo girarono tutto, senza alcun risultato.
"Forse ti sta aspettando fuori! Vieni" disse ancora la ragazza per confortare la bambina.
"Lily!" si sentì chiamare.
"Meg, scusami, questa bambina si è persa, ti dispiace finire da sola? Troviamo suo padre e torno" La bionda annuì.
"Se posso aiutarvi dimmelo, mi cambio subito"
"Non preoccuparti, non hai ancora trovato niente per la festa, continua a cercare" disse, poi si voltò ed uscì dal negozio con Ellie.
"Guardati intorno e dimmi se lo vedi" chiese alla piccola, che obbedì e poi scosse la testa.
"Ellie? Dannazione, dove sei?" sentirono chiamare a voce alta. La bambina si voltò di scatto e si liberò dalla presa di Lily, cominciando a correre.
"Papà!" urlò, andando diritta incontro ad un ragazzo.
"Oh, grazie al cielo" disse lui, stringendo sua figlia tra le braccia. Le lasciò un bacio sui capelli, mormorandole qualcosa all'orecchio, poi la abbracciò ancora.
Lily intanto era rimasta immobile. Credeva di avere le allucinazioni, perché quel ragazzo era identico al biondo che l'aveva aiutata qualche ora prima e no, non poteva proprio essere lui.
Ellie si staccò dall'abbraccio e tornò di corsa da Lily, sorridendole.
"Grazie" disse poi, innocente. Lei non poté fare altro che sorridere ed accarezzarle i capelli.
"Non c'è di che" rispose poi. Il ragazzo le raggiunse, lasciandosi sfuggire ancora qualche borbottio sollevato.
"Grazie infinite per ave.." cominciò a dire, poi si interruppe.
"Ehi, io ti conosco! Sei la ragazza del parco.. Lily, giusto?" Lei arrossì.
"Non so come ringraziarti, davvero, grazie per averla aiutata, non so come avrei fatto senza di te" le disse.
"Figurati, l'avrebbe fatto chiunque e poi direi che ora siamo pari"
"Beh, lascia comunque che ti offra qualcosa, quello che hai fatto tu ha molto più valore per me, Ellie è la persona più importante di tutta la mia vita" Lily sorrise.
"Mi piacerebbe, ma sono con una mia amica e mi sta aspettando e.."
"Può venire anche lei! Anche io sono con un mio amico.. a proposito" disse cacciando fuori il cellulare e scrivendo velocemente qualcosa.
"Allora?" chiese poi, tornando a guardare Lily.
"Non lo so.."
"Eccoti!" esclamarono due voci insieme. Niall si voltò, vedendo Harry ed una ragazza guardarsi ed arrossire. Il primo raggiunse Niall, prendendo Ellie in braccio e stampandole un sonoro bacio sulla guancia. La seconda, si avvicinò a Lily, mostrandole una busta con la firma del negozio in cui erano state.
"Perfetto ci siamo tutti a quanto pare" sorrise Niall.
"Eh?" chiese Megan guardando il biondo. Quest'ultimo le riassunse velocemente la situazione ed allargò il suo sorriso quando Megan alzò le spalle ed accettò per entrambe.
"Ah, Harry lei è Lily e lei.."
"Megan, piacere" si presentò la ragazza, prima che prendessero tutti a camminare verso un bar poco distante.
Presero posto ad un tavolino e Megan cominciò da subito uno sproloquio su qualcosa di cui solo lei ed Harry erano a conoscenza. Ellie invece aveva cominciato a giocare con i capelli di Lily e Niall stava invano tentando di farla smettere.
"Lasciala stare, finché non me li tira va bene" scherzò la mora facendo una smorfia alla bambina e sorridendole dopo. Ellie rise e: "no, sono brava io" disse poi.
Lily si voltò per qualche secondo verso la sua amica, che nel frattempo si era completamente protesa verso Harry e che continuava a parlare ed ascoltare il riccio con interesse. Poi tornò a guardare Niall, rassegnata.
"Credo che ne avranno per un bel po'" disse poi. Niall sorrise.
"Harry non parla molto, ma se comincia è la fine. A quanto pare la tua amica sa come prenderlo" rispose lui.
"Già"
"Beh, quanti anni hai, Lily?" le chiese il biondo.
"Ventitré, compiuti da poco. Tu?"
"Ventiquattro, da un bel po'" sorrise.
"Lavori?" gli chiese lei.
"Più o meno. Cioè sì, aiuto mio padre in azienda. Tu?"
"Sì, lavoro in una libreria. E' un po' vecchia e impolverata, ma la adoro. Di cosa vi occupate?" chiese Lily e i due cominciarono a chiacchierare e raccontarsi, fermandosi solo per sorseggiare il caffè e svelando di loro più di quanto in realtà volessero.
Alla fine, Megan si alzò e si scusò con tutti, dicendo di dover tornare a casa per prepararsi ed Harry si offrì di accompagnarla. Niall, Lily ed Ellie invece uscirono dal bar solo per continuare a passeggiare.
"La mamma di Ellie non vive con te?" chiese Lily quando Niall si fece sfuggire il problema del vivere da solo con una bambina di quattro anni. Lui abbassò lo sguardo, portandosi una mano dietro la nuca.
"E' complicato" disse semplicemente.
"Oh, scusami. Non volevo essere invadente" disse subito lei arrossendo.
"No, non è.." provò a dire Niall, interrotto da Ellie.
"Papà ho sonno" disse la piccola. Lily guardò l'orologio e si sorprese nel vedere come il tempo fosse volato e di quanto fosse stata bene.
"Ora andiamo tesoro" le disse lui.
"Ti accompagniamo a casa?" Lily alzò le spalle.
"Se non è un problema.."
"No, certo. Vieni" Entrarono nella macchina di lui e quando arrivarono sotto casa di Lily, Ellie si era quasi addormentata sul sedile posteriore. Aprì gli occhi quando la macchina si fermò e si portò le mani sul viso per stropicciarli.
"Siamo arrivati?" chiese poi.
"No, questa è la casa di Lily, salutala che se ne sta andando" Lily sorrise quando lei si sporse per darle un bacio sulla guancia.
"Ciao piccola"
"Spero di risentirti" disse poi Niall, rivolto a Lily. Lei sorrise.
"Mi farebbe davvero piacere." Niall ricambiò il sorriso, poi come se se ne fosse appena ricordato prese il telefono dalla tasca del pantalone e lo porse a Lily.
"Mi dai il tuo numero?" Lei si morse il labbro inferiore mentre scriveva la serie di numeri, poi lo ridiede al biondo con un sorriso.
"Beh, ci vediamo allora"
"Certo. Buonanotte Niall" lo salutò lei prima di scendere dall'auto e salutarli un'ultima volta con la mano. Poi entrò in casa e l'unica cosa che fece fu cambiarsi e andare a dormire.

Her.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora