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    Niall le aveva davvero scritto- e più volte- dopo quella sera.
Si era fatto coraggio, perché per la prima volta, durante quelle ore passate con Lily, si era sentito bene. Persino quando lei gli aveva chiesto di Claire. Il nodo che di solito sentiva alla gola gli era sembrato molto più leggero ed ora, a mezzo mese di distanza dal loro primo incontro, Niall voleva farglielo sapere.
"Lily?"
"Ehi. Scusa, non posso parlare, sono a lavoro. Ti serve qualcosa?"
"No, solo che alzi lo sguardo" rise lui. Lily si voltò subito verso la vetrata della libreria e sorrise incredula vedendo il biondo salutarla da fuori. Gli fece segno di entrare e lo abbracciò. Era la prima volta che Niall la raggiungeva in libreria, quindi lui si prese un po' di tempo per guardarsi attorno.
"Che ci fai qui? Ellie?"
"E' a scuola. Io mi annoiavo e sono venuto a trovarti. E comunque sei una bugiarda"
"Perché?"
"Non è vero che non potevi parlare. Qui non c'è nessuno, quindi non stai lavorando" constatò lui.
"Sei uno sbruffone. Guarda che qui c'è anche altro da fare. Tipo riordinare gli scaffali, pulire, catalogare, preparare gli ordini online.." elencò sulle dita. Niall rise, alzando le mani in segno di resa.
"Chiedo umilmente scusa per aver disturbato il tuo faticoso lavoro, allora" Lei lo spinse giocosamente.
"A che ora finisci?" chiese lui.
"Dieci minuti. Stavo chiudendo, oggi facciamo solo mezza giornata"
"Bene, dopo vieni con me"
"Dove?" Niall sorrise ed alzò le spalle, senza rispondere. Si guadagnò un'occhiataccia da parte di lei, ma niente di più.
La vide alzarsi sulle punte per posare un vecchio libro su uno scaffale, poi aggiustarsi la maglietta che le si era leggermente alzata e infilarsi un paio di occhiali da vista con la montatura nera per scrivere qualcosa su un foglio.
"Non ridere" lo ammonì, senza alzare lo sguardo dal foglio.
"Perché dovrei?" chiese Niall confuso. Lei lo guardò per un istante, poi abbassò di nuovo lo sguardo.
"Per gli occhiali"
"Ti stanno bene invece. Perché non li porti sempre?"
"Non lo so. Quando ero piccola avrei pagato pur di avere un paio di occhiali ed ero anche felice quando mi hanno detto che avrei dovuto tenerli per leggere e scrivere. Solo che portarli è un'altra cosa. Non mi fanno impazzire"
"Anche io porto gli occhiali ogni tanto"
"Davvero?"
"Sì. In realtà mi servono per vedere da lontano, ma visto che non punto ad avere una vista da falco, non li indosso praticamente mai" spiegò lui. Lei lo scrutò attentamente, poi arrossì e tornò a scrivere.
"Staresti bene secondo me" disse a bassa voce. Niall la sentì e sorrise.
"Mi piace questo posto, comunque" disse poi. Lily sistemò un paio di fogli e li mise in una cartellina, mentre annuiva.
"Anche a me" concordò "è accogliente, vero?" Lui si ritrovò d'accordo. Lei si alzò dalla sedia sulla quale si era seduta poco prima e andò a prendere la borsa dal retro della libreria. Ne cacciò un fodero cuoio e vi mise gli occhiali, poi si aggiustò i capelli e raggiunse Niall con un paio di chiavi in mano.
"Possiamo andare" gli disse poi. Lui uscì dal negozio, seguito da lei e la aiutò ad abbassare la serranda. Lei si piegò a mettere il catenaccio, poi posò le chiavi nella borsa e sorrise al biondo.
"Ora puoi dirmi dove andiamo?" Niall rise.
"Vieni" disse, prendendole la mano.
Camminarono per parecchi minuti mentre lui avviava continuamente nuove conversazioni per distrarla e per distrarsi.
Anche se non sembrava, era abbastanza nervoso.
Quando arrivarono, Lily sorrise istintivamente. Si appoggiò alla ringhiera e fissò la distesa d'acqua scorrere sotto di loro.
Si trovavano su un ponte all'interno di un parco.
"Qui ci venivo sempre con mio padre quando ero piccola" ricordò, sorridendo dolcemente. Niall guardò il suo profilo.
"Perché mi sembra di conoscerti da una vita, quando invece non è nemmeno un mese?" le chiese.
"Non lo so. Ma anche per me è così" ammise lei. Rimasero in silenzio ad osservare il paesaggio che li circondava, poi lui sospirò e si decise a parlare.
"C'è una cosa.." cominciò.
"Non l'ho mai detta a nessuno, solo ad Harry. E non nego che mi faccia strano parlarne con te, ma non chiedermi perché, mi fido" disse. Lily si voltò verso di lui e si limitò a guardarlo, mentre lui cercava la parole adatte per parlarle.
"Una volta mi hai chiesto perché la madre di Ellie non vivesse con noi.." Lei annuì per incitarlo a continuare e Niall si poggiò di spalle alla ringhiera, prendendo a giocare con l'orologio che indossava.
"Lei.. si chiamava Claire. Andavamo a scuola insieme alle elementari, poi ci siamo ritrovati al college.. Quando l'ho rivista è come se qualcosa fosse scattato dentro di me e lo so che sembrerà stupido o smielato ma quando l'ho baciata la prima volta sapevo che era la donna della mia vita. Ne ero convinto. Mi ha fatto penare parecchio, ma alla fine riuscii a conquistarla.." sorrise nostalgicamente.
"L'ho amata con ogni singola parte di me, il mio mondo era totalmente dipendente da lei. Le chiesi di andare a vivere insieme e lei accettò.
Stavo firmando delle pratiche per il trasloco quando mi chiamò e mi disse di essere incinta. Rimasi bloccato con il telefono all'orecchio, immobile di fronte alla scrivania per un buon quarto d'ora. Non ci potevo credere ma non potei che esserne felicissimo. L'amavo e poco importava se avevo appena venti anni. A lei importava però e all'inizio era parecchio titubante.. Alla fine la convinsi che non c'era niente di male nel formare una famiglia ora. Ed ero già innamorato di entrambi. Ci trasferimmo nella casa in cui vivo ora e scoprimmo di aspettare una bambina. Claire visse la sua gravidanza al meglio, spesso la trovavo a parlare con il pancione e sorridere all'improvviso e quando stava male non lo faceva mai pesare. I mesi passavano ed il quattro aprile nacque Ellie. Quello fu uno dei giorni più belli di sempre. Tornammo a casa, ma pochi giorni dopo Claire si era ammalata e a me sembrava di impazzire tra pannolini e nottate in bianco. Passarono i giorni, tanti, e la febbre invece di scendere aumentava ogni giorno di più.. alla fine la portai all'ospedale" si fermò, mordendosi il labbro inferiore. Lily lo stava ancora guardando, sorpresa. Niall prese un profondo respiro, poi guardò verso il cielo, quindi di nuovo l'orologio al suo polso.
"I medici dissero che aveva preso una brutta malattia batterica. La tennero sotto osservazione per tantissimo tempo, ma non riuscirono a capirne né la causa, né tantomeno la cura. Intanto la febbre continuava a salire e Claire visse qualche altro giorno in più, prima di andarsene per sempre. Mi sono ritrovato da solo, anzi a metà, con una figlia appena nata e senza l'aiuto di nessuno. Mia madre lavorava a tempo pieno e poteva aiutarmi solo ogni tanto. I genitori di Claire erano sconvolti e non potevo biasimarli. Oggi li vedo ogni tanto, di rado. All'inizio mi sembrava un incubo. Mi sentivo vuoto, come se una parte di me se ne fosse andata, capisci? Mangiavo pochissimo e a stento mi ricordavo di far mangiare Ellie. Perdere Claire è stata la cosa più brutta che mi sia mai successa e non credo ci possa essere dolore più grande di quello che ho provato alla sua morte. Io l'amavo più di ogni altra cosa e pensare di non vederla mai più, di averla persa per sempre.. di dover vivere senza il suo sorriso, le sue risate, le sue battute stupide, senza il suo amore.. mi sembrava di poter morire dal dolore. Era così.. forte che spesso non riuscivo a respirare. Nel frattempo Harry aveva vinto una borsa di studio per Boston. Quando seppe la notizia si trasferì il prima possibile qui e mi è stato accanto ogni volta. Gli devo tutto, davvero. Alla fine ho imparato a prendermi cura di Ellie come sapevo che Claire avrebbe voluto. Mi sforzai di pensare a ciò che lei avrebbe fatto se ci fosse stata e qualunque cosa mi veniva in mente la facevo. Mi fidavo ciecamente di lei e questo mi ha aiutato parecchio. Anche se crescere una figlia, femmina tra l'altro, da solo, non è decisamente facile. A Ellie è sempre mancata una figura femminile e si vede, anche perché io ho un pessimo gusto nella moda femminile" scherzò, accennando una risata. Lily sorrise, nonostante i suoi occhi fossero pieni di lacrime e completamente offuscati.
"Niall, mi dispiace" riuscì a dire "è una cosa terribile e, Dio, nessuno dovrebbe provare un dolore tanto grande. Mi dispiace sul serio e ti ammiro molto. Io non so se sarei riuscita a farmi forza e andare avanti" disse, avvicinandosi a lui ed abbracciandolo. Lui si lasciò confortare, stringendola a se.
"Se avessi avuto una figlia lo avresti fatto anche tu, credimi. E'.. necessario"
"Sì, ma è comunque da apprezzare"
"Grazie. Ellie le somiglia tantissimo, sai? Più cresce più mi sembrano due gocce d'acqua, tranne che per gli occhi. Claire li aveva verdi" sorrise. Lily gli accarezzò una guancia, portando via con se una lacrima che era scesa sul volto di Niall.
"Te ne ho parlato per un motivo, comunque" le disse lui.
"E' che.. mi sembra davvero di conoscerti da sempre e c'è qualcosa in te che mi rassicura. Mi fa sentire bene. Ad esempio, non avrei mai pensato di riuscire a parlare di Claire in questo modo senza scoppiare. Non l'ho mai fatto con nessuno, infatti, anche se spesso ci ho provato. E' che con te.. mi sento al sicuro" Lei lo abbracciò di nuovo.
"Ti voglio bene, Niall" gli disse poi.
"E conta su di me per qualunque cosa" aggiunse. Lui le sorrise riconoscente.
"Grazie, davvero" Lei tornò di fronte a lui.
"Ellie lo sa?"
"Mi ha chiesto perché gli altri bambini avevano una mamma e lei no, ma.. non ho saputo spiegarglielo. Cioè, come si fa a spiegare ad una bambina che lei non la avrà mai ed il perché?" Lily annuì.
"Certo, capisco. Ma prima o poi dovrai dirglielo"
"Quando sarà più grande"
"Lei sarà sempre troppo piccola per te, Niall. E' ovvio, nessuno vuole che arrivi il momento di far soffrire i propri figli. Ma più rimandi peggio sarà per lei"
"Lo so" ammise sospirando. Si promise che la prossima volta che Ellie gli avrebbe chiesto di sua madre, avrebbe provato a spiegarle tutto.
"Per ora crede che lei stia facendo un viaggio molto lungo.." Lily sorrise tristemente. Pensò a quanto potesse essere ingiusta la vita con alcune persone e si chiese perché dovesse andare così. Niall le prese di nuovo la mano e la tirò leggermente verso di lui.
"Andiamo a fare un giro?" chiese. Lei annuì, seguendolo. Lui le poggiò all'improvviso un braccio sulle spalle e lei si ritrovò ad arrossire.
In quelle settimane aveva legato molto con il biondo e sua figlia, quasi quanto Megan avesse legato con Harry.
Il loro in realtà, quello dei loro amici, era un rapporto alquanto bizzarro. Passavano la maggior parte del tempo a stuzzicarsi e spesso sembrava stessero litigando pesantemente, quando uno dei due scoppiava a ridere e batteva il cinque all'altro. Lily, così come Niall, non aveva ben capito cosa li legasse tanto e in quel modo tanto assurdo, ma ne era felice. Spesso uscivano tutti e cinque insieme e la cosa aveva giovato parecchio anche a Niall, a cui parevano secoli che non uscisse a divertirsi con i suoi amici. Ellie andava con lui, certo ed era ancora limitato nei posti perché non poteva portarla, ad esempio, in discoteca, ma Lily e Megan erano ben felici di perdere qualche minuto a giocare con lei e alla fine la bambina si addormentava quasi sempre, lasciando i più grandi a chiacchierare fino a tardi e godersi la serata.
Niall e Lily si sentivano tutti i giorni e ciò che lei aveva pensato di lui all'inizio sembrava rafforzarsi ogni volta di più.
Niall era bello. Estremamente bello e lei si sentiva così presa da lui, che non poteva farne a meno.
Lui le piaceva, troppo, in tutti i sensi. Le piaceva come persona, le piaceva nel modo in cui sorrideva, in cui si aggiustava i capelli, le piacevano i suoi occhi blu e le sue mani esageratamente grandi rispetto a quelle di lei, le piaceva quando la abbracciava, quando si lasciava andare e le parlava di qualunque cosa, le piaceva quando era misterioso, quando si prendeva cura di sua figlia, le piaceva quando era nervoso o felice.
Le piaceva tanto che faceva quasi male, perché Niall, lei, non poteva averlo.
Ne aveva appena avuto la conferma, lui era stato innamorato di Claire e pensava ancora a lei, come era giusto che fosse. E poi, lei non era decisamente abbastanza. Ad un ragazzo tanto perfetto ai suoi occhi, come Niall, non poteva di certo piacere una come lei. Era semplicemente impossibile. E poi a Niall non serviva una ragazza, ora come ora. Gli bastavano i suoi amici e Lily si sarebbe dovuta accontentare di quello.
Si fermarono a guardare qualche artista di strada, cantarono una canzone assieme ad un chitarrista, poi entrarono in un locale per mangiare qualcosa al volo per pranzo e si sedettero su una panchina per chiacchierare ancora. Lily gli parlò del suo lavoro, del suo capo Dave, di quanto fosse anziano per poter lavorare ancora, ma di come si imputasse ogni volta per andare in libreria ad aiutarli, anche se poi rimaneva sempre a guardare e tenergli compagnia. Gli parlò del suo collega Ryan, del fatto che parlava per ore e ore, ma appena entrava un cliente si zittiva all'istante ed era sempre pronto a servirlo. E Niall la ascoltava, pensando a quanto la vita di Lily gli piacesse, nella sua normalità. Lei sembrava totalmente innamorata del suo lavoro e lui non riusciva a non sorridere nel vederla così presa da qualcosa. Lily gesticolava di continuo e spesso rideva ancora prima di iniziare la frase, pensando a qualcosa di particolarmente divertente che le era successo qualche volta.
Si alzarono solo quando si accorsero di quanto tardi si fosse fatto.
"Devo andare a prendere Ellie a scuola, vieni con me?" chiese Niall. Lei annuì.
"Esce alle quattro?"
"Sì, solo due giorni a settimana però." Quando entrarono in macchina, Niall stava spiegando a Lily qualcosa riguardo la scuola di Ellie quando la mora lo interruppe con un'esclamazione sorpresa, alzando il volume della radio.
"Amo questa canzone" disse poi, giustificandosi, mentre le note di "Unkiss me" dei Maroon 5 risuonavano nell'auto. Niall ridacchiò divertito, mentre entrambi prendevano a cantare. Al ritornello Lily rise quando lui finse di stonare, poi si unì a lui in una ridicola parodia di una delle sue canzoni preferite.
Continuarono a cantare in quel modo fino a che non arrivarono a scuola, poi Lily scese di fretta dall'auto ancora in moto e corse verso l'entrata gridando un: "vediamo quanto sei veloce, Horan!"
Lui rise, chiudendo di fretta la macchina e correndole dietro. Riuscì a raggiungerla e superarla nonostante in grande vantaggio che Lily aveva avuto e proprio in quell'istante la campanella suonò, facendo successivamente uscire ogni maestra con la sua classe.
Ellie uscì tra le prime classi e appena vide la ragazza accanto a suo padre spalancò gli occhi e corse ad abbracciarla.
"Lily!" esclamò felice, mentre la più grande la prendeva in braccio e le stampava un paio di baci sul volto.
"Sorpresa!" sorrise. Ellie la guardò con un sorriso enorme, poi la sua attenzione fu catturata da un colpo di tosse di Niall.
"Ciao papà" si limitò a dire, sporgendosi solo per dargli un bacio. Lui allargò le braccia, fingendosi offeso.
"Ehi!" Lily rise sonoramente.
"Oh, andiamo, non puoi farci niente se vuole più bene a me" lo prese in giro con una smorfia. Lui sbuffò, tenendo in atto la recita ed Ellie sospirò teatralmente, facendosi mettere a terra e legando le braccia attorno le gambe del padre.
"Dai papà, ti voglio bene" disse poi. Lui sorrise.
"No, no, ora devi avere una bella punizione" le disse, prima di alzarla e farla sedere sulle sue spalle, con le gambe che gli riscendevano ai lati della testa.
Ellie urlò, quando lui finse di farla cadere all'indietro e Lily sobbalzò.
"Dio, pensavo cadesse davvero" ammise, portandosi una mano al petto.
"Sei un'idiota" lo ammonì poi, facendolo ridere.
"Andiamo, và" sorrise lui, avviandosi verso l'auto con Ellie sempre sulle sue spalle. Lily si prese un secondo a guardarli e sorrise.
Non c'era niente da fare, pensò mentre li raggiungeva, quel biondino le stava entrando sempre più dentro e non c'era modo di farlo uscire dalla sua vita ora.


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