I am Lapis Lazuli Act 5: It's good to see you again

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Era la seconda volta che assistevo alla rigenerazione di una gemma. Non pensavo che i miei occhi avrebbero mai assistito ad uno spettacolo del genere per una seconda volta e invece ero lì, paralizzata sull'uscio della camera con i pugni serrati e gli occhi spalancati in attesa del peggio.

La luce ormai aveva invaso la stanza, era così abbagliante pur avendo una fonte così minuta.
-Jackie, stai indietro!- Mi avvertì Lapis lasciando cadere la gemma sul pavimento della stanza.
Io ubbidii allontanandomi di un passo dalla porta, potevo vedere delle catene azzurre arrotolate intorno alle sue braccia. Era pronta.
La luce iniziò a prendere una forma: sembrava un manichino vuoto, privo di caratteristiche, ma già potevo intuire la corporatura della gemma.
Era incredibilmente massiccia e alta, ora capivo perché Lapis aveva paura di lei.
Dopo qualche secondo riuscii a sentire la sua voce. Era come se stesse soffocando un ringhio, come se stesse cercando di trattenere qualcosa.
Come se volesse parlare, dire innumerevoli parole ringhiate con quella voce di cui già potevo intuire il suono.
E in quell'ultimo istante, proprio mentre la sua voce iniziava a schiarirsi, quell'essere prese forma rivelando il suo vero spetto.
La prima cosa che notai furono i suoi lunghi capelli bianchi, erano così lunghi e folti e familiari, in un certo senso, come se li avessi già visti.
La pelle era colorata di un arancione chiaro e delle striature rosse le attraversavano le braccia a dir poco muscolose, come tutto il resto del corpo.
E quegli occhi grandi e ambrati non facevano altro che fissare il pavimento della stanza.
Non appena il suo corpo fu abbastanza denso per poter essere toccato le catene di Lapis le avvolsero il petto con una specie di imbracatura a "X", legandosi poi ai suoi polsi per costringerla a tenere le braccia dietro alla schiena.
Non sentii altro che un lamento a quel gesto mentre cascava a terra sulle ginocchia a capo chino e denti stretti.
Passò un secondo prima che riuscissi a distogliere lo sguardo da lei per volgerlo a Lapis che, pur essendo concentrata a tenere le catene intorno a quell'essere, ora la osservava con la fronte corrugata ed un'espressione confusa.
Si aspettava altro da parte sua? Doveva ancora arrivare il peggio?
-Lapis...- Sibilò lasciando uscire un sospiro profondo, come se stesse assaporando l'aria stessa.
-Ciao Jasper.- Rispose l'altra, sempre concentrata a stringere le catene tra le sue mani che sembravano così inutili contro un essere del genere.
-Alla fine riesco a guardarti di nuovo in faccia, eh? Dì un po', come ci si sente ad avere di nuovo due braccia?- La schernì, alzando nuovamente la testa per guardare avanti a sé.

E fu in quel momento che incontrai il suo sguardo freddo e impassibile a cui non potei fare a meno di rabbrividire, scrollando impercettibilmente le spalle.
-Oh no, non lo avrai fatto ancora spero...- Con un borbottio girò la testa, rivolgendosi alla gemma dietro di se che la teneva ferma.
-Se ti stai riferendo a lei si, l'ho fatto, e non pensare neanche di farle del male.- Rispose fredda Lapis dando uno strattone alle catene.
A quel tira e molla la vidi barcollare sulle ginocchia, non sembrava del tutto in forze.
Con un lungo e pesante sospiro, seguito da un ringhio soffocato, Jasper si lasciò cadere di lato, sdraiandosi completamente sul pavimento di legno laccato.

A quel gesto allargai gli occhi, alzando lo sguardo verso di Lapis che, a quanto pare, era sorpresa tanto quanto me di vederla in quelle condizioni.
-Non ho intenzione di giocare, Jasper, lo so che sei abbastanza forte da radere al suolo questa città con le tue mani, non prendermi in giro con questi trucchetti.- Affermò Lapis, dando un secondo strattone alle catene.
-Hey, perché non ti guardi un po' intorno? Ti rendi conto di dove siamo?- Replicò Jasper, senza neanche provare ad alzare la testa per guardarla.
A quelle parole i suoi grandi occhi blu si spalancarono, iniziando ad osservare l'ambiente circostante, io non riuscii a distogliere lo sguardo dall'altra gemma che, di tanto in tanto, mi lanciava delle occhiate con il solo scopo di studiarmi ed osservarmi.
-Esatto, sulla Terra, lontane da casa, abbiamo fallito la nostra missione e ti sei alleata con un'umana, cosa dovrei fare? Mettermi a distruggere questo posto rischiando così di attirare l'attenzione di quelle Crystal Gems?-

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