Sentivo ancora le loro risate, così mi girai.
Erano sempre li fermi, piegati in due oppure, addirittura a terra.
«Oddio ma ce la fate? Ammetto che è stato divertente ma, basta(?)» dissi cercando di non imitarli; vederli ridere era ancora più divertente del motivo per cui stavano ridendo.
Vidi che non smettevano, così mi girai per l'ennesima volta.
«Va bene, ciao ragazzi.» mi incamminai verso la ruota panoramica del luna park sul molo di Santa Monica.
Feci la fila, presi il biglietto e salii sopra. Quanto mi piaceva guardare il panorama da lì sopra.
Vedevo i ragazzi che camminavano senza una meta precisa, forse mi stavano cercando.
Quando il giro finì, decisi di andare a prendere lo zucchero filato.
Mentre pagavo sentii una voce familiare dietro di me.
«ECCOLA, ZUCCHERO FILATO IN MANO. È LEI.»
Era Michael che insieme agl'altri tre mi correvano incontro.
«DOVE SEI STATA?! TI ABBIAMO CERCATA DAPPERTUTTO.»
Alzai un dito ed indicai la ruota.
«Fanculo.» disse poi Michey.
«Ti voglio bene pure io sai Michael?».
«Spero almeno che vi siate calmati.» continuai ridacchiando.
«Anche tu stavi ridendo!» rispose il riccio per poi iniziare a camminarmi accanto, quando dopo, mentre mangiavo lo zucchero filato me lo spiaccicò in faccia.
«ASHTON.» urlai mentre mi toglievo quella roba appiccicaticcia dalla faccia.
Lui iniziò a correre, io diedi il mio adorato zucchero a Michey, sperando che non se lo mangiasse e iniziai a rincorrere quell'imbecille.
Niente da fare.
La mia poca agilità, il fatto che io fossi molto più bassa di lui, più i jeans, non me lo fecero raggiungere.
«Ti odio Irwin.» dissi riprendendo fiato.
Ritornai da Calum, Michael e Luke.«Beh ragazzi, sarà il caso che accompagni Jess a casa. Auguratemi buona fortuna.» disse il biondo.
Lo salutammo e Michael gli diede una pacca sulla spalla.
«Mi sento la faccia appiccicosa.» iniziai subito dopo.
«Mh, furba a farti spiaccicare lo zucchero filato.» mi rispose Cal ridendo.
«Si ma che ne sapevo.» dissi per poi riprendermi lo zucchero filato da Michael.
«Sai cosa? Michey non mi va più. Prendilo te se lo vuoi.» dissi squadrando la massa rosa rimanente di quella piccola nuvoletta dolce.
Non se lo fece ripetere due volte e lo iniziò a mangiare.
Io e Calum guardammo Michael divorare lo zucchero filato, per poi guardarci e metterci a ridere.
Sentì la voce di Ashton accanto a me «Mi sono perso qualcosa?» disse guardandomi ridendo.
Lo fulminai con lo sguardo.
«Sai che ti voglio bene piccola Arianna.» disse poi sorridendomi.
«Io invece ti odio Irwin.» conclusi per poi mettermi a braccia conserte con il broncio.
Mi chiamavano "piccola Ari" solo perché loro erano maggiorenni ed io avevo ancora 17 anni. Ero pure più matura e, ovviamente, intelligente di loro, non per nulla frequentavo i corsi dell'ultimo anno.
Si fecero presto le 22:10 e noi non avevamo ancora cenato.
«Michey ma quando e soprattutto dove si mangia?» chiesi.
«Andiamo ora e mangiamo al McDonald's.»
«Va bene.»
Ci avviammo a piedi visto che il fast food dove avremmo cenato era abbastanza vicino da noi.
Arrivammo e ordinammo.
Prendendo i nostri vassoi e ci mettemmo seduti.
Iniziammo a mangiare e vidi Michael, che da ingordo qual'era, divorava il suo povero panino.
Quella scena fu esilarante anche per gli altri due che seguirono le mie risate.
«Che c'è?» disse Michey masticando ancora il boccone.
«Michael sei un maiale.» risposi ridendo, per poi riprendere a mangiare.
Quando anche l'ultimo sorso di coca-cola fu finito, posammo i vassoi e ci dirigemmo all'uscita.
Presi il mio pacchetto di sigarette dalla tasca del giacchetto di pelle e accesi una sigaretta.
«Da quand'è che fumi?» chiese Calum stupito.«Infatti.» continuarono Ashton e Michael.
«Da un po'.»
In realtà non fumavo così spesso, una sigaretta quando capitava, così, per rilassarmi.
«Ah, e perché avresti iniziato a fumare?» domandò poi Michael.
«Quanto siete protettivi. Ho 17 anni. Me la cavo anche senza di voi.» dissi allontandomi un po' da loro.
«Senti signorina, noi ci preoccupiamo per te, non c'è bisogno che ci tratti così.» sputò Calum.
«Sono solo leggermente nervosa.» confessai per poi buttare a terra il mozzicone di sigaretta.
«Allora tranquillizzati, ci dà fastidio, o almeno a me, vederti così.» si intromise Ashton per poi venire ad abbracciarmi.
Era sempre così premuroso con me, nonostante lo trattassi proprio male.
«Anche io voglio un abbraccio dalla piccola Ari.» disse poi Michael mettendo il broncio.
Lo andai ad abbracciare e gli sussurrai parole non proprio dolcissime.
«Se mi richiami ancora piccola Ari ti arriva un calcio da qualche parte a cui penso tu tenga molto.»
Quando mi staccai lo guardai e gli feci un sorrisetto beffardo.
«Okey, ci tengo ai miei gioiellini. Non ti chiamerò più così. Promesso.»
«Bravo.» dissi per poi scoppiare in una piccola risata.ASHTON'S POV
Arianna si staccò da me per poi andare dal piagnucolone di Michael.
Capii che gli stava sussurrando qualcosa all'orecchio mentre si stavano abbracciando.
Lui sbiancò per poi iniziare a parlare
«Okey, ci tengo ai miei gioiellini. Non ti chiamerò più così. Promesso.»
«Bravo.» gli rispose lei per poi iniziare a ridere.
Dio quando rideva cos'era. Era stupenda.
Quei capelli castani con i riflessi rossi, che poco prima si era slegata dal piccolo chignon, i quali le ricadevano su le spalle in piccole ciocche morbide, le stavano divinamente.
Poi quel sorriso, che faceva sorridere anche me, e quegl'occhi marrone scuro che con la luce del sole accennavano a qualche tono, anch'essi più rossiccio, erano meravigliosi.
Era perfetta.
Poi il suo carattere. Sapeva essere cattiva con le persone che se lo meritavano, ma se teneva davvero a te, ti dimostrava tutto il suo affetto ed era davvero simpatica, oltre che dolce. La dovevi saper anche un po' prendere tu. Non era una di quelle ragazze facili, con lei dovevi avere polso e dovevi saper tenerle testa. Forse era questo che mi faceva letteralmente impazzire di lei.
Okey, ero parecchio cotto di lei fin dalla prima volta che la vidi, ma ogni giorno la mia cotta aumentava e speravo solo che un giorno lei potesse finalmente diventare mia..