•Capitolo 9•

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Non mi andava di uscire, perciò alle 13, invitai Lara a casa. Ordinammo una pizza e ci sedemmo sul divano e le raccontai di tutto ciò che era successo, e di come mi aveva salvato la vita. Ma nonostante tutto io lo amavo perciò non tenni conto di quello che mi aveva fatto. Lo chiamai, al terzo squillo mi rispose.
<<Pronto>>
<<Ehi, sono io Chiara>>
<<Senti, mi dispiace per tutto ciò che è successo, ma non possiamo piú stare insieme.>>
<<Perchè, non puoi farmi questo.>> iniziai a piangere.
<<è cosí e basta>> ma una voce che disse,"Chi è amore", lo interruppe.
<<Lascia stare, è meglio cosí.>> chiusi la chiamata e scoppiai a piangere.
<<Tranquilla tesoro, tutto si sistemerà.>>
<<Come fai ad essere cosí positiva?>>
<<Non sono positiva, non vorrei abbattertí ancora di piú è questo il fatto.>>
<<Ho la migliore amica piú stupenda del mondo sai??>>
Lara si mise a ridere.
<<Ma io sono un disastro.>>disse lei
<<Il mio meraviglioso disastro allora>>
Mi squillò il telefono e speravo che fosse Andrea, ma era solo mia mamma.
<<Ehy mamma>>
<<Ciao amore, senti il volo è stato annullato, e quindi io e tuo padre abbiamo deciso di rimanere un'altra settimana qui ai Caraibi>>
<<Ok mamma, mi manchi>>
<<Anche tu, ciao amore>>
<<Ciao mamma>>
Lara era scesa in cucina, io la raggiunsi poco dopo.
<<Ti va di rimanere a dormire da me??>>
<<E i tuoi genitori??>>
<<Tranquilla, torneranno tra una settimana>>
Dopo ciò che era successo non avevamo voglia di mangiare, perché è una cosa gelida, schifosa da vomito proprio, è strano pensare che il mio fidanzato sia andato a letto con una troia, o addirittura che ci si sia anche fidanzato. Mi addormentai con questi pensieri in testa, decisi che dovevo voltare pagina.

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