Capitolo 4

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Eravamo tutti pronti per andare in Antartide a la Foresta dei Verdi Segreti per trovare la pietra della foresta. Con quella pietra Jane sarebbe diventata più forte e avremmo avuto un ulteriore vantaggio su Chimera e il suo esercito.

Avevamo deciso che saremmo andate solo in quattro: io, Jane, Estelle e Giulia. Con noi sarebbero venute le nostre fate e Sambriel. Eravamo tutti nervosi all'idea di affrontare qualcosa a noi ignoto, ma dovevamo andare per proteggere il mondo dalle forze di Chimera e dei suoi.

-Siete pronte?- chiese Estelle appena fummo tutti lì. -E Sam non lo conti?- chiese Giulia. Si vedeva che era tesa, ma stava comunque cercando di dimostrarsi coraggiosa e voleva alleviare la tensione. -Sì scusa Sambriel- si scusò Estelle, poi aprì il portale. Sentivo il cuore battere a mille e l'ansia che saliva sempre più veloce. Non avevo mai provato paura per l'ignoto, ma ora era diverso, come se andare a cercare le pietre mi stesse portando via il coraggio. Yura era diventata più forte e coraggiosa da quando avevamo trovato la pietra del mare e ora Jane sembrava molto più impavida di quanto non lo fosse mai stata. Dovevo desiderare la mia pietra come mai prima d'ora, desiderare il potere che mi avrebbe permesso di salvare le persone che amavo, invece avevo paura di quello a cui stavo andando incontro. Inconsciamente temevo che trovare le pietre sarebbe stato molto rischioso e temevo di non avere la forza necessaria per arrivare alla mia pietra.

La luce azzurra del portale mi avvolse strappandomi dai miei pensieri. Dopo poco sentii le mia narici riempirsi di profumi di fiori e la mia pelle rabbrividire. Ci ritrovammo nella Foresta dei Verdi Segreti. Era molto scura e la vegetazione molto fitta. Si sentiva odore di querce e felci, ma niente fiori. -Qualcuno di voi sa perché si chiama Foresta dei Verdi Segreti?- chiese Giulia appena finì di guardarsi attorno. -Dicono che ehi si nascondano tutte le creature più strane che non possono svelarsi al mondo dei comuni mortali- ci spiegò Sam. -Che tipo di creature ci sono?- chiesi forse con un po' troppo paura nella voce. Io ero quella coraggiosa, quella forte, quella che non poteva essere fermata da niente e da nessuno. Invece in quel momento avevo paura, paura di fallire e di perdere le persone che amavo. -Ho sentito che ci sono i Troll delle Grotte- disse Estelle guardandosi intorno. -Ci sono anche gli Spiriti dell'Oltremondo, come il Nokizme e il Kerinja- disse Egle, comodamente seduta sulla mia spalla. Sentii una mano calda stringere la mia. -Non avere paura, io sono qui- mi disse Sam all'orecchio. Annuii e iniziammo a cercare la strada da percorrere. Jane si guardava intorno con aria di sfida verso ciò che la circondava, come se non avesse paura di lottare contro orride creature che avrebbero potuto uccidere chiunque, persino un vampiro. -Ma gli Spiriti dell'Oltremondo cosa sono di preciso?- chiesi sussurrando a Sambriel. Per un attimo ebbi l'impressione che lui non volesse darmeli, come se temesse la mia reazione. Lo fissai fino a quando non mi diede una risposta. -Sono spiriti di creature mistiche come i lupi o i vampiri che tornano dall'oltretomba per vendicarsi sulla gente che un tempo li scherniva. Di solito sono spiriti rimasti uccisi da...- fece una pausa come se non volesse concludere. Rimanemmo in silenzio per un bel po', poi si decise a concludere. -Dalle Maghe, da essere mortali o...- fece un'altra pausa che durò molto più delle altre. Sambriel, da chi sono uccisi gli Spiriti dell'Oltremondo?- chiesi con determinazione. Lui i guardò e nei suoi occhi brillava una scintilla di amore e compassione. -Dalle persone che loro amano- concluse lui. Abbassai lo sguardo. E se Luke fosse diventato uno Spirito dell'Oltremondo? Che cosa avrebbe fatto? Come avrei potuto fermarlo? -E che aspetto hanno?- chiesi ancora. Dovevo sapere cosa aspettarmi, se Luke era uno Spirito, dovevo sapere come affrontarlo e come batterlo. -Sono tutti diversi, non si possono descrivere. Assumono le sembianze delle nostre paure più grandi, i nostri timori o le persone che a noi sono più care e che non avremo mai la forza di uccidere. A volte assumo le forme dei nostri sensi di colpa- disse Sam. -Quindi, se vedo Luke lui potrebbe avere la forma di Luke, la forma di mio padre, la forma di un mio incubo o la forma di un mio timore?- chiesi e Sam annuì. -E come faccio a riconoscerlo?- chiesi ancora, ma una luce accecò i nostri occhi e, quando tornammo a vedere, eravamo separati. Vidi il bosco davanti a me e nient'altro. Mi misi a cercare gli altri, chiamandoli a gran voce. Anche Egle era sparita. Jennifer!- mi sentii chiamare. Era Sambriel. Sam! Sam!- urlai correndo verso di lui. Appena lo vidi, mi arrestai  a pochi passi da lui, come se un muro ci dividesse. Lo guardai e sentii che qualcosa era diverso. Mi avvicinai a lui, ma dietro sì me sentii una luce calda e mi voltai a guardare. La donna cieca che vedevo nei miei sogni era lì, sembrava un angelo, avvolta da un'aura di luce. -Guarda con il cuore e non con gli occhi- disse e sparì. Mi voltai verso Sam e lo studiai. Era come l'avevo lasciato, identico, con quei capelli neri, i vestiti un po' stropicciati e gli occhi rossi. Aspetta, rossi? Gli guardai gli occhi e vidi che erano gialli, mi ero confusa. Tuttavia sentivo che qualcosa non tornava. Creai una sfera di energia e gliela misi davanti agli occhi e lui si ritrasse. -Ninì, ma che fai?- mi chiese curioso. Lo colpii con la sfera di energia. -Fai meglio i compiti a casa la prossima volta, Spirito dell'Oltremondo!- esclamai e questo sparì all'improvviso. Mi sentii cadere e urlai, per poi ritrovarmi davanti Sam e gli altri che si guardavano intorno. -Ma dove eravate finiti? Non vi vedevo più!- esclamò Jane. Pareva che lei fosse immune alle visioni degli Spiriti dell'Oltremondo. - Jenny!- mi chiamò Sam. Era davvero lui e questo mi rincuorata tantissimo. -Beh , visto che non volete risponderà, vi dico che so dove sia la mia pietra- ci disse e iniziò a fare strada. C'eravamo quasi...

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