Appena l'aereo decollò, mi ritrovai a pensare alle ultime ore e sentì il cuore esplodermi. Non ero abituata a tutta questa negatività che stavo provando, mi sentivo come se un camion mi avesse investita: vuota ma allo stesso tempo presa in giro. Ho sprecato quest' ultimo anno per un cretino. Cioè ho lasciato la mia casa, i miei amici per lui accidenti!
Il posto accanto a me era vuoto, non sapevo se fosse una fortuna o meno. Ero sola con i miei stramaledetti pensieri e sul punto di una crisi di nervi...3,2,1 e ricominciai a piangere, come se non ci fosse un domani.
Improvvisamente sentì una mano sulla mia spalla, mi spaventò e mi fu inevitabile fare un piccolo saltello sul posto in cui ero seduta, ma una giovane voce maschile mi tranquillizzò:
< Oddio scusami! Non era mia intenzione spaventarti... stai bene?>, la mia vista era appannata dalle lacrime che non volevano smettere di cadere, era inutile mentire in quelle condizioni, era troppo evidente quello che stavo provando. Cavolo, non ero mai riuscita a nascondere i miei sentimenti.
<emmm, non proprio..> mi uscì solo un filo di voce, non riuscivo nemmeno a riconoscermi.
<ti va di parlarne? Magari ti farà stare meglio>. La sua voce era molto cordiale, sembrava preoccupato. Dovevo fargli proprio pena. Si sedette accanto a me senza nemmeno aspettare la mia risposta.
Presi un bel respiro, mi asciugai gli occhi e mi girai verso il ragazzo, ero convinta fosse lo stuart. Doveva avere più o meno la mia età, quindi massimo 23 anni, aveva un viso dolce e gentile, biondo, con un accento irlandese. Abbastanza alto e snello, sembrava uno sportivo.
<io sono Niall.> e mi strinse la mano. Rimasi per un secondo incantata.
Non osavo immaginare come poteva essere la mia faccia dopo tutte quelle lacrime.
<sicuro? Non vorrei annoiarti con la mia vita patetica.> risposi sempre debolmente.
<sempre meglio del mio vicino di posto, sta russando e sbavando da mezz'ora.>
Guardai il signore che stava dormendo beatamente nei posti centrali, vicino alla mia fila, mi fece sorridere, era così tenero.
Forse aveva ragione, parlarne mi avrebbe fatto capire che non stavo sognando e poi era solo uno sconosciuto, non l'avrei più rivisto.
< beh, da dove comincio?> risposi dopo essermi soffiata il naso.
<dall'inizio direi..> mi consigliò sorridendomi e invogliandomi a continuare. Voleva veramente ascoltarmi?
<bene, allora ... Sono cresciuta insieme alla mia nonna materna Joanna, in un quartiere vicino al centro di Parigi. Abitavamo in una villetta adorabile con un giardino abbastanza grande per stare in una città. Praticamente sono cresciuta in questo giardino, adoro stare all'aria aperta.> sospirai, < i miei genitori sono morti poco dopo il mio secondo compleanno in un incidente stradale, abitavamo a Roma, così mia nonna mi ha preso in affidamento.> Parlando della morte dei miei genitori, mi cadde una lacrima solitaria e Niall mi porse un fazzoletto. <grazie, quando parlo di loro sento sempre un po' di nostalgia, anche se non ho potuto conoscerli molto ho il loro viso bene impresso nella mia mente, strano vero? sento la loro mancanza, a volte mi chiedo come poteva essere la mia vita con loro, forse sarei più sicura di me stessa .. > feci una pausa.
< Chi può dirlo? sono pensieri inutili secondo me, ti stai solo torturando.. purtroppo non ne avrai mai la conferma. Per questo dovresti accettare ed essere felice di ciò che ti circonda. La vita, il più delle volte fa schifo ma ricordati, la ruota gira per tutti, prima o poi>. Ma quanto era saggio? Il suo tono di voce era molto rassicurante.
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Come in un sogno.
FanfictionStava piovendo a dirotto, le strade erano deserte, così avevo deciso di chiudere prima. Decisi di fare due passi nonostante non avessi l'ombrello, camminare sotto la pioggia mi faceva ricordare bei momenti. D'un tratto mi sentì afferrare dolcemente...