Capitolo 5

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Ci dirigiamo verso la moto senza neanche scambiarci un'occhiata di sfuggita, non riuscirei a reggere il suo sguardo dopo quello che è appena successo, o almeno non adesso. Avrei voluto urlare per esprimere tutto quello che sentivo ma decido di godermi questo tranquillo silenzio anziché articolare stupide parole che possono rovinare il momento. Già, perché per quanto possa essere estremamente straziante, il silenzio ti lascia ancora nella speranza che le cose vadano nel verso da te prescelto.

La mia mente non riesce a depennare l'immagine di noi due avvinghiati l'uno all'altra, i suoi occhi disperati e colmi di voglia, le sue labbra bramanti delle mie e la sua vigorosa stretta sul mio corpo bagnato. Non so cosa mi è preso, inaspettatamente mi sono lasciata sopraffare dal momento, dalla passione e da un forte desiderio a me sconosciuto, così le mie braccia e le mie gambe si sono mosse senza che io me ne rendessi realmente conto, mi sono stretta a lui e tutto intorno a me è andato a sfumare man mano, c'eravamo solo io, lui e i nostri respiri ansimanti.

Istantaneamente la fragorosa suoneria del mio cellulare mi fa letteralmente balzare dallo spavento, così tanto che perfino Stew gira la testa di scatto osservandomi, malgrado non è nella mia completa visuale, riesco a percepire ugualmente il suo sguardo interrogativo. Osservo lo schermo di quell'affare e mi si dilatano le pupille nel vedere scritto in maiuscolo la parola "MAMMA". In quell'attimo mi torna alla mente che non mi sono minimamente degnata di avvisarla. Mi affretto a rispondere pensando ad una possibile scusa da inventarmi dato che non è ne il caso ne il momento di raccontarle la mia scappatella.

"Okkey signorina è meglio per te che tu abbia una buona scusa per giustificarti" sbraita senza nemmeno lasciarmi parlare.

"Si mamma.. ehm sono con una mia amica di classe a fare un giro, scusami se non ti ho avvisata, mi è completamente passato di mente" cerco di essere il più convincente possibile mentre Stew sghignazza divertito al mio fianco. Do un pizzicotto al suo braccio ed affretto il passo evitando che la sua risata arrivi all'orecchio di mia madre. 

"Guarda questa volta ti è andata bene solo perchè mi fa piacere che stai riuscendo ad inserirti. Riguardo a stasera avevo pensato di farti raggiungere dalla mia amica Rose per la notte,  vive a pochi chilometri da casa nostra e credo non sia un problema per lei farti compagnia." Mia madre è la migliore, ha sempre cercato di fare la dura e la severa con me senza mai riuscirci davvero.

"No mamma, preferisco stare sola. Mi ci dovrò abituare prima o poi considerando che questa non sarà l'ultima volta che starai fuori tutta notte" 

"Come vuoi, non venire tardi per la cena, a dopo" 

Stacco con mia mamma e noto Stew che mi osserva appoggiandosi con il fondoschiena alla sua moto. Alzo anch'io lo sguardo incrociando nuovamente i suoi occhi dopo quello che mi è sembrato un arco di tempo troppo lungo per i miei gusti.

"Posso farti una domanda?" chiedo spinta dalla curiosità.

"Dimmi" annuisce altrettanto curioso passandosi una mano tra i capelli.

"Eri tu ad osservarmi di nascosto la prima sera che sono arrivata qui?" a quelle parole vedo comparire un ghigno sul suo meraviglioso viso. 

Allunga le sue mani verso di me afferrandomi i fianchi e avvicinando il mio corpo al suo. "Facciamo che ti lascio con il dubbio" sussurra baciandomi la punta del naso. Un senso di calore percorre tutto il mio corpo, dai piedi fino alla testa.

"Allora è un si" sussurro convinta.

"Io non ho detto questo" ridacchia prendendo i caschi.

"E come mai da New York ti sei trasferito a Boston?"

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