Calum's pov
Sentii un tonfo e aprii gli occhi, non capii subito cosa mi colpì, poi però sentii la risata di Ashton risuonare nella stanza.
«Sveglia Bell'Addormentato, il sole splende alto.»disse.
«Ashton, sai che ti voglio bene, ma sai, vaffanculo.»e affondai la testa nel cuscino, di nuovo.
«Oh eddai Calum, lasciami divertire.»ghignò Ashton.
«Ashton, ho sonno.»
«Fratello, muovi il culo, dobbiamo andare al centro commerciale dopo, quindi è meglio che ti alzi da quel letto, ti cambi e scendi a fare colazione.»mi ricordò.
«Cazzo è vero!»mi alzai e con uno scatto fulmineo saltai giù dal letto, frugai nell'armadio e tirai fuori i vestiti, ma mi accorsi subito della mancanza di qualcosa.
«Ashton, non è divertente, dove hai nascosto i miei pantaloni bordeaux?»chiesi visibilmente irritato. Non fraintendetemi, adoro Ashton, ma quando mi nasconde i vestiti mi viene voglia di ucciderlo.
«Calum, io questa volta non c'entro niente.»Ashton rimane a fissarmi qualche secondo«prova a chiedere a mamma, forse ti sei dimenticato di averli messi nella cesta dei panni sporchi e lei li ha lavati.»mi suggerì.
«Mmh non credo, comunque chiedo.»mormorai uscendo dalla stanza.
«Okay uomo senza pantaloni!»lo sentii dire dal corridoio, per poi sentire anche una rumorosa risata al seguito.
«Taylor!»urlai dalle scale. Non l'avevo mai chiamata mamma, non lo trovavo giusto, la consideravo una cosa, non so, scorretta? Non mi sentivo a mio agio.
«Dimmi tesoro!»mi urlò lei di rimando dal piano terra.
«Non trovo i miei pantaloni bordeaux, quelli a cavallo basso, li hai per caso messi a lavare?»chiesi, sperando con tutto me stesso che la risposta sia si.
«Uhm...forse si, vieni con me, penso che siano in lavanderia.»
«Ve bene.»scesi le scale e, dopo essermi quasi ammazzato per essere inciampato in un gradino, arrivai in lavanderia.
«Eccoli!»urlai, facendo sobbalzare Taylor dallo spavento.
I pantaloni erano appesi a uno dei fili metallici appesi a loro volta al soffitto, che Taylor usava per far asciugare i vestiti. Presi i miei pantaloni, controllando che fossero asciutti e trovai un bigliettino di Ashton in una delle tasche.
*Ci caschi sempre.
Ashton*
Okay, questa era decisamente la mattina buona per ammazzarlo, però devo dire che si era superato, di solito quando gli chiedevo se c'entrava qualcosa scoppiava subito a ridere. Ma sono comunque incazzato nero.
«Grazie Taylor.»dissi, dandole un bacio sulla guancia.
«Di nulla, ora vai a prepararti che sono già le nove e un quarto, dobbiamo essere al centro commerciale per le dieci.»mi ricordò. Taylor era quasi come un'agenda, si ricordava gli impegni di tutti noi, non saprei proprio dire come facesse, fatto sta che in questa casa nessuno si dimenticava mai niente grazie a lei.
«Okay.»dissi, e mi fiondai sulle scale sia per uccidere Ashton, sia per prepararmi.
«Quante volte ti abbiamo già detto di non correre sulle scale eh? È meglio che tu inizi ad ascoltare se non ti vuoi trovare in una galera come quell'inutile di tuo padre.»Tuonò la voce roca di Roger, in pratica il mio secondo padre, un'essere senza cuore, per come la vedevo io, che non faceva altro che ricordarmi le mie sofferenze passate. Non ho mai capito cosa ci trovasse di così bello nel prendersela con me, ma succedeva sempre, tutti i giorni. Trovava sempre un pretesto per paragonare la vita di mio padre al mio futuro, ma non sapeva quanto facesse male essere paragonato ad una persona che aveva preferito delle sostanze che ti fanno diventare quello che non sei, a suo figlio. Come tutte le volte che faceva così, piegai la testa e continuai il mio cammino, ignorandolo. Per la verità non ho mai capito cosa dovessi a lui. Dovevo la mia vita dagli 8 ai 16 anni a Taylor, ma nemmeno un minuto a Roger. Lui non aveva mai fatto nulla per me, semplicemente se ne stava nascosto nell'ombra, per poi spuntare fuori e criticarmi.
Ritornai in me e salii anche gli ultimi due gradini e aprii la porta della camera; Ashton se ne stava stravaccato sul letto a pancia in giù, con un braccio che toccava il parquet della camera. Senza pensarci un minuto di più di lanciai addosso tutti i cuscini del divano che si trovava in camera nostra-che per la cronaca erano sei-e lui si alzò di scatto, e letteralmente volò giù dal letto, procurandomi delle risate incredibili.
«Ah ah ah»rise falsamente«ma quanto siamo spiritosi questa mattina...»disse in modo sarcastico.
«Così impari a nascondermi i pantaloni.»sorrisi a 32 denti nel modo più falso possibile, provocandogli un broncio«e ora, ritrovati i miei pantaloni, se non ti spiace, mi vado a preparare.»e, con sorriso trionfante, uscii dalla mia stanza per dirigermi verso il bagno. Entrai in doccia, e una volta finito, mi asciugai e indossai i miei vestiti, aprii la finestra per fare uscire il vapore presente nella stanza, e mi incamminai verso il piano inferiore per fare colazione.
«Era ora Calum, si può sapere quanto ci hai messo? Siediti, i pancake si staranno già raffreddando»mi avvisò Taylor.
Guardai l'orologio: erano le nove e trentacinque.
«Scusa Taylor, ho dovuto occuparmi di una questione...»dissi, guardando Ashton, che intanto sorrideva.
«Okay»disse semplicemente Taylor, guardandomi complice e poi lanciando un'occhiata furtiva nella direzione di Ashton. Io annuii semplicemente e poi mi presi la mia porzione di pancake, cospargendoli poi abbondantemente di sciroppo d'acero. Gli occhi spalancati di Taylor e Ashton alla fine del mio capolavoro di sciroppo e pancake indicavano che erano impressionati.
«Che c'è?»chiesi innocentemente.
«Che c'è? Ci saranno almeno trenta chili di sciroppo d'acero lì sopra!»mi rispose Ashton.
«A me piacciono così»risposi semplicemente. Ormai avevamo finito di fare colazione e stavamo sparecchiando. A opera finita uscimmo per entrare tutti e tre in macchina. Il centro commerciale distava venti chilometri circa da casa nostra, e trovammo anche un po' di traffico quindi arrivammo alla meta dopo circa venti minuti, e, dopo aver fatto i famigerati acquisti, tornammo a casa, pieni di borse della spesa di vari negozi di abbigliamento. Quella sera andai a dormire presto, l'indomani ci sarebbe stata scuola, e ammetto di essre un po' perfezionista, quindi non volevo arrivare a scuola stanco, come invece faceva sempre Ashton. Però quella notte a causa dello stress, mi ritrovai a prendere sonno alle tre e mezza.
***
Okay, so che come capitolo faceva abbastanza schifo, ma dovevo pur inserire la parte del nostro Calum, e il pezzo dei pantaloni mi stava girando in testa da tanto tempo, quindi non potevo lasciarlo lì nel dimenticatoio😂
Detto questo ho la febbre (fantastico) così mi ritrovo a casa il primo giorno di scuola dopo le vacanze di Pasqua:(
Per un po' di capitoli ci sarà il punto di vista di Faith, poi riprenderò anche quelli di Calum.
Penso di avervi detto tutto quindi vi saluto,
Asia🌸
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Eremofobia
Teen Fiction"Loro due erano due pezzi rotti, che insieme si incastravano perfettamente."