twitter ; hood (italian translation)

4.9

è finalmente mattina e tutti si sono silenziati dopo il mio sfogo ieri notte. lei provava ad avvicinarsi a me ma io mi mettevo le cuffie e quando camminava via me le toglievo. la signora uy tornò intorno alle 3 del mattino e non gli importò se stavamo usando i nostri telefoni o se dormivamo o no.

attualmente, sono le 9 del mattino e possiamo andare a casa. tutti stanno sistemando le loro borse mentre nessuno del gruppo 12 ne ha bisogno visto che non abbiamo fatto casino, eccetto il caos nella cucina della caffetteria. uscii fuori visto che c'eravamo solo io, nico e jake, e sarebbe stato imbarazzante.

"sto andando fuori. ciao ragazzi." feci un cenno per salutare e gli sorrisi leggermente, camminando fino all'auto che mia madre aveva lasciato, facendosi venire a prendere da mia zia. accesi il motore e stavo per partire quando vidi una figura familiare camminare verso la mia auto.

andò al mio lato della macchina e bussò sul finestrino, "s'?" chiese. "sto scherzando." ghignai.

"ciao. non ti sono mancato?" fece finta di accigliarsi.

"ma sei andato via per tipo, nemmeno un giorno? perchè sei qui, comunque?" chiese, sbloccando le porte e intimandolo a sedersi al posto del passeggero.

"uno, perchè il nostro volo è stato cancellato, e attualmente tutti sono fuori casa tua." i miei occhi si spalancarono (un'altra volta). "due, tutti gli hotel vicino all'aeroporto sono completamente prenotati perchè siamo vicini a san valentino e non so come quello sia rilevante." si lamentò, alzano gli occhi al cielo.

"cosa vuol dire che tutti sono fuori casa mia?!" premetti il motore dell'auto e iniziai a guidare superando i semafori rossi.

"mandy! calmati, calmati." strofinò la sua mano sulla mia schiena e presto raggiungemmo la mia via, facendomi rallentare un po'. "potresti essere un corridore. sto solo dicendo." mi stuzzicò mentre lo colpii sulle braccia.

"hey ragazzi, scusate siamo in ritar- oh mio dio." e in quel momento, sono completamente senza parole.