Potestate Diaboli

6 5 0
                                    

<<Kyle!>> sussurrò Ludovica introducendosi silenziosamente nella stanza del ragazzo,
<hmm>> brontolò lui di rimando <<ma che ore sono?>>
<<shh fa piano>> continuò lei appoggiando l'indice sulle labbra del ragazzo ancora insonnolito, <<so chi potrebbe aiutarci con il tuo problema>>.
Dopo aver sentito quelle parole Kyle si affrettò ad alzarsi ed a vestirsi e, dopo pochi minuti, erano già fuori di casa. Il paesino di montagna era invaso dalle tenebre della notte fredda, le strade illuminate da sporadiche lanterne erano desolate e le finestre delle abitazioni erano tutte buie tranne quelle di una piccola casetta isolata dalle altre. Circondata da una piccola striscia di erba fresca la costruzione in mattoni chiari era finemente decorata con piccoli vasi di fiori invernali. Gli spioventi del tetto erano imbiancati di neve fresca e sullo zerbino che precedeva il portone c'era scritto "Oh no! Di nuovo tu!".
<<Dev'essere una gran simpaticona>> affermò il ragazzo osservando il tappeto divertito, ma Ludovica, ignorando il commento, si affrettò a bussare con decisione alla porta di legno.
Dopo pochi attimi una vecchina più bassa del normale andò ad aprire e, trovandosi i due giovani davanti, esclamò infastidita <<non compro nulla!>> provando a richiudere la porta che fu però bloccata dal piede della ragazza che si affrettò a dire <<sono Ludovica, abbiamo bisogno del tuo aiuto>>. Senza più alcuna esitazione la donna spalancò la porta e li fece entrare per poi dirigersi in cucina a preparare del tè. Quando fu di ritorno i due ragazzi si erano accomodati sulle poltrone accanto al fuoco scoppiettante del camino che emanava un piacevole tepore e, porgendo una tazza ciascuno, iniziò a dire <<allora, di cosa avevi bisogno?>>
<<credo che sia sotto l'effetto di un incantesimo>> rispose la ragazza senza giri di parole.
<<Ludovica ma che stai dicendo?>> sussurrò Kyle avviandosi a lei ma non ricevendo nessuna risposta.
<<Mhh un incantesimo eh?>> chiese la donna pensierosa, <<controlliamo subito!>> disse afferrando con decisamente poca delicatezza il mento del ragazzo e spalancandogli la bocca per iniziare a guardarci dentro.
<<Mhh mhhmh mhh>> continuò controllando occhi ed orecchie per poi allontanarsi e dire <<sì! Senza dubbio un incantesimo!>>
<<puoi scioglierlo?>> chiese Ludovica carica di speranza,
<oh no no. Io sono una semplice maga, è stato fatto da un essere troppo forte per me>>
<<vuoi dire che ..?>>
<<proprio così>>.
<<ehi? Volete spiegare anche a me?>> chiese a quel punto Kyle interrompendo l'intenso scambio di sguardi tra le due,
<<è stata Sofia a farti questo incantesimo>> rispose Ludovica senza neppure guardarlo,
<<Sofia? Vuoi dire quella pazza megalomane che ti ha strappato le ali? Oh beh magnifico direi!>> concluse sprofondando nella poltrona su cui era seduto.
<<Cosa?>> gridò la donna stupita allora <<ti sei fatta amputare le ali?>>
<<Cornelia aspetta ti posso spiegare>> disse Ludovica fulminando il ragazzo con lo sguardo spingendolo ad abbassare il volto,
<<ecco cosa c'era di diverso in te! Avevo percepito che qualcosa non andava! Esci da questa casa, adesso sei solo un umana quindi io non ho più nessun debito con te!>> continuò la donna spingendo i due ragazzi ad uscire dalla porta per poi richiuderla con un colpo secco alle loro spalle.
<<Sarai soddisfatto adesso>> disse Ludovica innervosita,
<<scusa ma come facevo a saperlo! Avresti potuto dirmelo>>
<<avrei potut.. Ahh! Lasciamo perdere, dai torniamo a casa>>.
Mentre erano sulla via di ritorno il completo silenzio delle stradine fu interrotto da un urlo straziante del ragazzo che si inginocchiò immediatamente a terra prendendosi la testa tra le mani.
<<Kyle!>> gridò Ludovica precipitandosi su di lui, ma quando gli fu vicina il giovane alzò il volto e la inchiodò con uno sguardo terribile: gli occhi non erano più color nocciola, adesso non si poteva più distinguere l'iride dalla pupilla, erano diventati due pozzi neri impenetrabili e spietati, proprio come quelli di Alexander.
<<Kyle ti prego>> iniziò a dire la ragazza indietreggiando lentamente <<cerca di calmarti! non permetterle di avere il controllo su di te>>,
<<sta zitta>> rispose con voce calma e fredda alzandosi da terra per avvicinarsi velocemente a lei. Quando le fu davanti la imprigionò con le sue possenti braccia ad una delle pareti esterne di una delle case del paesino e, afferrandole il mento con violenza, la costrinse ad annegare in quei terribili occhi.
<<Kyle>> disse allora Ludovica con voce nostalgica e gli occhi inumiditi da calde lacrime, <<ma cosa ti sta facendo>>. Non appena poggiò delicatamente le labbra su quelle del ragazzo ancora contratte in un'espressione furiosa i loro pensieri si mescolarono come se appartenessero ad un'unica mente. Potevano sentire i sentimenti ed i desideri l'uno dell'altro senza alcuno sforzo ma non erano in grado ci controllare la volontà del compagno, era come se fossero diventati spettatori dei demoni che entrambi custodivano del loro cuore.
<<Ma com'è possibile?>> dissi allora tra me e me <<Mia sorella non ha più alcun potere, non può aver stabilito lei quel legame e lui è un umano, non capirebbe niente della magia nemmeno se lo colpisse in faccia>>.
Quando si separarono i loro sguardi erano stupiti ed affascinati, solo in quel momento erano riusciti a capire cosa provasse veramente l'altro, senza più filtri e mezze verità a celare i loro pensieri più intimi e segreti. Nella mente di Ludovica Kyle era riuscito a scorgere paura, sofferenza ed un profondo amore nei suoi confronti, non trovò neppure un accenno di rabbia, delusione o rimpianto di ciò che era stata, e questo lo rincuorò notevolmente. Mentre tra i sentimenti del ragazzo mia sorella vide quello che non si sarebbe mai aspettata: terrore, dolore, rabbia verso se stesso ed un mare di rimorso nel cui credeva che sarebbe stato possibile affogare.
<<Kyle>> iniziò Ludovica cercando di trovare le parole giuste, <<perché tutta quella tristezza? Cosa c'è che non ti rende felice? Forse sono io ..>> disse abbassando gli occhi. Allora il ragazzo le afferrò delicatamente il mento con le lunghe dita ristabilendo così un forte contatto tra i loro occhi, <<come ti viene in mente?>> chiese con voce calma e dolce, <<come potresti non rendermi felice? Tu sei tutto ciò che voglio e tutto ciò che potrei mai desiderare. Non c'è stato un solo momento da quando ti ho conosciuta che tu non mi abbia reso fiero della scelta che ho preso. Ma adesso, vederti così fragile ed impaurita sotto il mio tocco e non poter far niente per fermarmi mi terrorizza, ho davvero paura di poterti uccidere senza neppure rendermene conto>>. Nonostante quell'ultima affermazione avesse spezzato il suo cuore, Ludovica si sforzò di assumere un'espressione rilassata e, lasciando una delicata carezza sul volto di lui, disse <<so che non lo faresti mai>>.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 23, 2016 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Quando La Morte RaccontaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora