Il professor O'Brien era alla finestra aveva i pantaloni neri, la camicia grigio scuro e la giacchetta nero notte appoggiata alla sedia.
''Si la richiamo io.. ok..'' chiuse la chiamata.
Si girò e oh.
L'ultima persona che potessi immaginare sulla faccia della terra era proprio davanti a me.
''Oh chi si rivede'' disse, sorrideva.
Appoggiai la cartella sul primo banco davanti la cattedra.
''Già... Chi l'avrebbe mai detto che tu.."
" Che io potessi fare questo lavoro ?" Disse interrompendomi. Non sembrava offeso, forse ci era abituato.
"Comunque passiamo al motivo per cui sei qui" si oppoggiò alla cattedra davanti a me.
"Nell'altra scuola avevi qualcuno che ti aiutava, con i compiti.." parlava e gesticolava con le mani.
" No" a Seattle i prof facevano la loro lezione, spiegando, facendo compiti in classe ecc.. ed io non capivo una mazza.
"E come facevi? Come sei passata tutti st'anni?"
" Non facevo un bel niente, mi facevano passare perché dovevano farmi passare "
"Va bene.Io ti organizzerò i compiti, se non capisci qualcosa dimmelo così te lo rispiego. Insomma ti aiuterò.''
Aveva passato il resto del tempo a spiegare il programma, mi aveva detto che dovevo studiare con costanza e tutte quello cosa da prof.Finite le lezioni incontro Calum in corridoio.
Strano che non ci siano gli altri.
Saliamo in auto ed accendo la radio.
''Allora com'è andata? " Disse mentre accese l'auto.
"Bene, ho conosciuto il prof di sostegno" risposi tormantandomi le mani. Non mi piaceva parlare dei miei problemi.
'' E com'è? " cambiò la marcia entrando nello stradone dove abitavamo.
''Figo " dissi provocando una sua risata. Lo seguì.
"Sei la solita, non intendevo in questo senso " continuò, adesso sorrideva.
"Venerdì danno una festa, ti va di andarci? Tanto per fare conoscenza"
" okay " dissi.
Eravamo arrivati alla porta.Nel pomeriggio ero andata ad iscrivermi al corso di boxe in palestra.
Questa passione me l'aveva trasmessa mio padre.
Da quando ero piccolina mi ci portava.
Ci aveva provato anche con Calum ma non faceva per lui.
Verso i sei sette anni io e mio fratello litigavamo tantissimo, e ci piacchiavamo, nel modo in cui ci si può picchiare a quell'età.
Calum era una femminuccia, ancora lo prendo in giro per questo.Mio padre mi ha scritto che sarebbe venuto tra qualche giorno, non vedo l'ora che arrivi.
Oggi è mercoledì e abbiamo ginnastica, odio ginnastica.
A Seattle riuscivo ad andare male anche lì, una volta non partavo le scarpe una volta mi giustificavo. Ogni volta trovavo una scusa per non farla.Il prof. Leroy ci aveva fatto riscaldare con la corsa io ovviamente ero l'ultima della fila.
Bieber mi aveva già doppiato due volte. Quando il prof distoglieva lo sguardo camminavo.Finito il riscaldamento dovevamo giocare a calcio.
Il calcio, mi piace. Si può fare disse il mio subconscio.
Eravamo il linea per formare le squadre. Leroy doveva scegliere i capitani.''Allora il primo capitano sarà sicuramente la nuova arrivata" Disse incitandomi ad andare al suo lato destro.
"E poi vediamo.." Disse guardando gli altri.
"Bieber"
Il biondo si mise al lato sinistro.
'' Prof così vinco facile" mi guardò con un sorrisino di presa in giro.Avevamo fatto le squadre , non conoscendoli scelsi quelli e quelle che mi sembravano fisicamente più agili.
Per ultimo mi sono dovuta beccare la ''principessina'' della classe.Justin e la sua squadra si erano già disposti nel campo.
Mi girai verso la mia squadra.
''Sapete giocare?" Mi rivolsi soprattutto alle ragazze, chi dei maschi non sa giocare?
Per lo più le ragazze fecero una smorfia, era un no.
'' E tu?" Disse un biondo dai capelli cortissimi e gli occhi celesti.
"così" me la cavavo a calcio avendo un fratello.
"È arrivata la fenomena" Disse la principessa.
"Scusa? Se non ti va bene te ne puoi stare anche seduta" sbottai.
"Ehi calma dai, non c'è bisogno di litigare" Disse il ragazzo."Che schema usi?" Mi chiese Ryan, il ragazzo di prima. Era il più simpatico, fino ad ora.
''1-1-8?" Dissi.
"Sicura? Non funziona poi così tanto"
" si ma devi soltanto calciare una palla no? Corri e calci, corri e calci. Facile. Sempre che ha tutti ci arrivi il cervello" dissi riferendomi a quella.
"Okay dai, proviamo, te ne intendi eh?" Disse sorridendo.
Feci spallucce.
Dopo qualche battuta di Bieber sul fatto che ci avrebbe battuto, iniziammo.
La mia squadra iniziò a correre non si sa dove, mentre l'altra iniziava già a fare gol.
Oddio forse neanche questo funzionava, avrei dovuto specificare di correre dietro la palla non dietro alle nottole. Solo Ryan sembrava aver capito.
Avevo la palla, eravamo 1-0 per loro. Corsi verso la porta avversaria.
Ero abbastanza vicino per segnare quando due mani grandi mi strinsero i fianchi tirandomi a terra.
"Oltre al cervello ti abbandonano anche le gambe ehh Hood?" era Bieber. La principessa rise.
Non mi importa. Non mi importa. Mi ripetevo dentro di me, mentre mi rialzavo da terra.
Rayn in un momento di distrazione dell 'amico prese la palla e gridò " vai Des!!" Calciò palla dritta verso di me. Tirai a mia volta ma fu bloccata ancora da lui. Gli tirai un calcio sugli stinchi e proseguii. Feci punto.
La partita finì uno pari.Tornando in classe dopo esserci cambiati, passammo agli armadietti.
Presi letteratura e posai il cambio sporco.Io e Calum tornammo a casa.
Ci accolse nostra madre. Era tutta in tiro, aveva un tubino nero e un cardigan rosso. Era persino truccata.
Di solito non era una madre che non si curava, ma oggi era strana.
Entrammo e seduto sul divano c'era un uomo sulla cinquantina, dai capelli corti castano chiaro, corti ma abbastanza lunghi da attorcigliarsi in dei piccolissimi boccoli.
Il mio eroe era seduto sul nostro nuovo divano.Buongiornoooo!
Allora, ecco il quarto capitoloo, è il mio regalo di Pasqua anche se in ritardo. Spero che abbiate passato delle buone vacanze.Al prossimo capitolo.
Ciaooo!

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Escape To You
FanfictionMi chiamo Destiny ho 17 anni vengo da Seattle ma sto per trasferirmi a Toronto con mio fratello Calum e mia madre. Destiny ,odio il mio nome da l'aria di una ragazza dolce, rosa e fiori. L'esatto opposto di me. Ora come ora , conduco una vita sopra...