La nuvola di fumo che fuoriusciva dalla mia bocca tornavea subito indietro a causa del vento.
Ero alla finestra della 1C, il prof ancora non era arrivato, ed ero sola.
" Scusa se ho fatto tardi.." Disse il professor O'Brien entrando di fretta dalla porta.
"Non puoi fumare, lo sai? " incrociò le braccia al petto.
"Certo che lo so" risposi sorridendo e gettai la sigaretta dalla finestra.
Dylan tirò un sospiro guardandomi.
Mi sedei al mio banco,lui girò una sedia e si mise dalla parte opposta di questo.
Prese gli esercizi che aveva preparato a casa e me li porse.
"Mi presti un foglio?" Dissi io afferrandoli,questa mattina per la fretta avevo scordato la cartella a casa. Ebbene si!
"E anche una penna già che ci sei" aggiunsi poi, sorridendo.
"Certo, se vuoi domani ti porto anche i compiti già fatti?" Disse in tono ironico, ma lui era serio.
" Qualcuno qui è di cattivo umore?" Risposi.
"Cinque minuti per farla non di più" si alzò e iniziò a camminare avanti e indietro per la stanza.I cinque minuti erano quasi passati e il mio esercizio era ancora a metà. Non riuscivo ad andare avanti.
"Allora?" Guardò il cellulare, poi si spostò alle mie spalle e guardò quello che stavo facendo.
"Non so come fare.." dissi scostandomi per far si che lui avesse una migliore visuale.
"Calcola meglio, hai anche la calcolatrice" Disse in tono duro, cerchiando con la penna rossa il calcola errato.
Eravamo da punto a capo. Non mi era di nessun aiuto avere delle lezioni private con lui, se non faceva altro che abbassarmi di più l'autostima.
'' dai che va bene il procedimento" Disse con un tono più caldo, toccando mi i capelli sopra la nuca. Tornò al suo posto, guardò di nuovo il cellulare.
"Chi aspetti?" Chiesi curiosa, da come guardava il cellulare sembrava che stesse aspettando una chiamata importante.
"Mmh?" Mugugnò facendo finta di non aver capito.
Accennai con il capo il telefono.
"Se è una ragazza non chiamerà "
Continuai a finire il mio esercizio.
Stette un pò in silenzio, poi disse " mi ha lasciato"
"E aspetti che ti chiami?" Alzai un sopracciglio.
"No.." contrariò ciò che stava facendo.
Gli porsi l'esercizio
"Fai il prossimo"
Le due ore con il prof erano passate velocemente.
Tornai in classe il mio posto in fondo, vicino a Justin era stato preso da Micheal così io presi il suo.
Adesso c'era l'ora di storia.
"Hood mi dai un sigaretta ?" Era Bieber che chiamò la mia attenzione dando un calcio alla sedia, lo ignorai.
"Allora signorina Hood, ripeto visto che lei non c'era quando l'ho detto" la prof di storia camminava avanti e in dietro davanti alla cattedra.
" dovrete lavorare in coppie ad un progetto sull'argomento che stiamo trattando"
" E le pare che lei lo sa?" Disse Bieber alle mie spalle. Tutti scoppiarono a ridere. Tutti tranne Ashley.
Branco di imbecilli.
"Silenzio" urlò la prof accompando il suono con un gesto "Visto che lei è così attento, può stare un coppia con la signorina Hood" Disse tintinnando la penna sulla cattedra su cui era seduta dolcemente.
Mi stava simpatica.
"No sono già con Micheal non si preoccupi " Rispose lui con l'aria da finto tonto.
Lei lasciò cadere il discorso "Allora Benson le va di state con Hood?"
Fece cenno con la testa di sì poi quando guardò me feci lo stesso.
La campanella del pranzo era suonata così mi avviai verso la porta.
"Des aspetta " era Ashley che camminava verso di me
"Sì? " l'aspettai
"Ti ho scritto il mio numero, per metterci d'accordo " presi il foglietto e lo misi in tasca.
" Okay, andiamo a mangiare? " proposi
"Okay" Rispose lei un pò esitante.Prendemmo del cibo alla mensa e ci incamminammo verso il tavolo di mio fratello e degli altri.
Passammo vicino a Justin e Micheal che stavano parlando
"Dovevamo vederci" Disse Justin sembrava arrabbiato.
"Ci vediamo dopo, devo fare delle cose" Rispose l'altro pacato.
"Cose sempre più importanti di me" Disse il primo per poi andarsene.
Micheal mi guardò poi ci raggiunse e andammo insieme al tavolo.
"Ehi" salutai mio fratello e gli altri.
"Ehi bellezze" Disse Luke.
Sorrise avrei giurato di aver visto Ashley arrossire.Il pranzo era passato in fretta così come le altre due ore.
Alla fine io ed Ashley eravamo rimaste d'accordo che ci saremmo viste il pomeriggio stesso.
Eravamo seduti sul divano, Ashton Luke e Micheal erano appena arrivati. Ashley mi aveva avvisato che sarebbe venuta tra pochi minuti.
"Resto a dormire qui va bene?" Disse Micheal ancora con gli occhi incollati sulla televisione.
Lui e Ashton stavano giocando a Fifa.
"Resto anche io" Disse Ashton per poi fare gol.
"Certo, fate pure come se fosse casa vostra. Luke tu non resti?" Disse mio fratello ironico, ridemmo tutti.Il campanello suonò.
"Vado io, deve essere Ashley!" Urlai attraversando il salotto verso la porta d'ingresso.
"Ehi" la salutai appena aprii la porta.
"Ehi" sorrise.
La feci accomodare in soggiorno e poi salimmo le scale per andare in camera mia.Avevamo passato la maggior parte del tempo a parlare invece che fare il progetto, ma alla fine eravamo comunque riuscite e concluderlo.
Ashley era una ragazza rosa e fiori semplicissima, dolcissima, carinissima.
Decisamente troppi superlativi per una solo persona.Eravamo piombate, tra un discorso è l'altro, nell argomento "ragazzi"
"Ho sentito Bieber che diceva ad un ragazzo di averti visto mezza nuda" quasi non gli scappava una risata " è vero?"
Me la pagherà quel cretino, ma non subito alla giusta occasione.
Come può permettersi?
Annuisco e poi lei scoppia a ridere. Io la seguo.
" sicuramente saranno molto meglio i ragazzi che ci sono di sotto " dissi prendendola per un braccio e la tirai verso la porta.
" ho visto come sei arrossita oggi a pranzo" Sorrisi.
"Non sono arrossita" Disse colorandosi un pò di rosso " lo stai facendo ancora" le feci notare.
"Non è vero.. E poi non voglio più avere niente a che fare con ragazzi del genere. In casa ti sei messa i peggio " Disse sembrava arrabbiare.
Le lasciai il braccio.
" con chi sei stata?" Chiesi curiosa.
"Andiamo? Ci stanno aspettando" svicolò sia dal discorso sia da me.
in un secondo era già in fondo alle scale.Pov's Justin
Mio padre era tornato solo per dirmi che si sarebbe sposato.
Per me poteva restare anche a casa sua a viversi la sua nuova vita, io e mia madre non abbiamo più bisogno di lui, riusciamo a cavarsela da soli.
Nell'ultimo periodo le cose sono cambiate troppo e troppo in fretta, mio padre, mia madre , Micheal e la band..Ero davanti alla porta della famiglia Hood.
Suonai.
''Vado ioo!" Sentii urlare dall'altra parte.
La porta si aprì dietro c'era Destiny.
Non fece in tempo ad aprire che le scappò una risata.
"Che ti ridi?" Dissi toccandomi i capelli o almeno quello che ne rimaneva.
Rideva per questo, se solo sapesse il perché.
"Hai deciso di cambiare look Bieber?" Disse ancora tra una risata e l'altra. Era insopportabile.
"Tanto sto bene con tutto" mi vantai "chiamami Micheal" dissi forse con un tono più duro di quanto volessi.
Mi guardava senza battere ciglio, si aspettava un "per favore"?
La sua faccia diceva proprio questo " e la parolina magica ?"
"Dai?" Dissi ancora con un tono più dolce.
" Micheal " urlò.
Notai solo ora che indossava dei favolosi leggins.
Impazzivo per i leggins e il suo fondo schiene non era proprio niente male.
"Che guardi? " mi disse lei notando che la stavo fissando.
Mi limitai a sorridere, uno dei miei sorrisi.
Arrivò Micheal e Des se no andò.
"Che c'è? " Disse lui infilandosi in bocca una patatina.
"Erano qui le tue cose importanti da fare? " Dissi io, non era di sicuro l'argomento che volevo affrontare ma già che c'eravamo.
"Jus non sono il tuo fidanzato posso fare quello che voglio" sembrava scocciato.
"Sì ma lo sai che è un brutto periodo, e non fai altro che startene con loro quando anche io ho bisogno di.." le parole cominciavano a scivolare via dalla bocca e me ne sarei pentito se non mi fossi fermato. Non ho bisogno di affetto.
"Vuoi che ci vediamo dopo?" Propose lui.
"No. Adesso vado ti ho anche disturbato la cena".
Nell'ultimo periodo era diventata un'ossessione l'idea di poter rimare solo, non volevo perderlo.
Feci per andarmene.
"Vuoi restare a cena qui?" Propose di nuovo.
"Sì certo... quello mi odia "
" Sei tu che lo odi non dire cazzate" non sapevo cosa fare.
"Dai vieni"
Alla fine decisi di andare, non volevo stare solo almeno non oggi..Buonaseraaaa!
In questo capitolo abbiamo il primo punto di vista del nostro Justin che si è dimostrato moolto più fragile di come vuole apparire.
È il ragazzo dalla corazza dura e il cuore morbido o questo è solo uno momento si debolezza?
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Escape To You
FanfictionMi chiamo Destiny ho 17 anni vengo da Seattle ma sto per trasferirmi a Toronto con mio fratello Calum e mia madre. Destiny ,odio il mio nome da l'aria di una ragazza dolce, rosa e fiori. L'esatto opposto di me. Ora come ora , conduco una vita sopra...