Breve legenda:
-Qualcuno sta parlando-
"Qualcuno sta pensando."
'Parla lo Subconscio di qualcuno' (sì, l'ho aggiunto adesso, ma vabbehh)
Ancora non ci credeva. Come aveva fatto a farsi convincere così facilmente? Eppure gli era bastato solo uno sguardo implorante della partner per accettare. Ed eccolo lì, seduto vicino alla sua compagna che guardava fuori dal finestrino con occhi sognanti... "Ma che mi ha detto il cervello??"
-Tundratown è così bella. Non credi anche tu, Nick?- Chiese Judy, riferendosi alla parte polare di Zootropolis: la città dove ognuno poteva essere ciò che vuole. Lui avrebbe voluto fare un verso di approvazione, ma gli uscì solo un grugnito. Era nervoso, molto nervoso.
La coniglietta staccò il muso dal finestrino e lo guardò. Fissava un punto non preciso e aveva le orecchie leggermente abbassate. Per chi non lo conosceva poteva sembrare semplicemente rilassato, ma lei, che lo conosceva più di chiunque altro, sapeva che non era così.
-Ehy, andrà tutto bene.- Lo rassicurò sorridendoli, posandogli una zampetta sulla sua. Era cosi piccola, in confronto.
Era una volpe. Le volpi erano, sono e saranno sempre dei predatori. Ora si erano evolute certo, lui si era evoluto, come tutti gli altri. Ma le volpi un tempo uccidevano i conigli. Cosa penseranno i suoi genitori di lui?
-Se pensi che ti giudicheranno perché sei una volpe, puoi stare tranquillo, non lo faranno. E sono certa che ti adoreranno.- continuò lei, non ricevendo risposta. Nick, finalmente la guardò e commentò:-Ne sei sicura?-
-Certo.- Sorrise lei. Poi sghignazzò:-Ci lavorano con una volpe.- Lui rizzò le orecchie e sgranò gli occhi.
-Sul serio?!- Esclamò, stupito. Non sapeva nemmeno lui perché ci era rimasto così... scandalizzato. O forse si: perché non gliel'aveva mai detto?
-Sì. Gideon Gray era un mio compagno di classe alle elementari. Al tempo era un vero e proprio bulletto, ma ora è il miglior pasticciere della zona.- Spiegò Judy, ritornando con la mente nei ricordi passati. Gliene aveva fatte passare di tutti i colori quel volpacchiotto, ma, infondo, era anche grazie a lui se da piccola era ancora più determinata a diventare agente di polizia. Sorrise leggermente e quello fece morire dentro Nick. "Perché ha sorriso all'improvviso? Stava pensando a lui? A cosa pensava? E se..."
-Avevi una cotta per lui?- Chiese, fingendosi malizioso.
-Cosa? Ma no, che dici.- Rispose lei ridendo leggermente. Che idiota a farle una domanda simile. Questo Gray era una volpe e lei era un coniglio. 'Tu sei una volpe e lei è un coniglio'. Gli ricordò una vocina nella sua mente, che cercò di togliere subito, ma senza riuscirci.
Appena scesero dal treno, Nick si concesse qualche minuto per osservare la Tana del Coniglio: era un posto molto tranquillo, immerso nella natura. Ed ovviamente non mancavano i conigli. Era abitata da milioni di teneri coniglietti... beh, dire teneri da parte di una volpe non era proprio una bella cosa... comunque, i conigli erano famosi per i loro raccolti, molti dicevano persino che i piccoli germogli venivano seminati e curati da zampe divine.
Insomma, era esattamente come se la ricordava... solo che quella volta era diverso. Quella volta non avrebbe aspettato, in stazione, che Judy gli portasse una porzione di quei mirtilli che gli piacevano tanto. Quella volta non sarebbe rimasto solo due minuti, per poi girare i tacchi e andarsene. Come l'ultima volta. Quella volta era lì per conoscere gli animali che avevano messo al mondo la sua piccola Judy: era lì per conoscere i suoi genitori e i suoi 275 fratelli (beh, magari non proprio tutti e 275...). Di colpo il nervosismo tornò prepotente su di lui, insieme alla paura. Così iniziò a farsi domande senza senso... o forse sì. "E se non piacerò ai suoi? E se loro chiamassero alla centrale per chiedere al capo di separarci perché secondo loro sono troppo pericoloso per lei? E lei? Cosa farebbe? Accetterebbe? Oppure..."
-Forza agente Wilde! Non startene lì impalato!- Lo richiamò la sua collega, sorridendogli allegramente. Era sempre così ottimista...
Nicholas Wilde si riscosse e le sorrise di rimando. Era agitato, sì, ma era anche un attore nato e di sicuro non voleva far preoccupare la partner con le sue sciocche paure, anche se per lui non erano poi così tanto stupide. -Mi scusi Madame, mi ero perso ad osservare la magnificenza della vostra umile dimora... andiamo?- Lei rise, quanto amava quella risata, e annuì sorridendo raggiante.
Stu e Bonnie Hopps erano due conigli molto socievoli e cordiali. Accolsero molto calorosamente Nick, come se fosse uno di loro, e questo gesto valeva molto più di quello che lui stesso ammetteva. Per questo si sentì stupido. Di cosa aveva paura poco prima?
Volpe ottusa.
Bonnie Hopps aveva lo stesso colore degli occhi di Judy, solo leggermente più scuri, e anche il pelo era dello stesso colore. Le orecchie erano più corte e le guancie paffute incorniciavano i lineamenti dolci e rilassati. Suo marito era un po' grassottello, con gli occhi color nocciola e il pelo marroncino. La lunghezza delle orecchie, invece, era molto simile a quelle della figlia e le teneva basse sotto un cappellino verde.
-È un piacere conoscerti, Nicholas, caro. Judy ci ha parlato molto di te.- Disse la signora Hopps. "Ha parlato loro di me?".
-Oh, il piacere è tutto mio, signora Hopps. Per me è un onore conoscere gli animali che hanno messo al mondo una creatura speciale come vostra figlia... ah, mi chiami pure Nick.- Rispose lui, galante. E non lo diceva solo per essere cortese, lo pensava davvero. La madre di Judy, commossa da quelle semplici parole, andò ad abbracciarlo, cogliendolo di sorpresa.
-Ti prego, dammi del tu.- Affermò dopo l'abraccio, poi aggiunse, rivolta al marito:-Non è adorabile?- Lui annuì convinto.
-Venite dentro, fuori fa troppo caldo, rischiamo di scioglierci.- Disse Stu Hopps, avviandosi verso casa, seguito dalla moglie.
-Che ti avevo detto? Ti adorano!- Sussurrò la coniglietta al collega, prima di seguire i genitori.
Nick aveva passato tutto il pomeriggio a guardare foto di quando Judy era ancora una cucciola, insieme a Bonnie, mentre il soggetto delle immagini cercava di strappargli l'album dalle zampe, ma invano. Non si era perso nemmeno una foto: la piccola Judy il primo giorno d'asilo, con addosso un grembiulino rosa, che sorrideva senza un incisivo; un'altra con lei che rideva come una matta; un'altra ancora con lei che tirava le orecchie a Stu e lui che faceva una faccia buffissima. Era semplicemente adorabile.
Senza nemmeno rendersene conto si era fatta sera e per i due era ora di tornare in città, ma Bonnie aveva idee migliori: infatti li invitò a cena. Ovviamente la figlia più passava del tempo con i suoi genitori, meglio era, quindi Nick fu "costretto" ad accettare.
A tavola, oltre a loro, c'erano solo venti dei 275 fratelli di Judy. "Strano, dove saranno gli altri?"Pensò la volpe, ma non ci fece troppo caso.
La cena passò tranquilla, il cibo cucinato da Bonnie Hopps era tutto a base di verdure e frutta, ma di questo, Nick, non si lamentò: era tutto delizioso. Poi il dolce era divino: una crostata di mirtilli. Si era leccato letteralmente i baffi.
-Quindi andrete ad Haopoly?- Chiese Stu alla figlia, che annuì. Già, verso le undici di mattina avevano ricevuto un messaggio dal Capitan Bogo, come aveva detto il giorno prima. L'SMS diceva che sarebbero andati ad Haopoly, che sarebbero rimasti lì per due settimane e che il volo, lunedì mattina, lo avevano alle otto e mezza.
-Oh! Che bello, così potrai rivedere Didi!- esclamò la madre, contenta.
-Sì! Sono felicissima!- Rispose lei, sorridendo raggiante. "Didi è un nome da femmina, quindi sarà stata un'amica d'infanzia di Judy, trasferitasi poi a Haopoly." Pensò Nick, quindi non ci fece molto caso alla faccenda.
-Ho visto come la guardavi.- Una vocina lo fece voltare verso il proprietario, ridestandolo dai suoi pensieri. Era un fratellino di Judy, Jhonny, aveva si e no otto anni. Si ricordava praticamente solo di lui, perché da quando era entrato non aveva fatto altro che fissarlo con i suoi occhietti nocciola, ereditati sicuramente dal padre.
-Come?- Chiese Nick, non capendo.
-Hai capito benissimo, volpe.- Affermò lui, continuando a osservarlo.
-Invece temo proprio di non aver capito, coniglietto.- Rispose lui, a tono. Dove voleva andare a parare quel cucciolo?
-Mia sorella, te la stavi mangiando con gli occhi.- Nick quasi si strozzò con il boccone che aveva appena iniziato a masticare.
-Ma che stai blaterando?- Non se la stava mangiando con gli occhi, non era assolutamente vero. 'Non negare l'evidenza Nicholas Piberius Wilde.' "Dannato subconscio."
- Io? Niente. Sto solo dicendo quello che i miei occhi vedono.- Il piccolo fece spallucce. Certo che per avere otto anni il tipetto era sveglio. -Ti piace Judy, vero?- Chiese, ma senza alcuna malignità nella voce o disprezzo.
Coniglietto astuto.
-No.-
-Bugiardo.-
-No. Non mi piace.- Ma che gli prendeva? Sembrava un cucciolo e lui era un adulto! Mentre qui, il cucciolo, era Jhonny.
-Doppia negazione, equivale ad affermazione.- Sorrise il piccolo.
-Per essere solo un cucciolo sei molto sveglio, coniglietto. Ma ora va a giocare alle Gazly*, su.- Disse Nicholas, sarcastico.
-Non farla soffrire.- Affermò prima di tornare vicino ai suoi fratelli.
-Mai...- Sussurrò Nick, senza farsi sentire da nessuno. Poi tornò a mangiare la sua fetta di torta.
*Avete presente le Barbie? Ecco, le Gazly sono praticamente la stessa cosa, solo che ho voluto farle a forma di Gazelle, la vip di Zootropolis :DAngolo Autrice
Buon giorno gente! Ecco il secondo capitolo de "La preda e il predatore"
Come vi è sembrato? Spero vi sia piaciuto, come a me è piaciuto scriverlo :)
Non ho molto da dirvi x) quindi...
Al prossimo chappy!
Baci, Vale ❤
STAI LEGGENDO
➤ 𝐓𝐇𝐄 𝐏𝐑𝐄𝐘 𝐀𝐍𝐃 𝐓𝐇𝐄 𝐏𝐑𝐄𝐃𝐀𝐓𝐎𝐑 • » 𝘞𝘪𝘭𝘥𝘦𝘩𝘰𝘱𝘱𝘴 . . .
Fanfiction┌───────────✧ └─➤ 𝟎𝟎 | 𝘡𝘰𝘰𝘵𝘳𝘰𝘱𝘰𝘭𝘪𝘴 . . . 🐰 ❛ Lui era una volpe, lei era un coniglio. Lui era un predatore, lei la sua preda. Come poteva funzionare? ༉‧₊˚ • » 𝐝𝐞𝐬𝐜𝐫𝐢𝐩𝐭𝐢𝐨𝐧 ✧ ┌───────────┐ └➤ 𝐬𝐭𝐚𝐫𝐭𝐞𝐝: 19|03|2016 ...