Capitolo8: Il vicolo Misterioso

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Breve legenda:
-Qualcuno sta parlando-
"Qualcuno sta pensando"
'Parla lo Subconscio di qualcuno'




-Siamo pronti.- Disse Judy, saltando giù dalla sedia. Prese una borsa e la mise sulla spalla, a tracolla.

-Direi di sì.- Affermò il compagno, prendendo i suoi occhiali da sole. Quel giorno era più caldo del solito.

I due chiusero la stanza a chiave e si diressero alla reception. Nick posò le chiavi sul tavolo e insieme uscirono dall'albergo. Subito il calore esterno li coinvolse, come uno schiaffo in pieno muso.

-Fa caldo, eh?- Una voce li riscosse e i due agenti si girarono verso di essa. Un coniglio bianco li fissava sorridente, con in mano tanti cappelli.

-Ciao Didi!- Esclamò Judy, avvicinandosi al fratello. Nick ringhiò appena, anche se era un parente di lei, quel David non gli stava molto a genio.

-Ehi sorellina.- Disse lui, accarezzandole la testa, per poi girarsi verso Nick. -Ciao Volpe.- Non lo diceva con cattiveria, anzi, era parecchio divertito.

-Nick.- Ringhiò la volpe in questione.

-Come?- Chiese allora il bianconiglio, sorridendo. "Ah, allora si diverte pure a prendermi in giro?"

-Ho detto che mi chiamo Nick.- Ringhiò più forte il predatore, guardandolo in cagnesco.

-Oh, oh... qui a qualcuno serve una museruola.- A quelle parole Nick smise di ringhiare. Ma quel coniglio aveva per caso le carote nel cervello? Ma pensava prima di parlare?

Fortunatamente, Judy, accortasi del peso di quelle parole per il suo partner, s'intromise. -Okay, okay, basta. David, ci vediamo in giro, io e Nick dobbiamo andare a risolvere un caso molto complesso.- Prese la volpe per la zampa e se ne andò trascinandosela dietro.

'Apri gli occhi idiota! Judy Hopps ti sta tenendo per zampa!'

Nick lasciò subito la zampa della coniglietta e disse una sua solita battutina per alleviare la tensione che si era improvvisamente creata.

La leporide però non rise. Si girò verso di lui e lo guardò preoccupata. "È così dolce e comprensiva..." Si ritrovò a pensare il predatore.

-Va tutto bene, Carotina. Credi che mi sono fatto abbattere da lui?- La rassicurò, cingendole le spalle con un braccio. Ma lei non smetteva di guardarlo preoccupata. -Cos'è quel muso lungo? Ti sei trasformata in un cavallo per caso?- A quel punto Judy si rilassò e diede un leggero colpetto al fianco del partner.

-Sei un cretino.- Rise la coniglietta.

-Così mi offendi però.- Disse la volpe, facendo il labbruccio e abbassando addirittura le orecchie.

-Ma andiamo Nick.- La preda si coprì la bocca con una zampina.

-Sono serio, Carotina, mi hai spezzato il cuore.- Affermò lui mettendosi una zampa al petto, proprio all'altezza dell'arto più importante.

-Addirittura?- Chiese Judy, guardandolo sorridendo. Nick mise il broncio e girò il muso nella parte opposta di lei, nascondendo un sorrisetto divertito.

-Stai sorridendo.- Affermò lei, ridendo leggermente.

-E va bene, scusa.- Disse la coniglietta, dato che lui non le parlava ne la degnava di uno sguardo. A quel punto la volpe si girò verso di lei ancora con il broncio.

-Dai Nick, mi perdoni?- Chiese allora abbassando le orecchie.

-Ti perdono.- Rise la volpe.






-È questo il posto.- Affermò Nick illuminando con la torcia il vicolo. Nonostante fosse pieno giorno, quel luogo era molto buio.

La coniglietta si girò di scatto, date le sue lunghe orecchie aveva un udito sottile e aveva captato qualcosa. Socchiuse gli occhi, ma non vide nulla.

-Che succede, Carotina?-

-No, nulla.- Rispose lei girandosi verso il partner. "Sarà stato un insetto o il vento." Si convinse.

-Andiamo.-

I due s'incamminarono, finché non si fermarono, bloccati da un muro.

-Non si può più continuare. Il vicolo finisce qui.- Disse la volpe, toccando la superficie del muro. -Abbiamo solo perso tempo.- Disse poi appoggiandosi alla parete, ma quest'ultima si ruppe e l'agente si ritrovò a terra.

-Tutto bene?- Chiese Judy, porgendogli una zampa. Lui l'afferrò e lei l'aiutò ad alzarsi, per quanto la sua forza potesse aiutarla.

Una volta di nuovo in piedi, Nick illuminò il punto in cui il muro era crollato. La strada continuava e infondo vide una luce, oltre a quella della sua torcia.

-Beh, non abbiamo proprio perso tempo.- Disse la coniglietta e il partner annuì. Così ripresero il cammino.

-Wow.- Sussurrò la leporide, guardando il vasto prato di fronte a lei. Era parecchio grande e alla loro destra si estendeva il bosco.

-Il sole sta tramontando.- Constatò la volpe, guardando in alto. Per colpa di quel bianconiglio avevano perso del tempo prezioso. -Torniamo indietro e continuiamo le ricerche domani?- Continuò lui.

-Non è necessario.- Rispose Judy, avvicinandosi a un albero isolato proprio davanti a loro. Nick la seguì con lo sguardo, le luci del tramonto la rendevano ancora più bella. -Non vieni?- La coniglietta si girò il tanto necessario per guardarlo e questo fece scattare il cuore della povera volpe. Si era imbambolato a fissarla.

'Ti ha chiesto se vai.' La sua coscienza, come sempre, lo svegliò dalla trance. 'Non puoi sempre contare su di me, un giorno io me ne andrò e poi chi ti aiuta in queste situazioni?'

"Sei me, come puoi andartene, inutile coscienza?"Borbottò dentro di se la volpe, andando in contro alla collega.

'Porta un po' di rispetto, volpe ottusa.'

-Ecco.- Disse Judy una volta alle radici dell'albero. Prese una tenda dalla sua borsa e iniziò a montarla.

-Come ha fatto a starci in quella borsa minuscola?- Chiese Nick quasi scioccato.

-Non è tanto piccola.- Affermò Judy, guardando la sua borsa che, effettivamente, per lei non era poi così piccola. -E poi la tenda era piegata in modo che non occupi troppo spazio.-

Dopo aver preparato la tenda, accesero un fuoco con la legna trovata vicino al bosco e iniziarono a parlare.

-Se non dovessimo risolvere un caso, sembrerebbe una normale gita nei boschi.- Disse Judy, sorridendo. Nick la guardò e annuì.

-David non è cattivo.- Affermò improvvisamente la coniglietta. -Stavo pensando a prima e diciamo che lui è ancora un ragazzino. È della cucciolata prima di me, ma a volte è più immaturo dei miei fratelli piccoli. Non è cattivo solo che... solo che a volte è... non mi viene la parola.- Ci pensò un po' su, ma niente.

-È odioso?- S'intromise allora la volpe, sghignazzando, e lei annuì.

-Scusalo. Non è un animale cattivo, è solo il suo carattere.- Stava prendendo le difese di quel coniglio. E come biasimarla? Era suo fratello dopotutto.

-Hai fame?- Chiese la coniglietta e come risposta la pancia di Nick brontolò. Allora lei tirò fuori dalla sua borsa un barattolo di mirtilli, porgendolo al predatore, e uno di carote.

La volpe guardò la coniglietta mentre apriva il barattolo. Lei se ne accorse e affermò: -Che c'è? Un agente deve pensare a ciò che potrebbe accadere ed io avevo pensato che sarebbe successa una cosa simile. Certo l'idea di dormire in un vicolo buio e abbandonato non mi allettava molto, ma ci è andata bene, giusto?-

-Oh... sì, credo di sì.- Acconsentì lui, poi aprì il barattolo.

-Sarà meglio andare a dormire.- Sentenziò il predatore, dopo aver finito di mangiare e si alzò, seguito dalla partner.

-Oh, quasi dimenticavo.- Judy prese la sua borsa e ne tirò fuori una coperta. -Non ne ho un'altra... però è grande quindi dovremmo starci in due. E poi io sono piccolina.- Aggiunse sorridendo.

-Ma come... ho capito. Quella è la borsa di Mary Polpis*.- Affermò Nick, convinto.

-No, è la borsa di Judy Hopps.- Rispose la partner, ridendo.






-È arrivato il momento.- Rise un animale, seduto su un trono, ricoperto dalle tenebre. -Fallo venire qui.- Continuò, rivolto al suo suddito, inginocchiato ai piedi del trono.

-Sì, mio signore.- Disse alzandosi in piedi. Era incappucciato, come il resto dei sudditi. Si avvicinò a una macchina e schiacciò un pulsante.

-Lo spettacolo comincia.- Affermò l'animale seduto al trono, ghignando malefico.






"-Nicholas.- Una voce tetra e possente gli arrivò alle orecchie. Sembrava una voce familiare.
-Nicholas... svegliati.- Continuò la voce. La volpe strinse le palpebre, poi, piano piano, aprì gli occhi. Si alzò e intorno a lui vide solo le tenebre.
-Nicholas.- La voce continuava a chiamarlo e finalmente si ricordò a chi apparteneva: era la voce dei suoi incubi.
-Chi sei?- Urlò guardandosi in giro, alla ricerca di un muso, una coda, qualsiasi cosa, ma il buio era troppo fitto.
-Cosa vuoi da me?- Continuò il predatore, non ricevendo risposta.
-Nicholas, la vera domanda è: cosa vuoi tu da te stesso.- Due occhi rossi apparvero dalle tenebre.
-Cosa voglio da me stesso?- Ripeté Nick, confuso. Dove voleva andare a parare quell'essere?
-Esatto.- Improvvisamente, attorno a loro, delle immagini si proiettarono, come se fossero accerchiati da tantissimi maxischermi.
Immagini di un cucciolo di volpe vestito da scout, con una museruola. Intorno a lui tanti altri cuccioli, di razze diverse, ma con una particolarità in comune: erano tutte prede.
-Li vedi Nick? Loro ti disprezzano.- Disse la voce, in quel momento dietro alla volpe.
Altre immagini di prede che guardavano con disprezzo una volpe, mentre camminava sul marciapiede, si proiettarono e una madre disse a sua figlia: -La vedi quella? È una volpe. Non fidarti mai di loro e soprattutto stagli sempre lontana.-
Una rabbia improvvisa crebbe dentro al predatore, ma non poteva, non doveva farsi sottomettere da quell'essere.
-Lo so che li odi, Nick. Lo so che vuoi vendetta.- Affermò la voce assottigliando gli occhi rossi.
-No! Non voglio vendetta.- Sussurrò Nick, chiudendo gli occhi. Pensò a Judy, lei, la sua ancora di salvezza.
-Judy Hopps? È un coniglio. Tu sei una volpe.- Nick sgranò gli occhi e si tappò le orecchie. Lo sapeva che lei era un coniglio, una preda.
-È inutile che ti tappi le orecchie.- Ghignò la voce. -Nicholas, tu e lei non potrete mai stare insieme. Mai. E lo sai anche tu, non è vero?- La volpe lo ignorò, cercando di non sentirlo. -Vieni a me, Nick. Tu meriti vendetta. La meriti.-
Nella mente di Nick, le immagini del suo passato si facevano spazio, poi il buio totale."

La volpe aprì gli occhi di scatto e si mise a sedere lentamente. Si girò verso la compagna e la vide dormire serena.

Si alzò, cercando di non fare troppo rumore, ma il suo movimento fece svegliare la coniglietta, che si stropicciò gli occhi.

-Nick... dove stai andando? Sono le tre di notte.- Disse Judy con voce assonnata. Il predatore si fermò, con la zampa stretta nell'orlo della tenda. -Nick?-

-Non mi seguire. Non mi cercare.- Disse la volpe lentamente, poi si girò verso la coniglietta, che si spaventò alla vista delle iridi rosse del compagno. -Se non vuoi morire- Sibilò Nick, prima di uscire.




*Avete presente Mary Poppins? Cioè per chi l'ha visto (mia mamma) sa che dalla sua borsa tirava fuori di tutto, mentre per chi non l'ha visto (me) sappiate che dalla sua borsa tirava fuori di tutto xD
E il nome Poppins mi veniva in mente un polpo (?) e allora, dato che siamo in un mondo abitato da animali, ho pensato di cambiare Poppins in Polpis :)



Angolo Autrice

Salve genteeeeeee :D

Parlando del capitolo... le cose si fanno piccanti :3 molti di voi avranno sicuramente capito che quegli incubi non erano a caso x) ci sarebbe arrivata anche mia nonna .-.
Sarà la prima storia con più capitoli che riuscirò a completare ** mi sento un geniooooooooo :DDDDDDD okay no...

Vabbene ragassuoli :D noi ci vediamo al prossimo capitolo :)

Baci, Vale

➤ 𝐓𝐇𝐄 𝐏𝐑𝐄𝐘 𝐀𝐍𝐃 𝐓𝐇𝐄 𝐏𝐑𝐄𝐃𝐀𝐓𝐎𝐑 • » 𝘞𝘪𝘭𝘥𝘦𝘩𝘰𝘱𝘱𝘴 . . .Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora