Chapter 17. Little secret

681 43 72
                                    

Appena tornati a casa, mi chiusi subito in camera mia. Odiavo parlare di Ariele e del dolore che mi aveva provocato, mi innervosiva ed infastidiva a tal punto che solo fumare mi avrebbe calmato. "Orso, che fai?" Ercole sbucò da sotto il letto ed io spensi la sigaretta, un bambino non deve respirare il fumo passivo "Niente, tu piuttosto che ci facevi sotto il letto?" chiesi aiutandolo a pulirsi "Mi sono nascosto, Francesco dormiva ed io mi scocciavo" disse "Perchè non sei andato in camera di mamma?" domandai ancora "Volevo venire qua e basta..." rispose interrompendosi "Dai vai dallo zio, così ti mette il pigiama e vai a letto. Mamma torna domani" gli lasciai un buffetto sulla guancia "Mi prendi in braccio?" i suoi occhietti si fecero dolci "Va bene, mocciosetto" lo sollevai da terra e lui si appoggiò a me. Bussai alla porta di Gianluca, che aprì la porta mezzo spogliato e tutto sporco di rossetto "Se mi passi il pigiamino di Ercole, ti lascio in pace" dissi coprendo gli occhi al piccoletto "Ah sì, certo!" chiuse la porta e la riaprì poco dopo porgendomi il pigiama ed i vestiti puliti per l'indomani, pannolini annessi "Non so come si cambia un bambino" gli ricordai, ma fu troppo tardi ormai si era rinchiuso di nuovo in camera per scopare con Ilaria.

"Amico collabora, sei il primo a cui cambio il pannolino" gli dissi facendolo ridere "È facile, è tipo la mutanda solo che la devi allacciare" mi spiegò ed in effetti aveva ragione "Pannolino andato, ora mettiti il pantalone e la maglietta" lo aiutai ad infilarli e fu pronto per la nanna "Orso, prima di andare a letto possiamo andare nella sala con il pianoforte?" mi chiese "Andiamo ad una sola condizione, mi devi chiamare Ignazio va bene?" dissi e lui annuì; lo misi seduto al piano ed mio mi sedetti accanto a lui "Cosa vuoi sentire?" domandai scrocchiando le dita "È la preferita di z-mamma" sorrise, avevo capito a che brano si riferisse ma ero concentrato a capire la sua confusione, stava dicendo un'altra parola al posto di 'mamma'. Decisi di indagare quella volta proponendogli un piccolo scambio "Ah, sì! Quel brano..." iniziai a suonare e non appena finì iniziai il mio 'interrogatorio' "Io ho suonato, ma ora tu mi dici chi è la tua mamma, alt la tua vera mamma" "Non so se posso dirtelo..." iniziò a preoccuparsi "Sì che puoi, Ercole! Resterà un segreto tra me e te, nessuno lo saprà mai" lo convinsi "Mia mamma si chiama Ilaria e mio papà si chiama Gianluca, Ariele è la mia zia preferita insieme a zio Ernesto" disse sorridendo mostrando i dentini ed effettivamente la somiglianza con Gianluca ed Ilaria c'era tutta, ma la domanda che mi tormentava era: perchè farmi credere che Ariele avesse un bambino? "E perchè la chiamavi mamma?" "Me l'aveva chiesto lei, anche se papà non era d'accordo" rispose gesticolando, io annuì e con un sorriso lo portai in camera mia "Dormi ometto" gli rimboccai le coperte e gli lasciai un bacio, lui chiuse i suoi occhietti verdi e si addormentò subito.

Mi chiusi in bagno, feci una doccia gelata e cercai di rimettere in ordine il puzzle ora completo. Restava sempre il solito interrogativo, ma a quello ci avrei pensato dopo; però prima avrei parlato con Gianluca ed Ilaria di questa farsa, uscì dalla doccia ed indossai i pantaloni del pigiama e tornai in camera, mi sdraiai accanto ad Ercole e presi subito sonno.

Il giorno dopo

Sentivo un caldo tremendo, così aprì gli occhi: Ercole era spalmato addosso a me. Sorrisi alla sua infinita dolcezza e mi dispiacque un po' averlo trattato male, ma per fortuna avevo risolto tutto; poco dopo aprì gli occhi anche lui "Ciao" disse allegro saltando sul letto "Ciao, sotto c'è zio Ernesto con la colazione" dissi conoscendo a memoria le abitudini del terzogenito "Vado subito, ah Ignazio! Ieri sera io non ti ho detto nulla" mi ricordò "Detto cosa?" ressi il gioco facendogli anche l'occhiolino.

Decisi di non sputtanare subito la loro stupida farsa, avrei voluto godermi un altro po' la loro fantasiosa commedia. Uscì dalla camera nello stesso istante in cui lo fece Gianluca "Gianluco, hai fatto festa sta notte!" dissi allegro "Già" sorrise entrando in bagno, dietro di lui sbucò Ilaria "La prossima volta marchialo un po' di più, non s'è ancora capito che è il tuo ragazzo" dissi ironico e lei mi alzò il terzo dito per poi rinchiudersi in bagno con l'Abruzzese, ciò significava solo una cosa: scopata nella doccia o nella vasca. Camminando allegro scesi al piano di sotto dove c'era anche Ariele "Amore di zia, mi sei mancato tanto sta notte" lo riempì di baci ed io entrai in quel momento; lessi nei suoi occhi la paura di essere stata scoperta "Che c'è ora appena entro non coccoli più tuo figlio?" ridacchiai aprendo uno stipetto per prendere una tazzina e riempirla con il caffè "No, è che non me l'aspettavo di vederti così" si giustificò "Mi hai visto anche peggio di così" le ricordai mettendo a lavare la tazzina "Ercole visto che è arrivata mamma, ti fai cambiare da lei. I tuoi vestiti puliti sono sulla mia scrivania. Ah, state attenti che gli spiriti bollenti si sono accesi in bagno" elencai un po' tutto e salì nella sala della musica, aspettando che il bagno si liberasse da tutti quanti.

Deskmate || Ignazio Boschetto Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora