Chapter 7. A special Saturday

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I suoi occhi si incastrarono nei miei, le nostre mani intrecciate; stavo bene, dannatamente bene. La feci appoggiare meglio all'anta e la baciai piano, con dolcezza, le sue mani si staccarono dalle mie per raggiungere i miei capelli e le mie si posarono sui suoi fianchi, avvicinandola ancora di più a me. Il bacio pian piano aumentò di intensità, mi lasciava piccoli morsi sul labbro inferiore, la mia lingua cercava la sua, incontrandosi a metà strada. La sollevai e la presi in braccio, facendola sdraiare sul suo letto con dolcezza, allontanai leggermente le nostre labbra "Sei bella da impazzire" sussurrai scrutandola attentamente "Anche tu sei bello" rispose accarezzandomi il collo "Dai, cambiati" sorrisi "C-come?" chiese stranita "Non voglio correre, piccola" le baciai la guancia; lei si alzò dal letto e si tolse la felpa che indossava, restando in intimo, poi prese la maglietta del fratello e la indossò ritornando da me. Si sdraiò al mio fianco poggiando la schiena contro la testiera del letto, la feci appoggiare al mio petto baciandole la testa "Hai un buon odore" disse contro il mio collo "Grazie piccola mia" la baciai a fior di labbra "Ari? Tutto bene?" chiese Gianluca dall'altro lato della porta facendoci spaventare"Sì, Gian" rispose cercando di calmarsi "Va bene principessa, buonanotte" le augurò "Notte papera" ridacchiò "Papera?" bisbigliai all'orecchio della mora, per non farmi sentire dagli altri "Fa sempre il broncio, sembra una papera" rise a bassa voce dopo averlo imitato "Rifallo, ti prego" le chiesi e lei mi accontentò "Sei buffa" risi, lei in risposta mi diede uno schiaffetto sul braccio "Mi sono offesa" disse per poi scoppiare a ridere.

Eravamo abbracciati, parlavamo di tutto, della sua vita a Roseto, di come si stava trovando a Marsala "Abruzzo o Sicilia?" le chiesi stringendole un fianco "Uhm, Abruzzo perchè è la mia regione, la mia terra; però direi Sicilia, perchè ci sei tu" ammise baciandomi nel mio punto debole, il collo "A-ari, tutto ma non il collo" trattenni il fiato "Scusa" sussurrò "Non devi scusarti, è che se mi baci lì impazzisco e voglio mantenere la calma con te" chiarì sorridendole, lei mi baciò ed io la lasciai fare assecondando ogni suo piccolo gesto.

"Ora vado piccola" le dissi alzandomi dal letto "No, ti prego resta" strinse la mia mano per bloccarmi "Non posso piccola, ti giuro che alla prima occasione che possiamo dormire assieme, lo faremo" accarezzai con entrambe le mani il suo volto, lei annuì sorridendo ed io lo feci di rimando, la baciai ancora ed ancora, tenendo le mie mani sempre sul suo visino. "Chiudi la porta e mettiti a letto, a domani piccola" la salutai con un ultimo bacio e scavalcai i balconi, le mandai un ultimo bacio e poi chiudemmo le porte dei balconi in contemporanea. Mi buttai sul letto toccandomi le labbra, potevo sentire sulle dita il suo sapore, così buono; ero completamente andato.

Il giorno dopo fui svegliato da una serie di piccoli baci sul collo, mugugnai nel sonno beandomi di quelle piccole coccole "Orso, svegliati dai" sentivo la voce di Ariele, ma ero fermamente convinto che io la stessi soltanto immaginando "Orso, dai" parlò nuovamente ed io aprì gli occhi: non stavo immaginando un bel niente, Ariele era davvero lì a svegliarmi "Buongiorno" sorrise mettendosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio "Buongiorno" mi sollevai mettendomi seduto per poi darle il bacio del buongiorno "Mi sei mancato stanotte" sussurrò "Anche tu, piccola" l'abbracciai "Ragazzi, venite a fare colazione?" Nina sbucò dalla porta facendoci sobbalzare "Sì, arriviamo" risposi notando sul volto di mia sorella un'espressione davvero maliziosa, per poi vederla scomparire e chiudere la porta.

Ci alzammo dal letto, recuperai le pantofole e presi il telefono "Ma hai dei tatuaggi?" disse Ariele incuriosita "Sì, ne ho alcuni. Non li avevi visti?" risposi aprendo la porta della mia camera in pigiama (o per meglio dire, pantaloni di tuta e maglietta della Juve) "Ahm, no. Poi me li fai vedere?" propose con un'espressione maliziosa in viso "Sì, certo ma ti avviso: sono in posti 'normali'... Se così possiamo chiamarli" ridacchiai baciandola poi a fior di labbra. Entrammo in cucina e trovammo solo Nina "Mamma e papà?" le chiesi sedendomi al mio solito posto, facendo sedere Ariele accanto a me "A lavoro, tra un po' vado anch'io. Tu Ari vuoi qualcosa?" rispose per poi sorridere alla mora "No, grazie Nina ho fatto colazione a casa" sorrise mentre Nina annuiva "Va bene, ora vado sennò faccio tardi" lasciò un bacio sulle nostre guance ed uscì di casa. "Sicura che non vuoi niente?" chiesi ad Ariele "Sì, tranquillo Ignà. Gian ed Erni non mi avrebbero fatto uscire di casa se non avessi fatto colazione" ridacchiò scompigliando il mio ciuffo "Va bene, va bene, ma non rovinarmi i capelli che già fanno schifo di loro" risi rimettendoli 'a posto'.

Deskmate || Ignazio Boschetto Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora