-4- La mia identità.

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Frequento il primo anno di uno dei tanti college a Los Angeles. Sto in una classe terribilmente brutta, dove c'è gente veramente fastidiosa. Non sono mai stata la ragazza più popolare della scuola, qui da noi queste cose non ci sono.. Semplicemente ci sono gruppi di ragazze popolari, che diciamo stanno nella prima fascia 'quelle che la danno a tutti senza farsi scrupoli.' Loro ovviamente hanno una vita sociale che tutti invidiano. A chi non piacerebbe avere una famiglia ricca sfondata di soldi, una villa grande con piscina, dei ragazzi popolari altrettanto ricchi al loro fianco e tutto ciò che vogliono in un secondo? Diciamo che la percentuale è molto bassa. 

La mia è una casa normale, niente piscina gigante, niente servizio in camera, niente donne delle pulizie. 

La gente mi chiama un po' come vuole. Alcuni mi chiamano 'Cami', altri 'Emily' o 'Emilie'. Tutti mi danno il nome che preferiscono. C'è chi dice che il  nome rappresenta ciò che sei veramente. Ma io non lo penso, perché il nome mica ce lo scegliamo noi. Ed io naturalmente non mi darei mai il nome che ho.

Il mio nome è Emilie Camille Clare. Abbastanza strano per essere mio. Nessuno mi ha mai chiamata con il nome completo, ma la gente ama divertirsi a giocarci e a mischiarli. Vabbè, c'ho fatto l'abitudine. 

Sono appena tornata a casa dopo una lunga giornata di scuola. Beth non ha fatto altro che parlarmi di quanto è bello Tom, di quanto sta bene con il nuovo taglio, della foto che si è fatto con Sam e bla bla bla. Alicia si irrigidiva ogni volta che Beth pronunciava il nome 'Alexander'. E non solo Beth non sa niente, ma neanche se ne accorge. 

Quella sera sarei dovuta andare da Bethany, ma le ore di oggi insieme a lei mi sono bastate. 

Le ho detto che volevo anticiparmi qualche compito, lei ha semplicemente fatto una smorfia.

Come al solito a casa non c'è nessuno, bah. Mi preparo qualcosa da mangiare perché il mercoledì è l'unico giorno in cui non si deve rimanere a scuola per mangiare. Chiamo Alicia per sentire come sta. 

<<Alis, pronto?>> 

<<Ei Milly>> wow, Milly è nuovo.

<<Volevo sapere come stai.. beh dopo oggi insomma.>> 

<<Non ti ho detto che appena te ne sei andata, e quando me ne stavo andando anche io, ho visto la signorina Beth che parlava con Sam.>> si ferma un attimo, e visto che non rispondo, continua. <<Beh, la festa è sabato, come credi che dovremo comportarci?>> 

Sam è seriamente un bel ragazzo, capelli biondi, occhi marroni.. beh un bel ragazzo nel complesso.

<<Ehm, non sei riuscita a sentire ciò che dicevano?>> dico io.

<<No Emily, certo che no. Non ho mica le orecchie bioniche.>> si mette a ridere.

<<Credo che sarebbero molto utili.>> ribatto.

<<Comunque, non so cosa mettermi. Em, ti confesso che sono veramente in ansia per Alex.. insomma, lui non mi piace da parecchio, ma mi da' ugualmente fastidio che le ragazze continuano a girargli intorno.>> 

Non ha tutti i torti. Io e Alicia, quando prendiamo una cotta per qualcuno, dura sempre moltissimo tempo. E non riusciamo a dimenticare i ragazzi facilmente. Cosa che invidiamo molto a Beth. Lei quando si lascia sta male sul serio per due- tre giorni. Noi, quando succede e direi molto spesso, andiamo a casa sua e la tiriamo su come delle vere amiche, e rimaniamo stupite quando il quarto giorno è gia in vena di battutine sarcastiche o roba del genere. 

<<Bella mia, è ovvio che stai in ansia per Alex, però ti scongiuro, non ricascarci. Sarebbe una trappola, e nessuno lo sa meglio di te.>> 



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