«cosa c'è di buono?» chiede Federico prendendo posto a capotavola.
Io e mamma sorridiamo per il suo entusiasmo, e portiamo a tavola i piatti con le porzioni di lasagna.Matteo si sfrega le mani, mentre si complimenta per la nostra bravura ai fornelli.
«dammi qui» esclama Federico infastidito, prendendo il piatto dell'amico e scambiandolo col suo «è ingiusto che tu ne abbia più di me. Sono più grande, mi spetta di diritto»
Si scatena una risata generale, in seguito a Matteo che alza le spalle sconsolato ed inizia a mangiare senza darci peso. Si vede proprio che sono abituati a stare insieme, io avrei lottato con le unghie e con i denti per difendere il mio cibo.
«allora ragazzi, vi siete divertiti oggi?» chiede mia madre addentando la prima forchettata.
«si, moltissimo» risponde Matteo dopo essersi scambiato con me un'occhiata d'intesa.
«giù a Roma non ho mai visto un parco acquatico così grande, è incredibile»Mentre la conversazione prosegue, arriva il momento del polpettone; mia madre lo mette al centro del tavolo e, visto lo scambio di piatti della prima portata, lascia a noi la scelta delle porzioni. Federico non potrebbe esserne più felice, ne taglia metà e se la mette sul piatto, guardando noi altri con soddisfazione.
«me lo merito per avere il coraggio di dormire a casa di Teo dopo. Non avete idea di quanto sia disordinato»
Sorrido notando l'espressione contrariata sul volto di Matteo, che apre la bocca sconvolto dalle accuse dell'amico.
«senti chi parla, quello che quando sono stato da lui non aveva neanche rifatto il letto sul quale ho dormito, perchè il suo cane aveva appena finito di starci sopra»
«stai zitto brut-» prima che Federico finisse la frase e che si aprisse una discussione su chi dei due faccia più schifo, ci pensa mia mamma a fermarli.
«in che senso vai a dormire da Matteo? State scherzando? Io davo per scontato che sareste rimasti qui entrambi questa notte!»
Federico e Matteo si scambiano uno sguardo di approvazione e rispondono positivamente all'invito della donna, che entusiasta di riavere il figlio ancora per un po' di tempo allunga il braccio e gli lascia una dolce carezza sulla guancia.
«ottimo» commento io, alzandomi e ritirando i piatti del secondo «c'è da festeggiare allora»
Detto questo, porto il tiramisù al tavolo, scatenando un applauso di approvazione dai due ragazzi. Faccio per porgere il coltello a mio fratello e lasciargli ancora una volta la decisione per le porzioni, quando Matteo mi ferma con una mano sul polso e si impossessa dell'attrezzo.
«non questa volta Betti, non questa volta» esclama teatralmente, avvicinandosi alla teglia e affondando la lama al centro del dolce «a me, Antonella e Sara le porzioni più grandi, a te lascio questo angolino qui» dice soddisfatto, pregustando la sua vendetta, indicando con la punta del coltello l'ultimo pezzo di tiramisù rimasto. Il disprezzo dipinto sul viso di mio fratello è impagabile, e mi provoca una risatina che non riesco a trattenere. Sono proprio cane e gatto, ma mi fa piacere vedere mio fratello così sereno.
Mentre litigano ancora per chi dei due dovesse avere più crema al mascarpone, penso a quanto questa giornata stia migliorando sempre di più. Era iniziata come una tragedia, ma piano piano si stava rivelando sorprendentemente indimenticabile: mio fratello che torna a casa dopo tanto tempo, nuove conoscenze interessanti, tanto divertimento e poi Matteo. Al solo pensiero sorrido, nascondendomi dietro al palmo della mano. Non voglio iniziare a fantasticare come mio solito per poi rimanere immancabilmente delusa, meglio per una volta mantenere basse le aspettative e vedere semplicemente cosa succederà.