Capitolo IV Alexander

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Quando Alexander riaprì gli occhi la nave era tornata al suo solito assetto.
Sentiva lo scafo scosso da continui urti.
Cercando di non cadere si rimise in piedi.
Sentì qualcuno che lo sorreggeva.
-Nico!- disse sorpreso.
Nonostante fosse stato l'uomo a salvargli, probabilmente, la vita durante quella scossa, Alexander sperava che Nico fosse scomparso, che fosse solo un sogno, anche se molto sinistro.
Non gli piaceva molto quell'uomo, era evidente che gli stesse nascondendo dei segreti, oltre al fatto che il sua aspetto non infondeva fiducia.
Il mezzosangue non sembrava aver trovato molto tempo per riposare visto come era pallido, ma almeno quel naufragio lo aveva aiutato, di certo ora tutti i passeggeri portavano i capelli spettinati come Nico.
-Quanto ho dormito?-chiese Alexander.
-Una decina di minuti- rispose l' uomo.
Sembrava sollevato che Alexander fosse ancora vivo, o almeno non fingeva del tutto.
-Tu resta qui, siamo sotto attacco- aggiunse.
-Sotto attacco? Saremo finiti su uno scoglio- rise Alexander.
Appena lo disse sentì un colpo sullo scafo e venne sbalzato contro il muro.
Nico riuscì a reggersi ad un tavolino fissato a terra –Uno scoglio dici? Credi che uno scoglio possa fare questo? È un Kraken, un mostro marino-
Alexander non aveva la forza di obbiettare.
Sembrava logico, almeno ad uno come Alexander.
-Non è che sei figlio di Poseidone, vero? Sarebbe d'aiuto-rise Alexander.
Nico scosse la testa –Mi spiace, ma credo che capirai presto chi è mio padre, e ora scusami, vado a uccidere un mostro-
Nico lasciò il tavolino e estrasse la sua spada scura, scivolando dietro il bancone.
Quando Alexander andò a controllare come stava, l'uomo era scomparso –Ma come...-
Incredulo decise di uscire dal ristorante.
Lo spettacolo che Alexander si trovò d'avanti era raccapricciante.
Sul lato di sinistra si stava arrampicando un gigantesco polpo bianco, grosso cinque volte la Principessa Andromeda II, bianco e lattiginoso.
Cercò Nico con lo sguardo, ma non era sul ponte.
Gli altri passeggeri non sembravano accorgersi del mostro ma cercavano lo stesso di fuggire dalla nave.
Sentì una ragazza urlare.
Le stranezze di quel giorno erano veramente tante e quindi non si sorprese nel vedere una ragazza della sua età armata di arco contro un Kraken, quello che lo sorprese era la cosa che la ragazza stava indicando.
Nico appariva e scompariva nelle ombre create dal Kraken.
Alexander si chiese come avrebbe fatto Nico a reggere per tanto tempo, visto che era già allo stremo delle forze, ma si disse che era di certo la persona giusta per batterlo.
La persona giusta tra quelli che vedevano il mostro, almeno.
Alexander corse verso la ragazza armata di arco.
-Il tuo arco funziona contro il mostro?- chiese.
Lei lo squadrò –Ti ho già visto...hai chiesto informazioni a mia madre-
Lui annuì, aveva chiesto informazioni a tanta gente per sfuggire a Nico quella mattina.
-Lo vedi anche tu?- chiese la ragazza meravigliata, come accorgendosi solo in quel momento che anche Alexander poteva vedere il Kraken.
-Si. Sai perché ci attacca?-
La ragazza scosse la testa e scagliò una freccia contro un tentacolo vicino, che andò a conficcarsi nel pavimento sottostante –Cavolo, le frecce non funzionano, per rispondere alla tua domanda. E no, non so perché ci attacca. Conosci quel pazzo?- chiese facendo un cenno della testa verso Nico.
-Diciamo...sei una semidea?- chiese stupidamente Alexander.
-Una semidea!- esclamò lei ridendo – I miei sono umani normali, credimi. Ma cosa vuole fare il tuo amico?-
Alexander scrutò meglio il Kraken.
C'era una persona sulla testa del mostro e probabilmente Nico puntava a lui.
-Guarda lassù!- esclamò –Sei capace di uccidere quell'uomo?-
-Quale... oh mio Dio! Che ci fa quell' uomo lassù...credo di si-la ragazza incoccò una freccia e la scagliò.
Alexander perse di vista il dardo, ma vide l'uomo indietreggiare, come se fosse stato colpito.
-Sei grande! Come ti chiami?- chiese Alexander.
-Cassandra Williams, tu?-
-Alexander Johnson-
Alex guardò l'uomo cadere in ginocchio e...rialzarsi.
Era sopravvissuto ad una freccia in pieno petto, come se non fosse stato scalfito dalla punta d'acciaio della freccia.
-Ma io l'avevo colpito!- protestò Cassandra –Io devo andare a cercare i miei genitori, sono dottori. Spero di rivederti, Alexander-
-Lo spero anche io- sorrise il ragazzo e Cassandra scomparve.
Il Kraken si era fermato quando l'uomo era stato colpito, come se fosse lui a comandare il Kraken.
Nico era quasi arrivato in cima, un po' correndo e un po' tele trasportandosi sui tentacoli.
O l'uomo non si era accorto di lui, o pensava che Nico non fosse una minaccia.
Arrivato a pochi metri dalla testa un tentacolo per poco colpì Nico, che si appiattì a terra e scomparve.
Per un attimo Alexander temette che fosse caduto in mare, ma poi si accorse che il Kraken stava impazzendo, si muoveva come se stesse andando a fuoco, il che lo rendeva forse più pericoloso.
Alzando gli occhi sull' uomo alla guida del Kraken Alexander comprese il perché.
Nico stava duellando con l'uomo sulla testa del mostro.
Il guerriero moro era certamente più svantaggiato.
Combatteva come se non avesse più energie, trascinando i piedi, e anche quando lo colpiva l'altro non pareva ferirsi o sentire dolore.
Alla fine Nico afferrò l'uomo e si gettò di sotto.
Alexander urlò, ma vide i due comparire sul ponte, qualche decina di metri da lui.
Ora vedeva meglio il ragazzo alla guida del mostro.
Aveva la stessa età di Nico, forse qualche anno di più.
Aveva i capelli scuri e gli occhi verde mare.
-Nico, perché lo stai facendo? Sai che la profezia si riferisce a lui, sai che ti lasceremo in pace e non uccideremo neanche Hazel. Perché continui?-
Nico era steso a terra, ansimante.
Evidentemente portare due persone era la cosa più faticosa che avesse mai fatto perché non riuscì neanche a rimettersi in piedi.
-Perché non è giusto, Percy. Tu stesso sei stato risparmiato. Dovresti mostrare pietà-
Alexander rimase sorpreso che la voce di Nico fosse tanto chiara.
-Vuoi morire? E allora muori insieme a questi mortali. Se invece volessi salvare la vita di tutta questa brava gente dimmi dove trovare il ragazzo. Fai la scelta giusta, Nico- disse Percy con finta partecipazione.
Nico scosse la testa.
-E allora morte sia- sorrise raggiante Percy.
Alzò una mano e il Kraken lo sollevò.
Cosa stava cercando Percy?
Per cosa era disposto a sacrificare tutte quelle vite?
Appena l'uomo fu fuori portata d'orecchio Nico lo chiamò.
-Alexander. Trova una ragazza di nome Cassandra Williams, è una mezzosangue. Vi verranno a prendere, voi gettatevi in acqua-
-Tu che farai, Nico?-
L'uomo guardò il Kraken –Lo terrò occupato. Se qualcuno te lo chiede, al Campo, tu sei figlio di Demetra o una divinità minore, d' accordo? Sei stato riconosciuto da piccolo, o...fatti aiutare da Talia Grace. Fidati solo di lei-
-Non capisco, Nico che vuoi fare?-
-Trova Cassandra e poi parla con Talia, capito? Dopo che Talia ti ha spiegato come devi comportarti sparisci, vai al Campo Giove da Hazel Lavesque, inventatevi qualcosa- per un attimo osservò il ragazzo con quella che pareva tristezza –Avrei voluto conoscerti meglio. Addio, Alexander-
Prima che il ragazzo potesse protestare o chiedere qualunque cosa Nico, incredibilmente, si alzò e si gettò dietro un muro, scomparendo nell' ombra.
Evidentemente il piano di Nico era quello di dargli del tempo, perché non cercò di riportare Percy sul ponte della nave ma lottò contro di lui sulla testa del Kraken.
Doveva salvare Cassandra e fare quello che gli aveva detto Nico.
Il fatto che si stesse sacrificando per lui lo aveva in qualche modo convinto a fidarsi.
Doveva trovare sua madre o fare in modo che chiunque lo venisse a soccorrere la trovasse.
E doveva fare in modo che salvassero Nico di Angelo.


Alexander & Cassandra e gli Dei dell'Olimpo- La Statua della LibertàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora