Capitolo IX Cassandra

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Una donna della stessa età di Jason, quello vero, entrò come un razzo prima che chiunque dei due potesse aggiungere qualunque cosa.
Era indiana per metà, indiana d' America, ed era la donna più bella che Cassandra avesse mai visto, nonostante facesse di tutto per nasconderlo.
Aveva dei jeans scoloriti e una brutta T-shirt con dei motivi a fiori, i capelli tagliati male e delle treccine intrecciate con delle piume.
-Piper, c'è un intruso qui, dobbiamo...-
-No, calmi- disse la donna.
Anche se Cassandra era tutto meno che calma ebbe la tentazione di mettersi a sedere e fare yoga.
Era la voce di quella donna, in qualche modo, a esercitare un potere fortissimo su di lei.
-C'è stato un visitatore...inatteso. È andato da Rechel. È tutto a posto-
-Un visitatore?-chiese Jason sbigottito.
-Era Apollo. Ha detto che si scusa per la visita improvvisa, ma doveva fare due chiacchere con una ragazza-
Gli occhi dei due si posarono su Cassandra.
Il suo cervello, anche se lentamente, iniziò a collegare i puntini.
Arco, medicina, poesia, Apollo...
-Cavoli- mormorò, facendosi ricadere sulla sedia.
Aveva proprio l'impressione che "Jason Grace" fosse stato Apollo, e che Apollo fosse "suo padre".
Una parte di lei voleva sprofondare per quello che aveva detto a proposito del proprio genitore divino con quello che credeva essere un normale ragazzo, mentre un'altra fu sollevata di averlo detto.
Non voleva mentire a suo padre, chiunque esso fosse, voleva dirgli quello che provava. Così era stato più facile.
Un'altra parte di lei, quasi assente in realtà, si vergognava di quello che aveva detto ad Apollo. Lui si era mostrato così comprensivo e anche un po' triste quando parlava della sua rabbia verso di lui, in pratica, di come lo odiava. Ma non era giuso dispiacersi per lui. Lui l'aveva abbandonata. Aveva lasciato morire i suoi genitori. Non meritava né il suo perdono né la sua compassione.
Piper si avvicinò alla sedia e allungò una mano verso di lei.
-Cassandra Williams, figlia di Apollo. Vieni, ti faccio vedere la tua casa-
--
La casa 7 era rivestita di oro, o almeno così sembrava.
Brillava per tutto il giorno, come disse Piper, mentre la notte risplendeva la casa argentata di fronte ad essa, che ora era occupata dalla Cacciatrici di Artemide.
-Giusto, devo avvertirti che cercheranno di reclutarti. Tu pensaci bene, non si torna indietro dalle Cacciatrici-
Lei annuì.
Non voleva comunque fare delle scelte, non in quel momento. Erano successe così tante cose a sconvolgere la sua vita su cui non aveva il controllo che di certo non voleva fare qualcosa anche lei.
Ripensò alla nave che si inclinava, i mobili che cadevano. Solo in quel momento ricordò la pagina che aveva in tasca.
Prese il foglio e diede una sbirciata. Le parole si leggevano un po' male, ma comunque la poesia si poteva decifrare.
Un pensiero le fece accapponare la pelle. Se Apollo era il dio della profezia, allora...
Accantonò quell' idea e ripose il foglio in tasca.
Piper le stava spiegando la disposizione delle case e la storia che aveva portato alla creazione di quelle che
Sembravano le sbarrette di un omega.
Cassandra si chiese se poteva fidarsi di quella donna e dirle della profezia, chiederle spiegazioni.
Apollo le aveva detto che stava succedendo qualcosa di pericoloso e spaventoso, che Percy Jackson ne era coinvolto. Le aveva detto che non si poteva fidare di tutti al Campo per condividere quello che aveva visto sulla Principessa Andromeda II e Cassandra si disse che forse non era saggio neanche parlare di quella profezia, tanto più che suonava veramente brutta.
Più che cercava di toglierla dalla testa, più che riusciva solo a pensarci di più.
Ripensò alla parte sul figlio della morte, ma quella frase riuscì solo a riportarle alla mente suo padre e qualcosa che aveva detto prima di morire, che la sua morte sarebbe stata causata da una scelta di un figlio di Ade.
Si voltò verso la casa 13 e interruppe Piper che parlava delle docce –Chi abita lì?-
-Nessuno. Cioè, un certo Nico di Angelo, ma raramente, e poi pare che sia disperso in una missione, al momento-
"Disperso, certo" pensò Cassandra.
-Non ha fratelli o cose del genere?-
-Si, c'è una ragazza di nome Hazel Lavesque, ma non abita qui, lei è Romana-
Apollo le aveva spiegato questa cosa, anche se lei non era riuscita a capirci molto.
-Tu sei romana o greca? Ho visto che il tuo ragazzo aveva il simbolo di Roma sul braccio- chiese Cassandra.
-Come fai a sapere che simbolo è?- chiese l' altra strabiliata.
-SPQR, Senatus Popolusque Romanus. Sarò anche figlia di Apollo, ma non sono una testa vuota come lui-
Piper sorrise –Allora sarai felice di non essere figlia di Afrodite se non vuoi essere considerata una testa di legno. Comunque sono greca, ho conosciuto Jason quando i campi si sono incontrati. Abbiamo combattuto insieme alcune battaglie, salvando Era dalla prigionia di un Gigante. La nostra "cara" Era sapeva che avrebbe rischiato la pelle e quindi ha scambiato Jason e Percy cancellano loro la memoria, l'unico modo per convincere qualcuno ad aiutarla, credo. Alla fine siamo riusciti a farcela, abbiamo creato armonia tra i nostri due campi. È stato per lo più merito di Era, visto che mettendo Jason nel nostro campo lo ha fatto legare a noi. Insieme io, lui e un nostro amico, Leo Valdez, abbiamo salvato Era e siamo diventati amici, mentre Percy, Hazel e un altro ragazzo, Frank Zhang,  liberavano la Morte in Alaska-
-La Morte?- rabbrividì Cassandra.
-Già- annuì Piper –Thanatos. È stato un azzardo. Un gigante, riportato in vita con l'aiuto di Hazel settanta anni prima, lo aveva rapito-
-Settanta anni prima!- esclamò Cassandra –Fate anche viaggi nel tempo?-
Piper sorrise –No, certo che no. Hazel è uscita dagli inferi dopo che Thanatos è stato rapito. L'ha riportata indietro Nico di Angelo-
-Immagino che non si potesse fare in realtà- commentò Cassandra.
Piper si strinse nelle spalle – Nico fa quello che vuole, più o meno. Sono sicura che tornerà, come ha sempre fatto. Una volta è riuscito a trovare le Porte della Morte e ci ha aiutato a chiuderle, lui è...fantastico. È il Mezzosangue più potente che abbia mai incontrato, ma tu lo sai, no? Sulla nave hai visto di cosa era capace...-
-Nave!- Cassandra era confusa. Come faceva lei a saperlo?
-Non preoccuparti, io sto dalla tua parte. Non dire a nessuno quello che hai visto ieri. Niente di quello che hai visto – aggiunse, lanciando un'occhiata al foglio che stringeva –Non ti fidare di Rechel per chiederle una cosa del genere. Voglio dire, non che sia contro di te, ma Percy la sorveglia, vuole una nuova profezia, non si lascerebbe scappare anche te se scoprisse che sei una veggente-
-E i tuoi amici? Quelli che hai nominato prima? Di loro mi posso fidare per la storia della nave e delle profezie?-
-Tranne Percy e la sua ragazza di tutti e Sette, che in realtà fanno 5, ma va be'...- Piper sorrise raggiante – se non hai altre domande di natura storica, e visto che io sono una dei Sette sono la massima esperta, ti faccio vedere la tua casa. E non preoccuparti-
Cassandra sentì svanire tutta l'ansia con le ultime parole della donna. Sospettava che nella sua voce ci fosse qualche sorta di potere, ma era contenta di essere contenta. Assurdo.
--
Quando Cassandra entrò nella casa sette vide lo spettacolo più bello della sua vita.
Le pareti erano ricoperte d'oro, o almeno così sembrava. Sui lati vi erano spaziose finestre che facevano entrare la luce in ogni angolo facendo risplendere i mobili che probabilmente, anzi sicuramente, erano d' oro o rivestiti con esso.
Anche se tutto nella casa riluceva alla luce del sole e sembrasse una sala del trono francese, non dava l'idea di essere pacchiana.
Tutti i letti, i comodini e le librerie erano disposti in maniera tale da non appesantire il locale e quindi la casa trasmetteva solo calore e felicità e non oppressione.
Sulle pareti erano disposti mensole e librerie cariche di libri. Cassandra ne esaminò alcuni e vide che erano raccolte di poesie di tutti gli stili e di tutti i tempi.
Sopra alcuni letti erano appesi degli archi o delle frecce decorati in maniera bellissima e provenienti da qualsiasi parte del mondo.
Piper alzò una mano per chiamare un ragazzo e salutò Cassandra.
-Ciao, tu devi essere Cassandra- disse il ragazzo. Aveva circa diciotto anni e somigliava in maniera impressionante ad Apollo, se non fosse stato per il vestiario più modesto.
Portava solo una maglietta arancione del campo, un paio di shorts logori e una collana con sei perle.
Lei gli strinse la mano –Io sono William Carter. Insegno poesia, primo soccorso e aiuto nell'addestramento con l'arco, oltre ad essere Capo casa. Ti ho già assegnato un letto e ti ho fatto avere dei vestiti di ricambio. Una ragazza si sta occupando dell'altra roba che ha detto ti potrebbe servire come sapone, asciugamani, cavolate di questo genere- fece un cenno con la mano come se l'igiene fosse stata una cosa di qui avrebbe fatto a meno.
In effetti non era curato, non sporco si intende, però aveva i capelli lunghi e con il taglio non fatto molto bene, ma nonostante lo stile trasandato era bellissimo, sembrava un figlio d' Afrodite.
La portò al suo letto e le fece vedere il bagno –Credo che sia tutto, no? Tra due ore ci sarà la cena, fatti vedere al tavolo 7, non possiamo mangiare al tavolo degli altri...- disse con un pizzico di rimpianto.
Cassandra notò un anello infilato nella collana con le perle.
Sembrava l'anello di una ragazza. Cassandra capì con una punta di invidia che stava parlando della sua ragazza, che probabilmente apparteneva ad un'altra casa.
-Allora grazie, ci vediamo dopo- disse con una punta di astio.
Lui sorrise e si allontanò.
Cassandra si gettò sul proprio letto e tolse dalla tasca il foglio di quaderno.
Come era assurdo. Tutta la sua vita era finita a picco nell' oceano e a lei le rimaneva solo quel pezzo di carta, primo e ultimo dono di quel fantoccio di suo "padre".

Angolo Autrice

Come ho detto qualche capitolo prima al momento della stesura del libro non avevo ancora letto alcuni volumi della seconda serie quindi mi scuserete se avevo completamente dimenticato il personaggio di Will Solace con cui William Carter condivide aspetto e nome. Avrei preferito modificare almeno il nome del personaggio quando mi sono accorta del caso di omonimia ma ormai ci ero troppo affezionata T.T.
Comunque grazie per aver letto la mia storia fino a qui e buon proseguimento di lettura (?).


Alexander & Cassandra e gli Dei dell'Olimpo- La Statua della LibertàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora