Sono Alaska,ho 17 anni e vivo in una casetta nella campagna dell'Olanda,non ho vicini,sono lontana dal centro del paese,ma mi piace così.
Con me vive solo mio fratello maggiore,viviamo da soli da quando quattro anni fa i nostri genitori,durante un viaggio di lavoro verso l'Italia,sono morti,in un incidente stradale.
Dovrei essere triste ,ma non lo sono,loro sono con me sempre,mi stanno sorvegliando dal posto in cui si trovano adesso.
La bambina in me è morta con loro,adesso sono fredda ,distaccata,matura.Sono le sei e mezza del mattino e mi alzo per prepararmi per l'inizio di un nuovo anno scolastico.
Vado a farmi una doccia veloce per svegliarmi,portandomi con me il vestiario:jeans,canottiera,felpa larga,mutande e regiseno.
L'acqua calda scorre su tutto il corpo togliendo la tensione dei muscoli, chiudo il rubinetto,esco dalla vasca enorme ,in cui mia madre passava intere ore a rilassarsi e mi avvolgo l'ascigamano attorno il mio corpo e sui capelli.
Dopo essermi vestita e asciugata i capelli,lasciandoli naturali,mi vado a specchiare in camera mia.
Sono contenta del risultato,i miei capelli lunghi sino al sedere,lisci sulle radici e scendendo sulle punte si formano piccoli boccoletti e rossicci come quelli di mio padre.
Evito di truccarmi, mi piace la mia pelle bianca come la neve,le labbra non troppo carnose rosate,quello che colpisce di più sono i miei occhi,verdi smeraldo e con delle sfumature di azzurro.
Prendo lo skate da sotto il letto,lo zaino,indosso il berretto e scendo le scale sino ad arrivare in cucina dove trovo mio fratello fare colazione,gli lascio un bacio sulla guancia ed esco di casa.
Per circa dieci minuti proseguo a piedi il sentiero ,con le cuffiette alle orecchie ad ascoltare musica.
Quando arrivo alle strade asfaltate del paese,poso lo skate a terra e ci salgo sopra andandoci a tutta velocità.-Alaska! - riconosco questa voce,la mia migliore amica,mi giro da cui proveniva la voce e la trovo li assieme al nostro gruppetto di amici.
-Arizona, ragazzi!-li raggiungo e riprendo lo skate sotto braccio.
Sono tutti presenti.
Arizona è molto diversa da me sia fisicamente che il carattere,per questo da migliori amiche ci complietiamo, meglio di due pezzi di un pazzle.
Vera,è l'altra ragazza del gruppo e poi gli altri tre sono ragazzi,Lucas,Mikel e Riley .
Mik mi passa una sigaretta che accendo subito,portandomela alle labbra.
- Ragazze voi che sapete tutto...qualche novità? - chiedo alle mie due amiche sedute sul muretto della scuola,loro sono ossessionate dalle novità scolastiche.
- Le solite cose,quelle del nuovo anno cercano di diventare popolari...su in questo edificio non potrà mai esserci qualcosa di entusiasmante...- sbuffa Vera,mentre io rido per la sua faccia malinconica.
-Alaska dico sul serio!!- sbraita mentre incrocia le braccia al petto.
-Trovato!- urla Arizona.
-Ari,quando la smetterai di spaventarci con le cose di quel stramaledetto blog scolastico!- urla Riley, alzando gli occhi al cielo.
-Zitto tu,ho una novità cool! - continua Ari.
-Su,che aspetti a parlare...-commenta Vera.
-Allora da quanto si dice arriverà un nuovo ragazzo,dall'Italia!-
-Ah niente di speciale...-dico gettando la cicca della sigaretta a terra.
-Ma te scherzi?- dice Vera.
-È uscita fuori di sé...- continua Ari.
-Non mi fa ne caldo ne freddo,dai andiamo in classe a prendere i posti!-I nostri orari sono gli stessi,a tutti e sei ci piacciono le stesse cose.
La prima ora abbiamo storia antica.
Le aule non sono cambiate per niente,pareti bianche ,i banchi verdi e la cattedra di legno.
Occupiamo come ogni altro anno ,l'ultima fila di bachi ,disposti due a due ,uno affianco all'altro.
La campanella suona e il resto dei nostri compagni prende posto salitandoci con un cenno della mano,aspettando l'arrivo della professoressa.Dalla porta di legno come la cattedra entra in uomo sulla trentina alto,castano e occhi azzurri,con sé ha una valigetta nera che tiene nella mano sinistra e sul braccio destro tiene la giacca.
-Buongiorno ragazzi, quest'anno sarò io il vostro insegnante di storia antica.-
Ci comunica mentre posa le sue cose nella cattedra e si appoggia ad essa.
Io mi alzo in piedi e chiedo -Scusi,come mai non ci sarà la proff Minetti?-
- Lei è? - chiede prendendo tra le mani il registro cartaceo.
-Alaska Strong - rispondo.
- Strong,la sua insegnante è dovuta tornare dai suoi parenti.-risponde alla domanda fatta precedentemente.
Io mi risiedo lasciando parlare il proff.
-Mi chiamo Edward Strixino,spero voi siate preparati per il vostro ultimo anno.- dice rivolgendo il suo sguardo a tutta la classe.
-proff. Ed..?- interrompe il selenio dell'aula l'oca della scuola ,pultroppo me la sono ritrovata in classe,si chiama Melody,l'anno precedente si è rifatta il seno e le labbra,i capelli biondi tinti...sembra una barbie.-Mi chiamo Melody Collins,sa...io sono rimasta indietro con il programma e mi chiedevo se lei mi darebbe lezioni private?- il tutto lo fa arricciandosi i capelli all'indice.
-Non credo che ha lei interessi la storia.Quindi non ci provare e non do lezioni private a nessuno non siamo all'asilo. Mi sembrate grandi e vacanti. - risponde Ed a Melody,come fa un buon professore.
L'oca sbuffa e si rimette a chattare con il telefonino.
STAI LEGGENDO
Oltre L'apparenza,oltre Lo Sguardo.
ParanormalAlaska,vive in una casetta in mezzo al nulla,nelle campagne dell'Olanda. I suoi genitori sono morti durante un viaggio di lavoro,un incidente stradale,con lei vive suo fratello maggiore. A scuola conoscerà un ragazzo,misterioso,ma cerca di starci al...