ritorno al passato

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Mi sveglio con il calore del sole sul mio viso,cerco di tirarmi su ma non ho forze.
Cerco di aprire gli occhi,ma è  uno sforzo inutile.
La porta di camera mia viene aperta ed entra Eliah e mi viene in mente che devo andare a scuola,volto lo sguardo verso l'orologio antico in rame appeso sulla parete destra della stanza accorgendomi,dell'orario.
-Potevi svegliarmi brutto deficiente! !-gli urlo al ragazzo difronte a me lanciandogli il mio comodissimo cuscino in piena faccia.
-Sempre Scontrosa sei te...non ti ho svegliato per il semplice motivo che era tutta la notte che urlavi nel sogno,sono venuto qui a controllare se stavi bene e poi ti ho misurato la febbre dato che scottati più di una stufa e io con la febbre a trentanove e sei non ti ci mando. Ora riposa e smettila di fare la bambina.- fa per andarsene ,ma lo afferro  per la manica della camicia e lui si volta -Grazie...-gli rivolgo un sorriso -È un onore principessa.-dice prima di riguardarmi  e chiudere la porta dietro di sé.
Cerco di alzarmi giusto per prendere un libro da leggere dal mobile della scrivania.
Rimango stupita quando in mezzo a questi ,trovo proprio quel misterioso libro che vidi leggere e nascondere il primo giorno di scuola da Eliah.
Esito un attimo a prenderlo,per poi farlo senza pensarci troppo,sopra esse giace un bigliettino,lo prendo in mano e lo leggo
"Alaska,questo libro era di tua madre "   
mi blocco e tengo a stento le lacrime    " più che libro era il suo diario sin da quando era una ragazzina,ti chiederai come possa essere in possesso io di questo diario,semplice tua madre aveva chiesto alla sua migliore amica,mia zia ,di custodirlo lei e quando sarebbe stato necessario ti fare in modo che tu lo ricevetti. Adesso leggilo. Eliah."
Poso il biglietto sul comodino in legno affianco alla foto di famiglia e prendo tra mani il diario.
Le rifiniture sono stupende,al centro c'è il suo some inciso sulla copertina il cuoio marrone.
Il suo nome...la rappresentava appieno,nome dolce e forte,Casshiel.
Sfioro con le punte delle dita la copertina,apro il libro, la prima cosa che noto è la precisione,scritto sicuramente con pennino e china.
Inizio a sfogliare le pagine non sicura di voler leggere,ho paura di non reggere.
Nell'ultima pagina trovo una mia foto di quando ero appena nata e con sé la collana che portava sempre mamma.
Il ciondolo è  una chiave lavorata in ottone e incastonata,sulla cima,un zaffiro blu,il suo colore preferito.
Indosso la collana e chiudo il diario.
Mi alzo dal letto e indosso un vestito leggero che arriva alle ginocchia con sopra un maglioncino,apro la porta della stanza  e scendo le scale per arrivare in cucina,dove trovo Eliah a cucinare.
Lo osservo senza che mi veda e lo noto imprecare sottovoce un paio di volte.
-Non sei adatto a fare il cuoco.-  gli dico lui si gira e mi osserva per un paio di secondi.
-Chi ti ha detto di scendere?  Hai la febbre tornatene in camera tua a riposare.-   mi risponde a tono.
-Manco stessi morendo...-   mi avvicino al bancone della cucina e mi ci appoggio.
-No...hai solo la febbre a 39,torna a letto,adesso!-    
-Calmati,sembri mio marito!-   a quella affermazione ci mettiamo a ridere.
-Smettila idiota,andiamo in camera tua -   dice con fare premuroso.
Saliamo le scale,lui con un vassoio in mano,  dove a messo due piatti di pasta e del succo di frutta con due bicchieri.
Entriamo in stanza e io mi rimetto sotto le coperte,  lui mi appoggia il vassoio sulle gambe e mi fa misurare la febbre.
All'improvviso il suo sguardo si posa sul mio comodino e capisco di cosa si tratta.  
-Hai letto il diario...-   dice un po inabarazzato,senza guardarmi nei occhi.
-Ancora no,ho paura a leggerlo,ma ho trovato la sua collana e una mia foto-         nel mentre lui ha incastonato i suoi bellissimi occhi nei miei e continuamo a osservarci.  -Eliah,vorrei capire il motivo per cui aveva lasciato il suo diario,in Italia,da tua zia.-   chiedo in fine.
-Vorrei risponderti con precisione...ma non so il perché tua madre lo abbia lasciato da mia zia,devi leggerlo. Devi iniziare a capire e scoprire delle nuove cose,di cui non posso parlarti io adesso.-       lui sa delle cose e non me ne può parlare...perché?
-Io leggerò questo diario pagina per pagina, ma te devi spiegarmi il motivo della domanda che mi hai posto ieri sera.-
-Va bene,curiosità,sai in libreria ho notato che tutti i libri parlano di mitologia e storia e di solito le ragazze leggono quei libri smielati sull'amore.Ah Alaska,quando compierai  il tuo diciottesimo compleanno?-  lo guardo stranita sull'ultima domanda posta,perché chiedermi quando festeggierò gli anni...
-Ti sembro la tipa da romanzi rosa?   No sul serio ti sembro la tipa?!?!   Eh...il 31 Dicembre festeggio gli anni.-
-Perfetto allora muoviti a leggere il diario entro quel giorno.  E no non mi sembri la tipa.-  si allunga verso di me e io sussulto,lui ride e mi toglie il termometro di dosso.   - La febbre è  scesa a 39, continua a riposati e finisci di mangiare la pasta si sta raffreddato. -
   Fa strano vederlo così premuroso con me, anche se vedo che alla fin fine è  una brava persona,qualcosa mi dice di non fidarmi ancora.   -Grazie di tutto,ma mi è  passata la fame.-
   -Tranquilla-    mi stampa un bacio in fronte,prende il vassoio dalle mie gambe ed esce da camera mia.
Mi decido ad aprire la prima pagina del diario di mia madre e leggerlo.
Non ci sono date, strano essendo un diario, ma fa lo stesso.

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