Capitolo 2

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Arriva al cancello di casa, lo spinge di fretta e riprende a correre lungo il vialetto fino alla porta. Deve arrivare in casa prima che qualcun altro lo veda in quello stato: è bagnato fradicio e trema. Starnutisce e pensa che non arriverà all'indomani. Gli tremano le dita e gli cadono le chiavi. Impreca sottovoce e si china a raccoglierle. Fa fatica a piegarsi; tutti i vestiti si sono appiccicati alla pelle facendolo sembrare in tutina aderente. Prova a inserire la chiave nella toppa ma traccia righe sconnesse tutt'intorno alla serratura.
È riparato dal piccolo balcone sopra di lui ma la pioggia gli penetra nelle ossa. Sente il freddo stringersi intorno. Si accascia a terra buttando lo zaino pieno d'acqua lì vicino. I singhiozzi e le lacrime fanno compagnia al suo volto bagnato.
È stanco. Si sente debole come un piccolo tronco che sta cercando di crescere con un forte vento che picchia di lato; ma lui deve resistere, deve farcela ancora per un po'.
Ha passato tutta la sua infanzia facendo quello che gli veniva ordinato, quindi ora dovrebbe essere felice, dovrebbe aver tutto quello che vuole eppure si trova davanti alla porta di casa, bagnato, piagnucolante e ridicolo.

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