Capitolo 7

51 5 2
                                    

Chris apre il portatile e lo accende. Aspetta qualche secondo che si carichi. Un pop-up segnala alcuni aggiornamenti necessari. Sposta il cursore sulla casella "si" poi si alza e cerca un pennarello rosso sulla scrivania. Sul muro dietro di lui c'è una piccola bacheca piena di foto e fogli stampati; stacca una foto togliendo una puntina, la guarda da vicino: è un ritratto di Yago con lo zaino in spalla durante il suo primo giorno di scuola. Prende una cartellina e ci infila dentro la foto insieme ad altri fogli, traccia due spesse righe sopra il volto formando una croce. Ripete il passaggio con le altre foto dei fratelli fino a svuotare la lavagna di sughero.
Si svuota le tasche; lancia il distintivo della FBI nel cestino assieme ad altre cartacce, prende in mano il telefono e cerca fra le ultime chiamate il numero del professore. Lo chiama.
Senza aspettare che all'altro capo risponda dice: «Fatto. Manda qualcuno a pulire.» la sua voce è stanca.
Dopo pochi secondi di pausa riprende la parola: «Non so, probabilmente reggeranno due o tre giorni; non di più. Chiudi tutto.»
Dal telefono una voce maschile urla qualcosa di incomprensibile.
«Non era nei patti. Io mollo...» senza aspettare risposta chiude la chiamata. Getta il telefono a terra. Respira pesantemente. Si libera dei vestiti ammucchiandoli nel cestino e rimane in mutande. Prende un fiammifero e da fuoco al cumolo.
Fuori ha cominciato a piovere, ma Chris se ne frega e apre la finestra. Si mette in piedi sul davanzale e lascia che le gocce gli bagnino il suo corpo caldo.

Il telefono in preda a convulsioni vibra, si illumina un ultima volta ed infine si spegne per sempre.

Mr YDove le storie prendono vita. Scoprilo ora