La strada verso casa

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Dopo la battaglia finale contro il maestro supremo.
Nick, Udonna e Leanbow, lasciarono Briarwood per recarsi nel luogo dove Nick era cresciuto.

Il red ranger fece visita ai suoi genitori adottivi dopo, quasi, un'anno che mancava dalla sua casa.

Il giovane era un po' in ansia, visto che doveva presentare i suoi veri genitori a coloro che lo hanno cresciuto.

Udonna si rese conto del nervosismo del figlio, mentre erano fermi in una stazione di servizio diretti a Auckland.

Il ragazzo era intento a controllare la borsa attaccata alla moto, ma non riusciva a chiudere la cinghia talmente che le sue mani tremavano.

"Figliolo, stai bene?" Gli chiese Leanbow guardando il figlio dall'alto verso il basso.

Il ragazzo si girò verso di lui e alzò la testa incrociando lo sguardo del padre e sorrise.

"Sto bene, solo che la cinghia fa i capricci tutto qui" disse rimettendosi in piedi affiancando il padre.

"Non sarà che sei nervoso, Nick?" Disse d'untratto Udonna mettendosi le mani sui fianchi.

Nick, dilató un po' gli occhi alla domanda della madre.

Aveva centrato il punto della questione in un millisecondo.

Beh infondo Udonna era una fata, per di più era sua madre, era suo compito intuire le debolezze del figlio.

"Tua madre sa sempre tutto, è meglio non cercare di nasconderle niente, Bowen" disse Leanbow marcando il vero nome del figlio.

Il ragazzo sospirò profondamente.

"Si, solo un po'. Infondo non è una cosa da tutti giorni portare la mia vera famiglia a quella che mi ha adottato.

Non li ho neanche chiamati per avvisarli che sto tornando..."

"Nick, hai affrontato il maestro supremo e adesso ti preoccupi della reazione dei tuoi genitori adottivi?!" Disse suo padre.

"Leanbow, non parlare a tuo figlio come se fossi te stesso, è nervoso!
Infondo ha ragione di esserlo, mentirei se dicessi che non sono nervosa anche io" disse Udonna rimbeccando il marito.

Si avvicinò al ragazzo e lo abbracciò "prima andiamo e presto l'ansia passerà" aggiunse subito dopo.

Nick annuì "bene, quindi fine della sosta, si riparte" detto questo Udonna gli sorrise e si allontanò dal ragazzo andando verso la propria moto.

Nick salì in sella alla sua e si mise il casco.

Leanbow osservò il ragazzo con sguardo comprensivo, e prima di andare dalla sua moto si avvicinò al ragazzo.

"Nick"

Il red ranger si girò verso il guerriero lupo.

"Si?"

L'uomo sospirò "sono stato indelicato, prima, non era mia intenzione"

Il giovane scosse la testa "non è successo niente, papà".

Leanbow sorrise "mi sa che dobbiamo lavorare parecchio" disse riferendosi al loro rapporto.

Infondo era solo un mese che Nick aveva conosciuto la sua vera identità.
Ed era solo un mese che conosceva suo padre, mentre con sua madre era diverso, l'aveva conosciuta per un puro caso.

Lei lo aveva guidato fin da quando era giunto a Briarwood, l'ultimo arrivato in città.

Udonna era stata la prima a credere nelle sue capacità e ad aiutarlo a crescere nell'ambito della magia, all'epoca ancora ignara di essere sua madre.

Leanbow si allontanò dal figlio montando in sella alla sua moto rossa.

I tre viaggiatori ripresero il loro cammino verso Aukland.
Sfrecciarondo a tutta velocità sull'autostrada, la città distava ancora un'ora di strada.

Un'ora dal conoscere la famiglia di Nick.

Buongiorno truppe, sto modificando questa storia, voglio ricominciare dalle basi, però siccome sto scrivendo pure figlia di un prigioniero, questa storia non la aggiornerò costantemente come l'altra.

Spero che come primo capitolo vi piaccia scusate per gli errori.

Power Rangers Mystic Force. Il Segreto PerdutoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora