L'uomo guardò di nuovo in basso al manoscritto, e sorrise di nuovo, poggiando la penna vicino al libro e chiudendolo lentamente, come se il lavoro di mezza vita sarebbe andato distrutto al minimo movimento sbagliato. Il lavoro di mezza vita, anni di ricordi, ricordare le ingiustizie e le cose che si era trovato costretto a fare in tutto quel tempo lo avevano cambiato e segnato. I capelli grigi tagliati corti ma che adesso già ricadevano lungo il collo e sfioravano appena le spalle, gli occhi stanchi e segnati da giorni senza mangiare, per scelta, i vestiti larghi lo facevano apparire quasi uno scheletro, un fantasma, un essere fragile e quasi destinato ad essere effimero, sulla soglia della morte. Guardò per un secondo alla penna, la sua fidata amica, che non lo aveva mai abbandonato. Scrivere lo aveva aiutato a non dimenticare. Il buio, il dimenticare, era una ferita più grande del ricordare. Dimenticare significava, per lui, ignorare il suo passato, ignorare ciò che era stato. Osannato da tanti e odiato dai più. Lui, che voleva essere il salvatore, che cercava solo ciò per cui era partito. Uno scopo che aveva quasi dimenticato, con l'avanzare degli anni, con l'arrivo della vecchiaia. Lì, immerso nei propri pensieri, su quella seggiola, rimuginava su tutto, se quello che aveva fatto era stato davvero giusto o se era stato solo un moto di avarizia mista a un vago e offuscato orgoglio. Scosse la testa, era troppo vecchio per piangersi addosso. Si alzò, finalmente, dopo un lungo respiro e si diresse sul fuoco, doveva aveva messo la ceralacca a sciogliere, per chiudere il proprio manoscritto e renderlo così inattaccabile da tutti, come diceva l'antica legge del vecchio Impero: "I manoscritti sigillati con la ceralacca possono essere giudicati solo dagli dei in persona."
Legge curiosa, ma utile, aveva osservato l'uomo, che di conoscenze ne aveva acquisite cento e cento più.
Portò il piccolo strumento vicino il tavolo e guardò in basso al manoscritto, di nuovo, la ceralacca calda che emanava un vago odore di candele. Riguardò il calendario: aveva ancora qualche giorno, rileggerlo non sarebbe stato male. Poggiò l'attrezzo, diede un colpetto alla sedia che scivolò all'indietro e si sedette di colpo su essa. Guardò la copertina: in tutto quel tempo non aveva mai pensato ad un titolo che catturava le masse, anzi, non aveva mai pensato ad un titolo in generale. Prese la penna e, con somma soddisfazione per l'inchiostro ancora liquido, scarabocchiò un incerto "A Knight's Tale."
L'avventura di un Cavaliere.
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A Knight's Tale {OVERHAULING}
FantasyLa triste storia di un cavaliere, un giovane ragazzo in cerca di vendetta, un cavaliere che cerca di ritagliarsi la sua storia durante una guerra tra due regni, un uomo pronto a tutto per raggiungere i propri scopi, a raggiungere quell'effimera feli...