Arrivare a Sandstone fu tutt'altro che una passeggiata di piacere. Dovetti passare per lo Stradone Imperiale, lo stesso dove uccisi quel vecchio pazzo, solo che in mezzo a quelle montagne la strada si stringeva e diventava cento volte più pericolosa. Dovetti ringraziare gli dèi di aver incontrato solo quel vecchio: con un gruppo leggermente più organizzato sarebbe stata la fine. Arrivato ai piedi delle montagne, in un piccolo villaggio chiamato Brightport, appresi dell'uccisione di un'intera carovana di mercanti, proprio dalla strada dove venivo io. Non vidi più morti, da dove avevo ucciso il vecchio fino a Brightport, quindi dovevano parlare di qualcosa di più vecchio, una notizia di qualche giorno prima, credevo. Ed erano storie che quasi rasentavano l'impossibile. Io sapevo che genere di mentalità avevano quegli uomini lì, della campagna. Che io sia dannato, ero anche io un povero contadinello ma il vecchio Willem mi aveva aperto gli occhi, fatto conoscere quali notizie erano vere e quali solo finzione, mere esche per le bocche aperte di quei baccalà. Un gruppetto parlava di banditi dall'aria violenta, dalle grosse asce da guerra e teschi sulle spalle, i bambini parlavano di un grosso drago rosso che mangiava le persone o di quel licantropo o ancora di vampiri, un uomo biascicava all'altro di un gruppetto di ser che avevano bevuto troppo o di qualche maledizione e di fantasmi... Di fatti, la verità era ancora lontana. Mi avvicinai a quei contadini, in groppa al mio fido asino Martello, nome dato dopo essermi reso conto di quello che aveva combinato alle tibie del poveraccio con i suoi zoccoli.
"Aye, vecchio Pete conosceva uno di quei mercanti, era un brav'uomo, tutto assorto nel suo lavoro, serio." annuì gravemente, poi sputò a terra e si poggiò alla vanga: "Pure sua moglie e il suo figlio sono rimasti sbudellati, insieme a lui. Insomma, era una carovana bella grossa la sua..." enfatizzò con un gesto delle mani, poi chiuse un occhio: "Chi li ha attaccati deve essere uno bello grosso e con grandi poteri, dico io." abbassò la voce: "Un lord, un ser, uno di questi, lo dico io!"
L'altro vecchietto lo ascoltava assorto, il viso mezzo coperto da una maschera fitta di rughe: "Sono finiti morti ammazzati facendo il loro lavoro! Hanno preso chi è stato?"
"No, e se è stato uno di questi ser o lord ne passerà di tempo. Andre, lo dico io, qui tirano venti brutti, tempesta." Si accorse della mia presenza e si tirò come un manichino su, tenendo la zappa in una mano. Abbassò lo sguardo, osservava gli zoccoli di Martello. Anche l'altro uomo, l'Andre, mi rivolse uno sguardo torvo e poi lo buttò sui miei scarponi.
"Mi dispiace mio ser, di quello che ha sentito da noi, siamo solo poveri contadini e quello che diciamo è menzogna, lo dico io." fu il più bassino a parlare, mentre l'Andre mugugnava sottovoce.
Non potei non trattenere una risata dal notare come i loro occhi erano scesi così in fretta da non notare il mio fido ronzino.
"Non preoccuparti, mio brav'uomo, non sono né un lord né un ser, e voi due mi sembrate uomini a cui chiedere notizie." sorrisi sotto l'elmo, senza celata, che copriva e tratteneva i miei capelli dal colore di polvere.
I due alzarono lo sguardo, si vedeva ogni cellula del loro corpo tirare un sospiro di sollievo.
Fu il più bassino, che era anche quello più eloquente, a parlare: "Mio signore, hai percorso lo Stradone Imperiale? Devi essere un guerriero formidabile, dico io."
Io lo guardai, dall'alto dell'asino e gli sorrisi: "Non sono signore di nessuno e no, non sono un guerriero formidabile. Più che altro sono un ragazzo fortunato."
Il chiacchierone sputò a terra e cacciò una strana risata, come se gli mancasse il fiato: "Beh, mio ragazzo fortunato, per essere uscito vivo dalle Forche devi essere molto più che fortunato"
Sorrisi anche io, mi stava chiaramente chiedendo se avevo ammazzato qualcuno: "Sissignore. Qual è il vostro Lord?"
Il chiacchierone mi guardò, poi si appoggiò di nuovo alla zappa: "Lord Ajo, mio ragazzo fortunato." allungò il suo collo verso di me:"Devi incontrarlo?"
Ignorai la sua domanda, non avevo voglia di spiegargli tutta la mia situazione: "E tu hai mai pensato a non chiacchierare così tanto?"
Il vecchio Andre scoppiò in una fragorosa risata, tenendosi alla sua pala. Lo sguardo del vecchietto chiacchierone si spostò sul suo amico, furibondo, poi tramutò di nuovo e si trasformò prima in un sorriso, poi cominciò a ridere anche lui.
Io li guardai, le mie labbra si incresparono in un leggero sorriso, poi notai che il mio stomaco stava consumando se stesso in un rumoroso gorgoglio e il mio fondoschiena chiedeva pietà dalla lunga cavalcata. A malincuore parlai, come per paura di rompere quell'atmosfera ebria di risate: "Sapete dove trovare una taverna, ho bisogno di un po' di riposo."
"Lungo la strada, ragazzo mio" disse Andre, asciugandosi una lacrimuccia: "Buon viaggio."
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A Knight's Tale {OVERHAULING}
FantasíaLa triste storia di un cavaliere, un giovane ragazzo in cerca di vendetta, un cavaliere che cerca di ritagliarsi la sua storia durante una guerra tra due regni, un uomo pronto a tutto per raggiungere i propri scopi, a raggiungere quell'effimera feli...