Una nebbia scura discese su Lucien focalizzando la sua mente su un solo pensiero: Anya.
Stava parlando con lei, cercando di dimenticare la perfezione dei loro due corpi fusi insieme e il desiderio intenso che aveva provato nei pochi minuti in cui l'aveva stretta tra le braccia. Avrebbe tradito chiunque per passare ancora un po' di tempo con lei. Mai nella sua vita un bacio lo aveva sconvolto a tal punto. Il demone ne aveva gioito dentro la sua testa, facendo le fusa come un gatto di casa. Una cosa del genere non gli era mai capitata e non capiva perché proprio quella sera. C'era qualcosa che non andava in lui. Altrimenti perché dichiarare che Anya non era importante, che non aveva nessun valore, l'aveva quasi ucciso? Ma era stato costretto a dirlo. Per lei, e per se stesso. Un tale desiderio era pericoloso. E ammetterlo sarebbe stato letale per il suo famoso controllo.
Il controllo. L'avrebbe allontanata sbuffando se fosse stato in grado di farlo, ma era chiaro che non aveva alcun controllo su quella donna. Perché aveva finto di desiderarlo? Perché lo aveva baciato come se senza il suo sapore sarebbe morta? Le donne non lo desideravano in quel modo. Non più. Lo sapeva bene. Eppure Anya lo aveva praticamente implorato e ora Lucien non riusciva a cancellarla dalla mente. Era una donna alta, perfetta, con un viso da fata e una pelle morbida baciata dal sole, liscia, luminosa e incredibilmente erotica. Immaginò di leccarne ogni singolo centimetro. I seni erano quasi scappati dal corsetto che indossava, e aveva visto le lunghe gambe grazie alla minigonna e agli stivali neri. I capelli erano così chiari da sembrare una tempesta di neve che si rovesciava sulla sua schiena. Gli occhi erano grandi e della stessa tonalità blu ghiaccio del corsetto. Il naso era all'insù e le labbra piene, rosse, da suggere; i denti bianchissimi.
Anya irradiava malizia e piacere: ogni fantasia maschile prendeva vita con lei. In realtà, non era riuscito a levarsela di mente da quando era entrata nelle loro vite, alcune settimane prima, salvando Ashlyn. Allora non aveva mostrato la sua lasciva bellezza, ma il suo profumo di fragole gli era penetrato fino nelle ossa. Ora, dopo aver assaggiato il suo sapore, Lucien sentiva il cuore che gli batteva in modo forsennato e la gola che gli bruciava. Aveva provato la stessa sensazione guardando i suoi amici Maddox e Ashlyn insieme, mentre si accarezzavano, vicini, come se avessero paura di lasciarsi.
All'improvviso la nebbia si ritirò, liberando finalmente il suo corpo e la sua mente, e vide che era ancora all'aperto. Anya era sparita e i suoi amici sembravano congelati intorno a lui. Strinse gli occhi e allungò una mano per prendere uno dei pugnali che portava dietro la schiena. Cosa stava accadendo?
«Reyes?» Nessuna risposta. Nemmeno un battito di ciglia. «Gideon? Paris?» Niente.
Notò un movimento nell'ombra. Lucien afferrò l'arma, lentamente, in attesa... Pronto a fare ciò che era necessario fare, anche se per un attimo aveva temuto che Anya gli avesse sottratto i pugnali per usarli contro di lui senza che se ne accorgesse. Non gli importava. La desiderava lo stesso con tutte le sue forze. E poi i pugnali erano al loro posto, segno che davvero non voleva fargli del male. Allora, perché si era avvicinata a lui?, si chiese.
«Ciao, Morte» disse una profonda voce maschile. Non c'era nessuno, ma qualcosa gli strappò il pugnale dalla mano e lo gettò a terra. «Sai chi sono?»
Benché Lucien non avesse reagito, fu colto dal panico. Non aveva mai sentito quella voce, ma sapeva a chi apparteneva. Nel suo cuore, aveva capito. «Il Signore dei Titani» disse. Fino a poco tempo prima, Lucien avrebbe accolto di buongrado quell'incontro. Ma ora non più. Aeron, custode dell'Ira, aveva ricevuto un invito da lui il
mese passato. Gli avevano ordinato di uccidere quattro umane. I Titani si erano rifiutati di rivelare il motivo. Aeron non aveva voluto portare a termine l'incarico e ora languiva nelle segrete della fortezza, una minaccia per se stesso e per il mondo. La sete di sangue lo consumava ogni istante di ogni giorno.
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demons kiss
FantasyIl Re dei Morti. Era tutto questo e molto di più, era un Signore degli Inferi. Molto tempo prima, aveva aperto dimOuniak, un vaso magico ricavato dalle ossa di una dea, liberando un'orda di demoni sulla terra. Per punizione, sia lui sia i guerrieri...