Anya non riusciva a credere che Lucien avesse cercato di ammazzarla per davvero. Certo, sapeva che gli era stato ordinato di farlo, glielo aveva detto e ci aveva già provato. Tuttavia, i tentativi fino ad allora erano stati poco convincenti. Questa volta no. Questa volta era intenzionato a ucciderla, senza rimorsi. Se non si fosse smaterializzata su quel divano, le avrebbe staccato la testa. E adesso le stava alle calcagna, deciso a eliminarla.
Rabbia e delusione la accompagnavano nella sua migrazione da un luogo all'altro per far perdere le sue tracce. Quello stesso giorno avevano fatto shopping insieme e avevano riso. Gli aveva parlato della chiave e, per una volta, aveva avuto la sensazione che fosse felice di stare con lei. Oltretutto, le aveva promesso di portarla in Artide con sé.
Ma più tardi aveva cercato di ucciderla.
La rabbia si fece più intensa così come la delusione. Come osava! Era sempre stata gentile con lui, ma quel tempo era finito. Ora doveva eliminarlo. Il desiderio era svanito: non lo avrebbe più baciato né sognato mentre la penetrava. Furibonda, si teletrasportò nella sua casa in Svizzera e indossò maglietta e fuseaux neri che non si sarebbero lordati facilmente del sangue di Lucien, ricordandole così per l'eternità ciò che aveva dovuto fare. Si materializzò in altri due posti per raccogliere le armi.
Equipaggiata con coltelli, stelle da lancio e Taser, si materializzò nella casa di Lucien nelle Cicladi. Non solo lo avrebbe ucciso, ma si sarebbe divertita a fulminarlo prima di farlo a pezzi come un prosciutto natalizio. Non c'era. La stava ancora cercando, ma presto sarebbe apparso. Anya si preparò ad aspettarlo, impaziente.
Arrivò un secondo più tardi. Il volto meravigliosamente
ricoperto di cicatrici non lasciava trasparire alcuna emozione. Nel vederlo, si ricordò di ciò che voleva infliggergli e sorrise crudele. La vendetta sarebbe stata implacabile.
«Anya.»
Invece di assalirlo, si materializzò nella sua stanza di Budapest. Raccolse le catene che aveva usato con lei e si teletrasportò sul ghiacciaio dell'Antartide, avvolgendosele intorno ai fianchi come una cintura.
«Bastardo» disse mentre il vento le sferzava la pelle. Lucien non sapeva che era l'unica immortale che nessuna catena o prigione era in grado di trattenere. Grazie al padre, che le aveva donato la Chiave Universale, poteva fuggire da qualunque luogo in qualunque momento. Tranne che dalla sua maledizione. Non mi arrenderò. Consegnare la chiave avrebbe significato la rovina. Suo padre era stato consapevole che, facendole quel regalo, avrebbe perso la forza, ma gliel'aveva data comunque. Per ripagarla dell'assenza per gran parte della sua vita, per convincerla che le voleva bene.
Con orrore, Anya aveva assistito alla sua distruzione e adesso, dopo tutti quegli anni, era diventato l'ombra di se stesso. Non ricordava più chi era, cosa aveva fatto nella sua lunga vita né di avere una moglie. Riusciva a malapena a sopravvivere, ma dal momento che Themis era rinchiusa in prigione, la madre di Anya doveva prendersi cura di lui.
Erano felici, però, come Anya amava pensare. Dysnomia, perché finalmente aveva un uomo che aveva bisogno di lei e che non la insultava. Suo padre perché si era liberato della prigione e di sua moglie Tuttavia, questo non significava che Anya riducesse il sacrificio del padre a una misera merce di scambio con Crono, rischiando di perdere tutto ciò che si era conquistata. Se avesse dato via la chiave, sarebbe stata di nuovo vulnerabile e avrebbe perso i suoi poteri, i suoi ricordi, la sua capacità di scappare.
Maledetto Crono. Si era augurata che non venisse mai a sapere
dell'esistenza della chiave, ma immaginava che avesse visto suo padre, che la possedeva fin da quando era bambino, mentre gliela consegnava. Erano stati rinchiusi nella stessa prigione, dopotutto, quindi era più che logico. E se Anya non l'avesse usata per liberare i suoi genitori dopo che Crono li aveva imprigionati, il dio forse non ci avrebbe più pensato. Ma non era andata così e adesso si trovavano in quella situazione.
STAI LEGGENDO
demons kiss
FantasyIl Re dei Morti. Era tutto questo e molto di più, era un Signore degli Inferi. Molto tempo prima, aveva aperto dimOuniak, un vaso magico ricavato dalle ossa di una dea, liberando un'orda di demoni sulla terra. Per punizione, sia lui sia i guerrieri...