12 Gennaio 2013
La testa mi scoppia.
Sono quasi le dieci e mezza di sera e non sono ancora tornata a casa. Mamma sa che non sono tornata per una buona ragione.
Molto buona, mi azzarderei a dire.
Erika non ha voluto compagnia. È partita dieci minuti fa.
Sicuramente se le prenderà anche stasera. Non sarebbe una novità.
Non capisco più ciò che vedo.
Mi avvolgo lo scialle di lana attorno al collo.
Il freddo è pungente e difficile da sopportare.
Odio il freddo.
Le figure lugubri delle case in rovina fanno gelare il sangue nel buio notturno. Le persiane, un tempo di colore rosso acceso, ora non sono altro che assi di legno incastrate nelle finestre delle facciate e che, probabilmente, non saranno più riaperte.
Celano cosa c'è dentro le case e lo nascondono alla vista di tutti.
E un motivo c'è se sono state abbandonate.
Continuo a camminare con la testa che mi fa male. Ogni passo è una fatica immensa.
Jacopo è scomparso e non riesco ancora a crederci.
Chi lo può aver preso? Dove può essere andato?
Queste domande mi tormentano da questo pomeriggio. Lo stavo andando a trovare, quando i genitori me lo hanno comunicato.
Mi hanno detto che era andato a dormire a casa di Davide e sarebbe dovuto tornare questa mattina.
Hanno chiamato anche per sapere se fosse ancora li ma Davide ha detto che se ne era andato questa mattina, dopo colazione.
E non era tornato.
Allora i genitori di Jacopo hanno denunciato l'accaduto e la loro casa è stata invasa dai poliziotti.
Sento la testa pesante. Credo di avere la febbre.
Le palpebre fanno fatica a rimanere sollevate.
Il buio si fa sempre più soffocante.
C'è qualcosa che non va.
Poi le gambe cedono, e il mondo attorno a me svanisce.

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l'occhio della volpe - a.g.
Mystery / ThrillerSalgo la salita. Ho il fiatone. Vedo Claudia seduta sul muretto, a qualche metro da me. In volto, uno sguardo preoccupato e angosciato. Cosa è successo? Mi avvicino a lei. "Claudia ma co-" non faccio in tempo a terminare la frase che tre parole dan...