capitolo 13

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Cari  Anna e Paolo,

So che vi starete chiedendo perché ho scritto questa lettera e sono sicura starete molto in ansia ma in fondo sono contenta che lo siate. Sicuramente con questa frase che ho appena detto vi avrò fatto arrabbiare ma non mi interessa, mi interessava prima ma ora no. Indovinate!! Ho appena scoperto di avere un fratello, strano ma vero non credete!!?

Lui è veramente mio fratello, ce ne sono tantissimi di documenti che lo dimostrano ed anche se per me è uno sconosciuto io mi fido ciecamente di lui al contrario di voi ora. Mi sto veramente chiedendo "chi siete voi due?" e non so sinceramente quale risposta darmi: vorrei che foste veramente i miei due genitori e che non so per quale motivo avete abbandonato mio fratello da piccolo, ma poi ripenso che persona fantastica sia Luca (questo è il suo nome)e non merita tutto ciò; oppure voi due siete i miei genitori adottivi e mi avete nascosto questa verità per 14 anni senza mai dirmelo.

Mi dispiace aver saputo questa notizia non da voi , ma da un perfetto sconosciuto che era ed è mio fratello. Sapete, voi mi piacevate, eravate davvero bravi nel ruolo di genitori perfetti, mi avevate sempre accudito come si deve e dimostrato il vostro amore, severi quanto basta e anche troppo affettuosi, quindi sì, in un certo senso mi avete profondamente deluso. Voi che dicevate che bisognava sempre essere sinceri e non nascondere mai la verità siete stati i primi.

Ora se vi interessa troverò un posto dove stare ma lì da voi in quella che era la mia casa, la mia famiglia, la mia camera non ci metto più piede e spero per voi che presto mi spiegherete tutta la verità.

                                                                                                                                NON vostra Silvia.

Ps. se provate ad arrabbiarvi con Luca, giuro su me stessa che non mi vedrete più.

Scrissi quella lettera di getto, stringendo la penna ad ogni singola parola stingevo più forte. Deglutii ad ogni frase e feci dei gran respiri per non cedere, per non piangere, imposi a me stessa di non cadere e quasi mi pentii di aver scritto tutto quello. Vorrei tanto andare lì abbracciarli e fargli spiegare tutto ma non posso devono capire quello che mi hanno fatto. Dissi a Luca di andare consegnarla lui di persona per far vedere il bambino che in entrambi i casi avevano abbandonato, ora era diventato un ragazzo forte, forte non quanto loro.

<LUCA>

Bussai alla porta di casa di Silvia, dove vi uscirono due adulti abbracciati tutti sorridenti che mi guardarono con aria interrogativa. Sinceramente ero molto imbarazzato all' idea di incontrarli e dar loro la lettera  della loro figlia però devo farmi coraggio per lei.

"scusatemi dovrei consegnarvi questa lettera"

"emh okay, ma chi ce la manda?"

"capirete" e me ne andai velocemente per non subire altre domande.

Vidi di sfuggita i loro sguardi preoccupati seguirmi passo dopo passo, ma quando voltai l' angolo sentii la porta richiudersi. Mandai un messaggio a Silvia per dirgli di aver fatto tutto e mi incamminai per il lungomare con le cuffiette nelle orecchie.





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