Capitolo 19

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Mi affacciai sulle scale e così notai mio fratello per terra dolorante mentre imprecava ad alta voce contro chi avesse mai inventando le scale e chi le aveva costruite in questa casa.
Mi trattenni dalle risate e andai in suo soccorso.
"Luca ma che cavolo é successo?"
"Non ti sembra chiaro... sono appena caduto da queste stupide scale"
"Non sono le scale ad essere stupide ma tu"
"Smettila di prendermi in giro e vieni a darmi una mano. Stupida"
"Ecco ecco" scesi le scale e cercai di tirarlo su ma dato che era il doppio più grande di me fu impossibile.
"Luca... Mi sa che ti sei rotto qualcosa"
"A parte i gioielli di famiglia... Si lo credo anch'io "
"Dai chiamo Lucia così ti porta al pronto soccorso ed io posso andare a scuola"
"Non vieni con me?" chiese con la faccia da cucciolo.
"Devo?"
"Magari... sai sono il tuo fratellone e tu la mia sorellina e.."
"E sei un gran ruffiano..." feci una pausa "ma sei il mio fratellone coglione quindi vengo."
Le sue labbra si aprirono in un sorriso stupendo e disse
"Ora che hai di finito di sfottermi puoi chiamare Lucia se non ti dispiace?"
"Si si ecco"

Lucia arrivó subito in nostro soccorso e piano piano riuscimmo ad alzare Luca e condurlo verso la macchina. Durante tutto il viaggio si lamentó di tutto, proprio tutto. Sembrava una donna con le mestruazioni che era arrabbiata col mondo per ogni piccola cosa dall' aria condizionata troppo alta al sedile troppo scomodo, dall' auto troppo piccola alla sua gamba, dai semafori alle auto che ci passavano vicino.
"Sei insopportabile!! Vuoi tapparti quella bocca!!? Se sapevo che saresti stato così sarei di certo andata a scuola piuttosto che stare qua a sentire le tue lamentele"sbottai.
"Che poi sarei io quello con le mestruazioni ehh!!?" disse Luca con un ghigno finale.
"Stai zitto"
"Va bene, va bene basta che la gamba mi fa davvero male"
"Dai siamo quasi arrivati, resisti"
"Ti voglio bene sorellina"
"Anch' io"
Poi rimanemmo in silenzio fino all'  arrivo.
Una volta arrivati chiamando delle infermiere in modo tale da poterci aiutare; loro fecero sedere Luca sulla sedia a rotelle e lo spingevano correndo per i corridoi in cerca di un dottore.
Una volta trovato entrò in una stanza con l' infermiera ma a me disse di restare fuori.

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