Remus sospirò, poggiando i gomiti sul freddo marmo del davanzale, e lasciando che il viso affondasse fra le sue mani calde.
La brezza entrava delicata dalla finestra aperta, e gli scompigliava leggermente i capelli grigi.
Ma lui non ci faceva caso, perché tutto ciò che poteva fare era guardare il cielo ancora non totalmente rischiarato dal sole che timidamente si affacciava al di là dei monti, per dar vita a un nuovo giorno.
Tutto gli sembrava troppo sfuocato a causa delle lacrime che gli velavano gli occhi ormai stanchi...
Ma andava bene così, davvero.
Quella notte lo aveva sognato di nuovo, e si odiava profondamente per questo... Avrebbe dovuto dimenticarlo, almeno per lei, se non per sé stesso.
Si voltò a guardare la donna che giaceva tranquilla nel loro letto.
Presto si sarebbero sposati, ed avrebbero convissuto... lui e Ninfadora si sarebbero trasferiti in un posto migliore, e magari avrebbero avuto dei figli.
Ma come sarebbe potuto avvenire tutto ciò, se l'unica cosa a cui Remus riusciva a pensare era Sirius, la sua prima volta con Sirius, il suo primo bacio con Sirius, la dichiarazione di Sirius... la morte di Sirius...?
Come poteva dare un futuro felice alla donna che lo amava, e tra le cui braccia aveva infine creduto di poter dimenticare la malinconia e la solitudine che si portava appresso da una vita?
Sospirò pesantemente, e rivolse nuovamente il suo sguardo verso il cielo, ormai già azzurro.
"Tutto cambia... me lo avevi detto tu, te lo ricordi, Sirius? Ma come posso cambiare la mia vita, se non riesco a cambiare il mio cuore?"
Non arrivò nessuna risposta, né in quel momento, né mai.
Remus chiuse la finestra, e tornò a sedersi sul suo lato del letto, oramai quasi freddo.
"Non posso dimenticarti. Ma sono un egoista, e non ce la faccio più ad andare avanti da solo. Perdonami Sirius..." accarezzò i capelli, ora di nuovo rosa, di Tonks, che gemette nel sonno. "Perdonatemi entrambi, se potete."
Non riuscì a riprendere sonno quella volta: la sensazione delle labbra di Sirius poggiate sulle sue era ancora troppo forte.
Ma, con lo sguardo perso nel buio, si fece una promessa.
In un modo o nell'altro, sarebbe andato avanti, comunque.
Sapeva che nessuno gli avrebbe potuto ridare indietro Sirius, e non poteva continuare a vivere nel passato.
"Ma tutto ciò che posso fare è sognarti, Sirius, anche se non ti dimenticherò mai. Ce lo eravamo promesso, ricordi? E come ti ho detto allora, io ti amerò per sempre."
E quelle semplici parole, sembrarono riecheggiare nell'aria.
Non vista, un'ombra si allontanò dalla porta, per dissolversi.
Ma prima che scomparisse, la sua voce vibrò debolmente nella stanza accanto.
"Anch'io, Remus... anch'io."