1. L'estate è finita

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Mi sveglio di soprassalto sentendo una musica assordante rimbombarmi nelle orecchie, chi potrà mai ascoltare gli Escape the Fate a quest'ora del mattino? La risposta è ovvia, il mio compagno di stanza.
Spalanco gli occhi e mi ritrovo la sua sagoma che mi fissa a lato del mio letto con in mano una cassa.

- L'ho messa solo per infastidirti, non sono ancora così preso male da ascoltare questa roba. - Ammette lui con il suo solito dannato sorriso, come posso prendermela? Non ci riuscirei nemmeno se volessi.

- Allison, guarda che ti ho svegliata solo perché siamo in ritardo... Se non fosse settembre avresti fatto nevicare. Muoviti dai che ti aspetto in macchina. -

Di colpo la sua immagine mi scompare da davanti gli occhi e mi rendo conto che effettivamente sono in ritardo, in ritardo per il mio primo giorno di scuola.
Mi alzo dal letto rischiando di battere la testa in quello sopra il mio e, con la velocità e l'animo di un bradipo, mi infilo un paio di leggins neri, una camicia blu con il colletto bianco e le mie Vans preferite.
Guardo l'ora e mi accorgo che sono realmente parecchio in ritardo, e pensare che inizialmente credevo che Markus scherzasse come al solito.
Mi fiondo in cucina e un profumo di caffè mi assale le narici, ne bevo una tazza colma catapultandomi fuori di casa.

Salgo in macchina nel lato passeggero e inizio a sistemarmi i capelli, sono lunghi fino al seno appena percettibile e sono lisci, oggi più voluminosi del solito ma li lascio sciolti ugualmente.

- Grazie per avermi svegliata ma mi chiedo perché tu non l'abbia fatto prima, dovevamo trovarci prima di entrare a scuola con Axel e Teresa.- Dico chiudendo lo sportello con lo specchio e rivolgendo tutta la mia attenzione su di lui. Non mi ero accorta di quanto fosse pallido oggi.

- Stai bene?- Aggiungo preoccupata ancor prima che lui possa rispondere.

- Stai tranquilla, è solo che ho dormito poco, comunque sei già fortunata che ti ho svegliata visto che di solito sei tu che butti giù dal letto me.- Risponde lui facendomi l'occhiolino, so che ha ragione quindi preferisco non ribattere e pensare a che lezioni facoltative iscrivermi quest'anno fino a che non arriviamo al parcheggio della scuola.
L'entrata è vuota, simbolo che le lezioni sono già cominciate.
- Buon primo giorno dell'ultimo anno, Allison.-

- Possa la fortuna essere sempre a nostro favore.- Rispondo ridendo e corro verso la mia prima lezione del giorno sentendo gli occhi perplessi di Markus su di me.

La mattinata scorre sorprendentemente in fretta e senza l'incontro di volti familiari, non che io conosca molta gente, ma appena mi passa questo pensiero per la testa mi sento afferrare il braccio da dietro.

- Ehi Alli. -

- Jamie. -

Il mio cuore inizia a battere all'impazzata quando mi trovo davanti il biondo più bello del nostro anno, il suo sguardo di ghiaccio mi fa arrossire, cerco di ricompormi il più in fretta possibile ma vengo distratta dal tatuaggio sull'avambraccio poi, alzo gli occhi e mi soffermo sul piercing al naso che gli da proprio l'aria da bad boy.
Mi sorride mostrando i suoi denti bianchi e perfetti, e le gambe iniziano a tremarmi lievemente.
Non so cosa mi prende, di solito non sono così attenta ai dettagli, ma ora vorrei immortalare in una fotografia quelli di questo ragazzo così perfetto.

Terra chiama Allison.

Lui mi stava parlando e io non ho capito nulla di ciò che ha detto, iniziamo bene.

- Allora vieni? -

- Oh certo, dove dicevi scusa? -

- Al mio concerto di stasera, ci lasciano usare il teatro qui vicino. -

- Non potrò mancare! -

SEI ORE DOPO.

Non vedo Markus da questa mattina e sono in pensiero per lui ma decido di dargli un altro po' di tempo.
Ho passato il pomeriggio a fissare il soffitto dal letto più alto della mia camera e ora devo cominciare a prepararmi per il concerto ma non so da dove cominciare e inizio a credere di aver sbagliato ad accettare, ma lì per lì sembrava una cosa carina.
Adesso che ci penso Jamie non mi aveva mai invitato da nessuna parte prima di oggi, ma penso abbia invitato tutti per festeggiare il suo ritorno dopo il tour estivo con la sua band.
Non sapendo come vestirmi opto per un paio di skinny, una canotta nera non troppo scollata e le mie solite Vans.
Mi sciolgo i capelli e li piastro, almeno ora non sono più tanto voluminosi, faccio la riga da una parte e li metto di lato facendoli poggiare sulla mia spalla.
Mi guardo allo specchio e sento che mi manca qualcosa, non sono una ragazza che si trucca, ma forse in questa occasione dovrei?!
Trovo un mascara tra le cose di mia madre e decido di metterlo, non fa molto la differenza ma va bene così, non vorrei esagerare e finire per sentirmi a disagio.
Sono le nove passate e sono costretta ad andare al concerto a piedi perché è Markus ad avere la macchina. Forse dovrei trovare un lavoro e comprarne una mia, ma lavorare in concomitanza con la scuola non mi sembra una buona idea, quest'anno avrò gli esami e voglio avere buone referenze per l'università.
Una volta arrivata al teatro riconosco alcuni amici di Jamie tra la folla, li ho conosciuti appena prima dell'estate e poi non li ho più visti, o semplicemente non sono più uscita di casa. Credo che mi abbiano notata perché iniziano a venirmi incontro.

- Sei Allison, giusto?- Mi chiede il ragazzo moro che, se non ricordo male si chiama Axel.

Annuisco e sento le guance avvampare dall'imbarazzo, forse perché ci sono tre ragazzi che mi fissano o semplicemente perché non sono abituata a stare in mezzo a troppe persone.

Axel mi fa cenno di seguirlo e insieme entriamo.

Il teatro è stato completamente trasformato, le poltrone sono scomparse, tende nere coprono le pareti e luci stroboscopiche illuminano il palco in cui Jamie canta e salta a petto nudo con i suoi soliti capelli ribelli. Sembra bello e dannato allo stesso tempo.

Le sue canzoni rock rimbombano nelle pareti o forse solamente nella mia testa, sono bravi, ma oltre a non essere il genere di musica che solitamente ascolto, non sono abituata a tutto questo e non mi sento affatto a mio agio in questo ambiente.

Non so quanto ci metto a riuscire ad arrivare all'uscita, ma finalmente sento l'aria fresca sul mio viso sudato e sono già le undici e mezza. Cazzo, domani c'è scuola.

Arrivo a casa e noto che Markus non è tornato, la macchina non c'è. Entro e trovo mia madre seduta sul divano.

- Mamma, dov'è Markus?- Dico in modo non troppo gentile.

- Ma come sei bella, Allison.- Mi dice squadrandomi da testa a piedi.

- Mamma..?-

- Ti ricordi che giorno è, vero, Allison?-

Me ne ero totalmente dimenticata quindi cado dal mondo delle nuvole e inizio ad andare di corsa.

- Ommerda, grazie mamma.- Sbraito uscendo di casa.

So esattamente dove si trova Markus.

LALALA!

Questa è l'introduzione della storia che sto scrivendo, cosa ne pensate?

Allison sembra una ragazza normale anche se un po' più timida e chiusa in se stessa delle altre ragazze della sua età, non vuole far vedere il suo passato agli altri e lo stesso vale per il presente, ma scoprirete a tempo debito che cosa nasconde.
Il personaggio di Markus, invece, verrà capito nel prossimo capitolo ,dove verrà definito il rapporto che ha con la protagonista.

Spero di non avervi annoiati con più di mille parole, a presto!

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