10 Aprile 4650 d.c.
Nonostante il mio corpo sia sempre in allenamento, la sessione militare di ieri ha lasciato i miei muscoli indolenziti. Mi alzo lentamente dal letto e scendo a fare colazione, mia madre è assorta nel guardare fuori dalla finestra mentre mio padre sta leggendo il giornale《Buongiorno》dico per rompere il solito silenzio mattutino. Entrambi si girano a guardarmi《Giorno tesoro》risponde mia madre《come mai così tardi》dice mio padre, appena guardo l'orologio capisco che questa è un'ora normale per alzarsi per loro ma in effetti è un po' tardi per me. Rido e alzo le spalle, non ne ho la più pallida idea. Lui sorride e mi siedo a tavola, oggi posso prendere la trasportatrice per andare a scuola quindi posso mangiare cibo solido, bevo la mia tazza di caffè e mangio qualche biscotto. Mi giro a guardare mia madre, I suoi capelli biondi sembrano filigrana d'oro sotto la luce del mattino, al contrario mio papà ha I capelli neri come la pece e I miei sono castani quindi siamo un bel trio. Mia madre è una botanica e ogni giorno va al laboratorio per coltivare il nostro cibo, mio padre invece è un ingegnere e lavora con il Governo per migliorare la trasportatrice, I tapis - roulant ed altre tecnologie. Due colpi alla porta, è Tom : è venuto a prendermi. Prendo la giacca e vado alla porta《Buona giornata》dico ai miei genitori uscendo. Gli occhi di Tom si illuminano appena mi vede e mi abbraccia《Com'è andata ieri?》chiede sapendo qual'era il programma《Come al solito...indolenzita》dico ridendo《A te?》chiedo. Lui sorride《Abbiamo parlato con dei bambini, come prova》dice entusiasta. Io sorrido e iniziamo a incamminarci verso la stazione della trasportatrice. Il viaggio è breve quindi in poco tempo arriviamo al cartello rosso con la rappresentazione di un nastro trasportatore, Tom schiaccia il bottone giallo sul retro del cartello e lentamente la botola si apre davanti ai nostri piedi. Scendiamo I gradini per arrivare alla piattaforma, quando gli ingegneri progettarono la trasportatrice si ispirarono all'antica metropolitana terrestre. La piattaforma di cemento immacolato è colma di gente che aspetta il mezzo di trasporto, soprattutto studenti e insegnanti. La trasportatrice assomiglia ad una metropolitana solo che l'energia necessaria a farla funzionare è meccanica, degli operai girano ruote dentate e spingono leve tutto il giorno per fornirci questo servizio, è un mestiere umile e faticoso ma da lavoro a molte famiglie e dopotutto agli operai non dispiace. Appoggio la testa sulla spalla di Tom mentre aspettiamo, stiamo insieme soltanto da tre anni ma mi sembra di conoscerlo da sempre e lui mi conosce meglio di chiunque altro. Uno stridore metallico giunge alle nostre orecchie e la trasportatrice si avvicina. Ordinatamente saliamo uno per volta, qua non ci sono poliziotti né ragazzi che studiano la mia stessa facoltà quindi mi piace il fatto che nel caso ci fossero dei problemi con il mantenimento dell'ordine pubblico io dovrei occuparmene, non è una grande responsabilità ma mi fa sentire importante e mi piace. I posti a sedere sono molti quindi nessuno deve restare In piedi e se dovesse succedere dovrei restare in piedi io per prima, in qualità di aspirante forza dell'ordine, poi gli altri ragazzi della mia età, gli anziani e le donne con bambini piccoli hanno sempre la precedenza, dovunque. Il viaggio con la trasportatrice dura molto meno e in venti minuti siamo già arrivati alla scuola di Tom. Gli do un bacio sulla guancia e lo guardo andar via. La mia scuola è l'ultima di questo quartiere quindi vedo tutti scendere uno dopo l'altro finché non rimango da sola《Tu sei la ragazza della polizia, vero?》chiede il conducente《Esattamente, sempre io》rispondo, ogni tanto chiaccheriamo perché siamo solo noi due; durante la settimana ci sono tre diversi conducenti : un anziano che mi racconta sempre aneddoti sul suo passato, l'uomo presente oggi di mezza età con una famiglia e l'ammirazione per la mia facoltà di studio e un ragazzo giovane di vent'anni alle prime armi con la trasportatrice, in fondo qua non sono mai sola. Il campanello suona《Grazie, Arrivederci》dico al conducente prima di uscire e salire I gradini per trovarmi davanti scuola.
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Life On Mars?
Science FictionIs there life on Mars? Now yes Nessuno avrebbe mai pensato di poter vivere su Marte ma io ci vivo da 15 anni ed è casa mia Non bisogna però dimenticarsi del passato e della nostra vecchia cara Terra ormai consumata dagli umani e dai loro conflitti