Twenty.

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  Aprii la finestra della mia camera e mi sedetti a pensare, incompagnia di una brezza fresca e un coro notturno diinsetti. In lontananza vidi brillare una luce in una delle caseche si trovavano dall'altra parte del campo. Sapere di nonessere l'unica persona ancora sveglia a quell'ora mi sembròrassicurante. 

Dopo che il detective Basso era andato via insieme a Liam, Marianne e Rixon avevano esaminato la serratura dellaporta principale.

 - Accidenti. - aveva detto Mary fissando la porta distrutta. -Come ha fatto Liam a conciare così la maniglia? Con lafiamma ossidrica? -

 Rixon e io ci eravamo limitati a scambiarci un'occhiata.- Passo domani a montartene una nuova. - aveva dettolui. 

Tutto questo era successo più di due ore prima, primacheRixon e Mary se ne andassero, lasciandomi sola con i mieipensieri. Non volevo pensare a Liam, ma la mentecontinuava a tornarci. Stava esagerando o l'indomani avreisaputo che era stato aggredito mentre si trovava allastazione di polizia? 

Comunque non sarebbe morto.  Ammaccato, magari, ma non morto. Non permisi a me stessa di pensare che la Mano Nera si sarebbe spinto oltre,ammesso che rappresentasse davvero una minaccia. Liam non era neanche sicuro che il suo torturatore sapesse chelui si trovava a Coldwater.Dissi a me stessa che a quel punto non c'era nulla chepotessi fare. 

Liam era entrato in casa mia e mi avevapuntato contro un coltello. Era dietro le sbarre per colpasua. Lui era sotto chiave, io al sicuro. La cosa buffa era cheavrei voluto esserci anch'io, in prigione, quella notte. Se Liam era un'esca per la Mano Nera, avrei voluto essere lìper trovarmelo di fronte una volta per tutte.La mia concentrazione era scarsa a causa dellamancanza di sonno, ma feci del mio meglio per passare alvaglio tutte le informazioni in mio possesso. 

Liam era statomarchiato da un Nephilim che si faceva chiamare ManoNera. Rixon però aveva detto che Zayn era la Mano Nera,un angelo. Sembrava quasi stessi cercando due individuidiversi che condividevano lo stesso nome... 

Mezzanotte era passata da un pezzo, ma non volevodormire. Non se significava aprire un varco a Zayn, sentirela sua rete chiudersi su di me, lasciarmi sedurre dalle sueparole e dal suo tocco morbido, confondermi più di quantonon fossi già. Più che dormire, avevo bisogno di risposte.Non ero ancora stata a casa di Zayn ed ero assolutamentecerta, adesso più che mai, che tutte le risposte sitrovassero lì. 

Mi infilai un paio di jeans scuri a sigaretta e unamaglietta aderente nera. Visto che le previsioni davanopioggia, indossai scarpe da ginnastica e giacca a vento.Presi un taxi fino alla parte più a est della città. Il fiumeluccicava come un grosso serpente nero e, dall'altra parte,il buio della notte rendeva il profilo delle ciminiere dellefabbriche simile a quello di enormi mostri. Superato l'isolatoin cui i numeri civici andavano dal cinquecento in su, trovai due palazzi, entrambi di tre piani. 

Entrai nell'atrio del primo.Era tutto tranquillo, dal che dedussi che nessuno degliinquilini fosse sveglio. Controllai le caselle della posta, manon c'era nessun Malik. D'altra parte, se Zayn faceva ditutto per tenere nascosto il proprio appartamento nonavrebbe di certo messo il cognome in bella vista. 

Imboccaile scale e salii fino all'ultimo piano. Appartamento 3A, B eC. Nessun appartamento 34. Scesi le scale, arrivai alpalazzo successivo ed entrai.Oltre il portone c'era un minuscolo ingresso con lepiastrelle rovinate e un sottile strato di pittura che avrebbedovuto coprire dei graffiti rossi e neri. 

Esattamente comenell'altro palazzo, vidi una fila di caselle della posta, davantialle quali l'aria condizionata sbatacchiava e ronzava,mentre un vecchio ascensore con le fauci spalancatesembrava non aspettare altro che divorarmi. Decisi dievitarlo in favore delle scale. Tutto l'edifìcio aveva un'ariatriste e abbandonata; il tipico posto in cui i vicini pensavanosolo ai fatti propri, in cui nessuno conosceva l'altro e isegreti erano facili da mantenere. 

Let me love you. 》zjm.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora