Nel CORE

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Mettaton rispondeva sempre...
Alphys iniziò a preoccuparsi, mentre Papyrus continuava a comporre il numero, Undyne guardò Sans ed i due si scambiarono sguardi allarmati e sospettosi, quando una voce da un autoparlante interruppe ogni azione.
-preghiamo la gentile clientela di lasciare l'MTT resort fino a tempo indeterminato-
La voce sembrava artificiale.
-strano... non è mai successo- disse Undyne.
Mentre il resort si svuotava rapidamente, Frisk sentí qualcuno chiedere aiuto... la richiesta sembrava essere mandata da un'anima collegata alla sua.
-Mettaton?- sussurrò.
Una specie di brivido gli corse lungo la schiena, ed un senso di giustizia lo invase di colpo.
-il CORE...-disse più deciso.
-cosa c'è Frisk?-chiese Undyne che lo aveva sentito.
-Mettaton, lui è nel CORE!-
-COME LO SAI?-
-non c'è tempo da perdere! È nei guai lo so!-
Frisk non perse tempo, corse all'entrata del CORE, Undyne, Sans, Papyrus e Alphys lo seguirono; arrivarono difronte ad un ascensore, Frisk provò a chiamarlo ma era stato disattivato.
-c-ci penso i-i-io!- gridò Alphys che iniziò ad armeggiare con i vari cavi, quando le porte si aprirono, entrati selezionarono l'ultimo piano, per un po tutto sembrava tranquillo ma l'ascensore si bloccò e la stessa voce che parlò all'auroparlante comparí, ma stavolta Alphys la riconobbe.
-molto brava Alphys... dico davvero... non sono molti ad essere riusciti ad aggirare i miei congegni di sabotaggio-
-t-t-tu?!-
-cosa hai fatto a Mettaton?!- urlò Frisk.
-ci sei anche tu? *tch* dovevo aspettarmelo, oh beh, mi occuperò anche di te-
Alphys cercò di ragionare l'ascensore ma senza successo.
-adesso basta, odio gli spazi chiusi- disse Sans.
-SANS COSA VUOI FARE?- domandò preoccupato Papyrus.
-aggrappatevi a me e non mi mollate! Qualunque cosa succeda!-
Tutti si aggrapparono a Sans e in pochi secondi si ritrovarono in un piano del CORE del tutto sconosciuto, le pareti erano di un colore spento, sporco, il pavimento era arrugginito, sembrava dover cedere da un momento all'altro, Undyne generò una lancia e la tenne stretta, pronta ad attaccare eventuali nemici, Sans aveva uno sguardo freddo che vagava di continuo su tutti, Alphys sentí un brivido lungo la schiena mentre Frisk percepiva ancora quella sensazione di giustizia.
-è qui, sono sicuro- disse Frisk.
-ANDIAMO A CERCARLO!-aggiunse Papyrus.
Mentre percorrevano il corridoio apparvero delle figure pallide, i loro occhi erano vuoti, non si muovevano, si limitavano a fissarli.
-cosa sono?- domandò Undyne.
-n-n-non lo s-s-so, ma n-non mi piacciono!- balbettó spaventa Alphys.
-PROSEGUIAMO-disse Papyrus con un tono spaventato.
Sans si mise vicino al fratello e fulminó le figure con lo sguardo, ma una di esse si mise in mezzo al corridoio.
-via... andate... via...- supplicó loro.
-chi sei?-chiese Frisk.
-umana... si... ero... umana... caduta... non... più... svegliata-
-perché sei qui?-
-persa... come... tutti...-
L'ombra osservò brevemente il corridoio e poi posò ancora lo sguardo su di loro.
-tutte queste ombre, erano umani?-domandò Sans.
-no... molti... mostri...-
-cosa è successo?-
-andate... via...-
-stiamo cercando un nostro amico, il suo nome è Mettaton, è un robot, lo hai visto?- chiese speranzoso Frisk.
-lui... lo... ha... preso...-
-chi è stato?-
-SE SAI QUALCOSA,TI PREGO, AIUTACI-
-porta...243... ora... lui... non... è... qui...-
L'ombra scomparve, tutto il gruppo corse a perdi fiato osservando le rare porte numerate, poi eccola.
-È QUESTA! LA PORTA 243!-
-Mettaton!!!! Sei là dentro?!?!?!-urló Alphys.
Si sentí una voce dolorante.
-ok ci penso io!- Undyne colpi la porta con la lancia e la distrusse.
All'interno c'erano tanti marchingegni, alcuni tavoli operatori sporchi di olio nero, nel lato sinistro della stanza c'era un tavolo su cui erano appoggiati dei contenitori di vetro, al lorp interno c'erano frammenti, minuscoli, di anime; la voce era più forte, cercarono di capire da dove provenisse, trovarono una scala che scendeva più in basso, e lì, videro Mettaton, steso su un tavolo operatorio, le sue braccia erano state staccate, come le gambe, Frisk sentí una stretta al cuore.
-M-M-Mettaton!!- urlò Alphys correndo da lui.
-lui è...?-
-no, è s-stato solo d-disattivato, grazie a-a-al cielo-
-COSA GLI È SUCCESSO?-
-è stato smontato pezzo per pezzo-rispose Undyne.
-quel maledetto la pagherà!- disse Sans.
-possiamo riattivarlo?-chiese Frisk preoccupato.
-si, a-almeno, lo spero, se le batterie s-sono a-a-ancora cariche-
Undyne e Frisk tirarono un respiro di sollievo ma Sans e Papyrus era sempre agitati, Alphys riattivó Mettaton.
-ooh... che cosa... che cosa è successo?- domandò il robot.
Tutti abbracciarono Mettaton.
-METTATON CI HAI FATTO PREOCCUPARE!!!-
-se non avessimo sentito la tua voce! Abbiamo pensato che eri spacciato!-disse Frisk.
-un attimo...-disse Alphys.
-che c'è?-
-se Mettaton era disattivato... come ha fatto a parlare?- proseguì.
La porta si aprì cigolando.
-sapevo che sareste venuti...-
La figura era completamente nera, sembrava sciogliersi, u sorriso,bianco, spaventoso era dipinto sulla sua faccia.

Undertale, Al Di Là Dell'animaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora