Fra poco si avvicina il mio compleanno e Lucia e Gaetano, ovviamente, ne sono a corrente anche se io non ho mai detto una parola sull'argomento. Non mi è mai piaciuto festeggiare i compleanni. In orfanotrofio il massimo del divertimento era litigare per quando aprire i regali, se prima o dopo la torta. Marie mi faceva sempre un piccolo regalo. La mattina venivano a darmi gli auguri con la faccia di " che bello non dovevi", quando scarti un regalo che non ti piace. Oltre a essere sola in quel posto, apparte i miei pochi amici, la gente che c'era era estremamente falsa.
L: allora.. Per il tuo compleanno cosa vuoi fare? Avevo pensato di andare in pizzeria,sempre se a te sta bene.
A: non voglio festeggiare. Grazie lo stesso.
G: ma cosa dici Alex? Qua da noi i compleanni si festeggiano. TUTTI. E poi è il tuo primo compleanno con noi.
Nel loro viso si vede proprio che voglio fare questa cosa per farmi vedere quanto ci tengono.
A: facciamo che taglio la torta e poi tutti a letto?
L: va bene per la torta. Ma se lo vuoi fare in casa allora chiamaremo i parenti per venire a farti gli auguri.
A: non c'è bisogno mamma. Un messaggino basta e avanza.
A quella parola, " mamma " , i suoi occhi si illuminano e inizio a sentirmi molto in imbarazzo.
A: comunque ho iniziato le lezioni- dico per cambiare discorso.
G: allora? Come va?
A: tutto bene. L'insegnante è molto simpatica.
Iniziano a parlare dei fatti loro e io smetto di ascoltare. Inizio a pensare a quello che ho letto qualche ora fa nel telefono di Luca. Da quanto è malato? Perché non vuole curarsi? E io come dovrei comportarmi?
Non so cosa fare dato che non ha voluto dirmelo. Decido di andare a fare una passeggiata fuori al fresco. Le case in questo quartiere sono tutte molto grandi. D'altronde anche la mia lo è. Perché quella è casa mia. Non credo che i vicini se la passino molto male. Non sono abituata a tutto questo "lusso".
Luca è nella panchina dove ci siamo seduti quella volta che sono andata a casa sua per il numero di Lucia , ma all'inizio non lo vedo.
L: ei!
A: ah.. Luca. Scusami non ti avevo visto. Come stai? - dico sedendomi sulla panchina affianco a lui.
L: tutto bene. Come mai in giro?
A: volevo prendere una boccata d'aria. E tu?
L: anche.
È preoccupato. Lo vedo. Lo percepisco. Lo guardo come per dire " dai, dimmelo". Sembra leggermi nel pensiero
L: Alex.. Devo parlarti.
A: va bene,dimmi.
Mi metto dritta e aspetto che inizi a parlare.
L: come puoi ben vedere, non ho molti amici. Anzi,quasi nessuno. Vedi.. Non è perché non mi vuole nessuno. Sono io che allontano tutti- si interrompe per asciugarsi una lacrima che scende da quegli occhi meravigliosi e tristi, molto tristi - solo che tu.. Non lo so.. Tu non te ne vai. Tu sei rimasta quando ho urlato nella mia camera. Quando ti ho risposto male al supermercato .. Ma.. Perché?
Con questa sua domanda mi coglie alla sprovvista. Non so cosa dire. E non so perché non riesce a smettere di piangere.
A: beh.. Luca.. Io non lo so perché. Ho superato parecchie cose peggiori di questa. Di una rimproverata al supermercato.
L: tu sei così forte.. Sono ridicolo.
A: no che non lo sei. Ti fa bene sfogarti. Dimmi tutto quello che vuoi e piangi se necessario.
L: non posso mandarti via.. Lo so che te ne andrai anche tu. Ne sono sicuro..
So a cosa si riferisce. Pensa che per la malattia io lo abbandoni. Lo avranno fatto in tanti.
A: Luca non ti lascio. Dimmi perché piangi. Sei l'unico amico che ho qui. Tu mi hai aiutato quando stavo male. Io posso farlo con te. Parlami.
L: Alex..- dice piangendo- io non posso.. Non posso proprio
A: si che puoi.
Sono praticamente sopra di lui, con la maglia bagnata dalle sue lacrime, che non oserò mai asciugare, quando mi guarda negli occhi, a un centimetro da me
L: vedi Alex.. Questa è una parrucca, e credo che la porterò per il resto dei miei giorni. Pochi giorni...
Sapevo già tutto, ma detto da lui, in lacrime, su una panchina che ormai è la NOSTRA panchina, è tutta un'altra cosa.
Lo abbraccio più forte che posso e lui si appoggia a me con la faccia rigate dalle lacrime. Lacrime che io non ho mai versato perché sono troppo orgogliosa. Lacrime che non avranno mai lo stesso gusto delle altre. Lacrime di un ragazzo in fin di vita, che piange abbracciato a me.
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Non Resto Per Molto.
FanficUna ragazza di 16 anni,Alex,ha girato il mondo passando di casa in casa. Finalmente trova la stabilità. La sua vita sta per cambiare