capitolo 6

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L'operazione era andata bene però fino a metà dicembre dovevo fare attenzione quindi fieracavalliverona è saltata. Un giorno appena finito di mangiare sono andata in sala a guardare un film e ho sentito i miei parlare della Greca. Mia madre parlava di venderla mentre mio padre faceva di tutto per tenerla. Non capivo più niente così andai a fare una doccia. Uscita dalla doccia mio padre e mia madre erano sul divano e si capiva che dovevano dirmi qualcosa. Prima che potessi salire le scale per andare in camera mio padre disse:" Irene vieni ti dobbiamo parlare" aveva un tono freddo,come se non fossi sua figlia e all'inizio pensai che mi dovessero dire che ero stata adottata. Con un respiro profondo mi misi a sedere dissi:"ditemi tutto" dopo un momento di silenzio infinito finalmente mio padre parlò:" Irene dobbiamo parlarti della Greca" lo sapevo:" cosa la Greca?" Avevo gli occhi lucidi non sapevo cosa pensare. Dopo diversi minuti di silenzio mio padre ricominciò a parlare:" vedi avevamo pensato che visto che a tenerla giù potrei portarti solo una volta a settimana io e la mamma avevamo pensato di portarla alla Valera" (la Valera è un pezzo di terreno) io scoppiai a piangere non potevo crederci. Avrei potuto andare da lei tutti i giorni perché a piedi ci metto solo 5 minuti. Dopo aver organizzato il trasporto,il box,il mangime... Andai a dormire con un sorriso stampato in faccia.
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Era il 19 dicembre e finalmente la Greca sarebbe venuta a casa. Purtroppo io dovevo andare a prendere i regali di natale per la mia famiglia e i miei amici. Entrai in un negozio per animali e comprai due giochi per la mia cagnolina Milka e dei biscotti per la mia coniglietta Penny, a mia sorella Cecilia un fondotinta e un mascara, a mio fratello Andrea un gioco per il Nintendo 3DS e uno per la play, a mia madre due creme,a mio padre un set di coltelli e un tagliere e alle mie amiche piccoli pensieri. Mancavano solo i regali per l'altra mia sorella Laura e per Greca. Chiesi a mia madre di portarmi alla decathlon. A Laura presi un paio di speroni e a Greca due pacchi di biscotti uno alla mela e uno alla carota, un nettapiedi e una stringa. Quando finalmente eravamo a casa erano già le 9.30 ma anche se era già buio riuscì a convincere mio padre a portarmi da Greca. Appena arrivati corsi da lei e la abbracciai. Restammo li solo 10 minuti ma ero comunque felicissima.

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