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Quella voce, acuta e stridula che ben conosco,in sottofondo... mia madre! Perché Sam è insieme a lei? Possibile che sia una coincidenza... poi non mi ha neppure spiegato, che genere di problema ha avuto...lavorativo, personale, familiare? tutto questo mistero non mi piace... quindi adesso, che fare? Affrontarlo e magari sbagliando oppure fare finta di nulla magari avendo ragione? Non so quanto mi possa fidare dell'istinto, dopo aver vissuto così tanto nella paura. Per togliermi ogni dubbio, telefonerò a mia madre... compongo il numero e lascio squillare... al terzo trillo, risponde.

"Tesoro mio, che bello sentirti! come stai, tutto ok? I lavori come procedono..." spara a raffica, come al solito..

"Tutto ok mamma, i lavori procedono bene anche perché..." la lascio nel dubbio..

"Perché?" ho stuzzicato la sua curiosità..

"Perché ho conosciuto un ragazzo, che abita vicino a me. Mi sta dando una mano a rimettere a posto la casa e, diciamo, abbiamo fatto amicizia. Si chiama Sam" vediamo adesso, quale sarà la sua reazione...

Sento che tira su col naso e poi con voce tremante dice "Oh Dio tesoro, sono così contenta! Ma adesso, raccontami tutto, dimmi che tipo è questo Sam..è bello? ti tratta bene?" mi investe senza prender fiato.. in quel momento, con quella reazione, i miei dubbi si sciolgono come neve al sole. Mia madre ha tanti difetti, ma non è bugiarda. Le racconto, tutto, dall'inizio alla fine tra le sue grida di gioia e il terzo grado. Dopo un oretta buona, in cui mi ragguaglia su quel che succede a New York, ci salutiamo rimanendo d'accordo di sentirci in settimana. Prendo il piatto, con i panini e salgo di sopra a terminare il mio lavoro.La poveretta in questione, ha una relazione con un pazzo omicida, che per dispetto le ha ucciso tutta la famiglia. Che tristezza, la capisco.. Adesso però spengo il computer e me ne vado a fare una doccia, fa un caldo infernale e sono sudata mezza... Vado in camera a spogliarmi e prendere una cambio pulito. Controllo che la finestra sia chiusa, e mi dirigo verso il bagno. Entro sotto l'acqua, mettendola fredda.. mi lavo con cura, facendo con calma, finché non sento il telefono suonare. Mi sbrigo ad uscire, pensando che sia Sam.. afferro il telefono...

"Ciao straniero, due chiamate in un giorno! sto cominciando a pensare di mancarti" lo saluto simpaticamente, anche se in fondo vorrei davvero sapere se gli manco.. peccato che dall'altra parte nessuno parli.. sento solo un respiro, lieve, che mi riporta di botto a due anni fa. Sento la familiare ondata di paura che mi travolge, decido però di non farmi soffocare.

"Chi sei, come hai fatto ad avere il mio numero?"chiedo arrabbiata, per non far capire all'interlocutore, quanto sia spaventata. Nessuna risposta, ma solo ansiti.. decido di stare al gioco e faccio silenzio. Tendo le orecchie, per captare qualche suono. Magari potrei sentire qualcosa di familiare. Passano 5 minuti buoni, in cui facciamo questo stupido gioco. Mi aspetto da un momento all'altro il click, che segnala la fine della comunicazione, ma il misterioso personaggio all'altro capo mi spiazza parlando.

"Non ti lascerò mai stare, ti porterò via tutto. Come tu hai fatto con me!" ricordo quella voce, il modulatore di frequenze che, mi tormenta da due anni a questa parte. Sento le orecchie ronzare e il sangue defluire. Sto per svenire, per cui aggancio e con mille puntini bianchi davanti agli occhi, mi sdraio sul letto, fregandomene di essere ancora bagnata fradicia. Faccio dei respiri profondi, per cercare di calmare il mio cuore e, dopo un eternità, ce la faccio. Resto ancora un po' sdraiata, fino a che non mi sento in grado di alzarmi. Resto un momento in trance, con brutte immagini di un orrendo passato, negli occhi. Poi l'istinto di conservazione ha la meglio. Sono certa che sia la stessa persona, che mi è entrata in casa l'altra volta, ragion per cui non posso restare qui da sola. Mi vesto arraffando le prime cose che trovo, chiudo tutto facendo il giro e scendo. Salgo in auto e mi dirigo nell'unico posto in cui potrò essere al sicuro, l'ufficio dello sceriffo. Sto superando tutti i limiti di velocità, ma a quest'ora per strada, non c'è un anima.. arrivo lesta alla centrale e smonto di macchina..

Entro e alla reception c'è un ragazzo giovane,più o meno come me, che mi chiede in cosa può essermi utile.

"Devo parlare con lo sceriffo Dobbs, è una cosa urgente" cerco di mantenere un tono calmo.

"Certo, lo avverto subito, lei è?" ovvio, nella fretta non mi sono presentata.

"Moira Martin, piacere" dico, però, senza porgergli la mano.

"Io sono il vice sceriffo, Jordan Parrish. Dobbs è attualmente impegnato, posso esserle utile io?"

"No, la ringrazio. Lo sceriffo è già al corrente e mi ha detto di cercarlo in caso di bisogno" non aggiungo altro, certa che l'urgenza sia percepibile dalle mie parole.

"Certo, come preferisce. Attenda qui, che vado a sentire se può riceverla"mi informa. Spero che possa, la cosa è urgente ed io non so quanto ancora terrò a bada il panico. Perché queste cose succedono sempre, quando Sam non c'è?

Parrish torna, accompagnato da Dobbs, che dopo i convenevoli del caso, mi fa accomodare nel suo ufficio.

"Che cosa succede, signorina?" mi interroga.. Gli racconto tutto, della strana ed inquietante telefonata. Non ometto nulla, neppure il fatto che ho già sentito quella voce e, credo, sia del mio rapitore.

"Quindi lei crede che il suo rapitore, l'abbia in qualche modo seguita e che adesso, la stia tormentando. Certo, tutto lascia pensare a questo. Il fatto che qualcuno sia entrato in casa sua e le abbia lasciato quel biglietto, è un indizio importante. A questo proposito, le volevo dire che non sono state rilevate impronte, ne altro, che possa farci arrivare alla sua identità".

"Ma non voglio che pensi, che sottovaluteremo il tutto. Ho preso molto seriamente la sua situazione. Se lei è d'accordo, lascerei il vice sceriffo Parrish, di guardia fuori casa sua, fin quando non tornerà il signor Collins".

A queste parole mi sento già molto meglio, per cui dopo aver preso accordi, usciamo dal suo ufficio.

"Domattina, chiamerò il servizio tecnico per risalire alle chiamate che sono state fatte al suo numero. Nel frattempo lei, stia tranquilla e sia prudente. Il Vice Sceriffo Parrish, è un valido collaboratore che, sa il fatto suo. Con lui sarà al sicuro." ci stringiamo la mano e dopo avermi fatta sedere, chiama in ufficio Jordan, per ragguagliarlo sulla situazione. Una ventina di minuti dopo escono dall'ufficio e Parrish mi fa segno di andare. Tallonata da lui, monto in macchina e partiamo.

Quando arriviamo, mi rendo conto che, nella fretta ho lasciato tutte le luci accese. Smonto di macchina e avvicinandomi gli chiedo se vuole una tazza di caffè, che accetta con prontezza. Ci accomodiamo in cucina e lui mi chiede, di raccontargli un po' la mia storia.

Tralasciando i particolari più crudi, faccio un breve sunto. Mi guarda, imperturbabile e io capisco, che fa davvero bene il suo lavoro.

"Mi spiace che lei sia successo, tutto questo. Nessuno, dovrebbe mai passare un dramma simile. Ma le devo fare i miei complimenti, lei è davvero una donna forte!"sento la sincerità delle sue parole ed in un momento di leggerezza gli dico, di chiamarmi Moira e darmi del tu. In fondo abbiamo pressappoco la stessa età. Accetta volentieri ed a quel punto, tocca a me chiedergli di lui. Sono curiosa di sapere il motivo che c'è, dietro la scelta di entrare in polizia. Mi spiega che, fin da piccolo, ha sempre avuto uno spiccato senso di giustizia. Mi racconta molte altre cose, fino a che mi rendo conto della tarda ora.

"Jordan, se vuoi puoi stare qui, in casa. Mi spiace saperti fuori, tutta la notte, in auto." passo sopra al fatto che è un uomo, visto che è qui per proteggermi.

"Ti ringrazio, sei davvero cara ma, devo star fuori per tenere d'occhio la situazione. Tu vai pure a dormire e non stare in ansia, sono qui per proteggerti". Seguo il suo consiglio, anche perché sono esausta. Faccio il solito controllo di routine e me ne vado a letto, per una volta tranquilla, sapendo di essere al sicuro e protetta. Non mi sentivo così, da due anni.

SIAE When The Life Change. SU AMAZONDove le storie prendono vita. Scoprilo ora