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"Che profumino! Ho una fame..."
Sam entra in cucina, dove sto preparando la colazione...
"Bene,allora mangia che è tutto caldo" lo invito con un cenno della mano.
"Prima,però, il bacio del buongiorno" dice,guardandomi dolcemente..
Si avvicina e mi prende il volto tra le mani.
Stavolta non mi irrigidisco più di tanto e mi lascio baciare.
Un bacio veloce e delicato che,quando termina, mi lascia scombussolata.
Mangiamo tutto, e ci mettiamo al lavoro.
Trasportiamo di sopra i pezzi, del mio studio.
Raduniamo l'occorrente e cominciamo.
Dopo due ore, tra risate e lavoro abbiamo finito.
Certo i pensili vanno riempiti, ma possiamo prendercela comoda..

"È una bella giornata, perché non usciamo a fare quattro passi? Riempiremo gli scaffali dopo.." propone Sam.
In effetti mi alletta, andare fuori a respirare aria pulita anziché polvere...

Mi cambio velocemente ed usciamo in auto, per andare al parco cittadino.
Quando giungiamo, resto incantata.
Madri con bambini, anziani che giocano a scacchi, ragazzi che si rincorrono.
Tutte queste immagini, hanno un solo nome... Vita.
Mi prende per mano e ci sediamo, sotto una grande quercia.
Osservo, quella vita che mi scorre davanti, immagazzinando tutto..
Sento le risate, tocco l'erba, mi lascio catturare dai profumi tipici dell'estate.
Sto vivendo,senza neppure accorgermene.
Sam si alza e senza dire una parola, si avvia verso il furgoncino dei gelati.
Ritornando poco dopo, con due coni giganti.
Voi direte,una scena ordinaria...
Ma per me è tutto nuovo, niente di scontato. Rido,come una bambina e,quasi, mi sorprendo del gesto.
Sam dal canto suo, risplende di felicità. Essere il motivo del mio buonumore, per lui è fonte di gioia.
Mangiamo il nostro cono,osservando le persone.
Giochiamo a indovina chi sono.
Ci sbizzarriamo in assurde teorie...
Alla fine, ci sdraiamo sull'erba e ci abbracciamo.
Gli carezzo il viso, per fargli capire a mio modo, quanto lui mi faccia bene e gli sia grata.
Mentre si avvicina per baciarmi, il suo telefono suona.
Alza gli occhi al cielo e risponde.
Si allontana, con espressione corrucciata.
Qualcosa non va, lo capisco dalla postura rigida e dalla mascella contratta.
Chiude la chiamata e torna da me.

"Perdonami, ho avuto un problema. Dobbiamo andare, devo partire entro fine giornata.
Purtroppo starò via per qualche giorno" mi spiega velocemente, tornando all'auto.

"Ok, non c'è problema. Me la caverò, non stare in pena" provo a rassicurarlo.
Mi guarda, come se volesse dire altro, poi desiste e si concentra sulla guida.
Vorrei chiedere, ma lui ha rispettato i miei tempi, per cui farò lo stesso.
Una volta a casa, mi bacia e frettolosamente se ne va, dicendo che mi avrebbe chiamata non appena possibile.

La parte più sospettosa di me, trova il tutto molto strano.
L'altra invece capisce che gli imprevisti capitano.
Ma è tutta quella sbrigatività che non mi quadra.
Accantono momentaneamente le mie paranoie e salgo di sopra, a sistemare lo studio.
Già che ci sono, potrei anche iniziare a lavorare.
Devo guadagnarmi da vivere,anche se i soldi non mi mancano.
Devo tradurre un romanzo dallo Spagnolo all'Inglese, quindi mi andrà via il resto del pomeriggio e,sospetto, anche parte della serata. Ma non mi secca, visto che, non ho di meglio da fare. Con Sam lontano, di sicuro mi annoio quindi, niente di meglio di calarmi nella fitta trama di quel thriller, ambientato a Madrid. Salgo al piano superiore e inizio ad aprire le scatole. Tiro fuori il PC, la stampante e tutte le altre cose.
Le posiziono, secondo utilità, poi procedo con le cartelle archivio, ovvero i lavori già svolti. Occupano metà della libreria.
L'altra metà,sarà riempita con i lavori da fare e le bozze. Tutti ordinatamente posti nei raccoglitori, ed etichettati.
Sono una maniaca,in queste cose.
Ossessiva- Compulsiva, ma non posso farci nulla.
Il mio tempo è prezioso, non posso sprecarlo a cercare le cose.
Organizzo il resto dei documenti ed una volta terminato, osservo l'insieme con soddisfazione.

Un paio di ore dopo, ho tradotto ben 20 pagine. Il thriller mi ha intrigata,per questo ho lavorato ancor meglio e velocemente.
Sono quasi le 6, mi stupisco guardando l'ora...
Quasi quasi, mi faccio un caffè... una pausa mi farà certo bene.
Scendo in cucina e metto sul fuoco la moka. Mi preparo una sigaretta e mentre aspetto, mi preparo anche un paio di panini per cena, che consumerò davanti al monitor.
Preso il mio nettare, senza sarei persa, vado in giardino e fumo.
Osservando la vasta distesa di terra, che mi appartiene.
Ho un lampo di genio e mi prefisso, per l'indomani, di chiamare una ditta specializzata in istallazioni di piscine.
Ne ho sempre voluta una ed adesso, posso averla!
Il telefono, mi distrae dai miei sogni ad occhi aperti.. ed è un bene, visto che stavo immaginando Sam in costume.
Rispondo e appena sento la voce,dall'altro capo, non posso fare a meno di pensare 'parli del diavolo e spuntano le corna'..

"Ciao, tesoro, tutto ok? Io sono arrivato ora" mi informa.
Quella parola, tesoro, mi scalda il cuore.

"Ciao a te... sì tutto ok, stavo facendo una pausa. Ho iniziato a lavorare, così sono uscita un po' in giardino. Ho pensato che,domattina, voglio chiamare una ditta e farmi mettere una piscina" mi sento in verità un po'sciocca,ad emozionarmi per così poco.

"Davvero? È una grande idea! Fa molto caldo ed una bella piscina, per rinfrescarsi, penso sia più che l'ideale" approva..
Mi sento meno sciocca, dopo le sue parole.

"Tesoro scusa devo andare, mi chiamano. Ti telefono domani, abbi cura di te!" Mi saluta d'improvviso.
E mentre rispondo, sento una voce femminile in sottofondo, che non stento a riconoscere.
Mia madre.

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Spazio Autrice...

Ciao ciurma, allora ditemi, come vi sembra? Siete intrigati?
E adesso secondo voi, cosa succederà?
Sarà davvero sua madre o si sarà sbagliata?
Ma soprattutto,sarà una coincidenza che Sam e sua madre,siano nello stesso posto,nello stesso momento?
Ditemi la vostra! Non scordate anche di votare, se il tutto vi piace.
Tanti baci Vale!