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"Mmmh" Ecco l'unica cosa che riesco a dire.
Apro gli occhi e vedo due volti, uno è Sam, l'altro niente meno che zio Bob...il proprietario del ferramenta...e mio investitore.

"Resta giù cara, l'ambulanza sta arrivando. Perché ti sei buttata così, in mezzo di strada!" Domanda, ancora scosso.
Ricordo tutto, la scoperta su Sam e la fuga, dopo che mi ha trovata a frugare in casa sua..

"Piccola stai bene?" Come invocato dai miei pensieri, domanda.
"Stai lontano da me,lurido schifoso!" Gli urlo, con la poca forza rimastami.

"Aspetta Moira, non è come pensi, è ..." Non finisce la frase, visto che i soccorsi sono arrivati, insieme allo sceriffo.
Dopo una breve visita, mi caricano su una barella e mi portano in ospedale.
Durante il tragitto, rifletto sulle mie scoperte.
Devo parlare con Dobbs e far arrestare quel pazzo.
Dio, come sono stata stupida! Non mi dovevo fidare!
Certamente,adesso, mi servirà da lezione. Mai fidarsi, mai abbassare la guardia.
Un senso di sollievo, poco dopo, si fa strada pensando, a quanto sono stata fortunata.
Poteva finire mille volte peggio.
Avrebbe potuto rapirmi di nuovo, e questa volta, non l'avrei scampata. Mi avrebbe uccisa, ne sono certa.
Entriamo al pronto soccorso e dopo aver spiegato, il motivo del mio arrivo, mi mandano a fare i raggi.
Terminata la radiografia, mi portano in una saletta che funge da disimpegno.
Dobbs è già li..
"Signora Martin, è fortunata ad esser viva" mi redarguisce lui.
La porta si apre e fa il suo ingresso Jordan, accompagnato da Sam.
mi agito subito e inizio ad urlare di farlo andar via, che non lo voglio qui.
Parrish e Dobbs, mi accontentano e poi, dopo essersi seduti, mi domandano cosa stia succedendo.
Vuoto il sacco, ammettendo anche la violazione di domicilio e l'effrazione.
Vedo che si scambiano un occhiata, non mi credono.
"Andate a casa sua! Troverete i documenti! Non sono pazza, vi sto dicendo la verità..." Sono in preda all'esagitazione.

"Lo sappiamo, signora Martin. Sta dicendo la verità, siamo a conoscenza del dossier su di lei, tenuto dal signor Collins ".
Non capisco, se lo sanno, perché nessuno lo ha fermato?
"Voi non capite, È STATO LUI!" Parlo con enfasi,certa che gli sfugga il punto.
Dobbs fa un cenno a Parrish, che si alza ed esce, per tornare poco dopo insieme a Sam.
La prima cosa che mi viene da pensare è che siano tutti d'accordo!
"Signora Martin, non è come pensa lei, il signor Collins è innocente. Si fidi di me" insiste lo sceriffo.
Col cavolo che mi fido, io...
"Moira ti prego, lasciami spiegare!" Supplica lui.

"Spiegare? SPIEGARE? NON C'È UN CAZZO DA SPIEGARE! HAI UN DOSSIER SU DI ME E SO CHE MENTI.
HO SENTITO LA VOCE DI MIA MADRE, QUANDO MI HAI CHIAMATO!" butto fuori, con un timbro di voce altissimo.
Mezzo pronto soccorso, è voltato nella nostra direzione.
Mi metto seduta e cerco di scappare.
"È vero, era tua madre quella che hai sentito. Io lavoro per i tuoi genitori"..
Lo guardo a bocca aperta, confusa.
"Sono un ex soldato, dopo essere tornato dalla guerra, ho cambiato mestiere.
Sono entrato nel ramo della sicurezza e delle investigazioni.
I tuoi genitori, mi hanno assunto, poco dopo il tuo rapimento per proteggerti.
Da poco meno di due anni, sono la tua ombra.
Ti ho seguita in silenzio fino a che non hai deciso di trasferirti.
I tuoi genitori, sorpresi e impauriti dalla tua decisione, mi hanno chiesto di seguirti e starti vicino."

Sono senza parole. Non avrei mai pensato, che fossero così in ansia per me.
Questo, porta ad un'altra domanda.
"Loro sanno?" Chiedo a Sam, col cuore in gola.
Mi guarda imbarazzato,e non ho bisogno che risponda.
Ho capito, i miei sanno tutto del mio inferno.
"Erano angosciati, non sapevano e tu non parlavi. Ho violato il sistema informatico dell'Ospedale e ho avuto accesso alla tua cartella. Ne ho fatto due copie ed una, l'ho consegnata a loro".

Mi sento morire, mi appoggio al cuscino e mi copro il viso con le mani.
Non volevo coinvolgerli. Mia madre,anche se a questo punto non lo credo più,è sempre stata una donna fragile. Non avrebbe retto al colpo.. mio padre,invece, era troppo occupato a far soldi, per star dietro a me.
Quanto mi sbagliavo! Ero così presa dal mio tormento, da non essermi accorta del loro cambiamento.
Erano più presenti,dolci e comprensivi, solo ora me ne accorgo. Penso anche a quante volte ho visto mia madre piangere, per poi asciugarsi le lacrime una volta che ero in sua presenza.
Faccio violenza su me stessa, per non crollare.
Sento così,due mani che mi accarezzano.
Guardo verso di lui e vedo, tutto l'amore che c'è dentro di lui.
Dobbs e Parrish sono magicamente scomparsi.
Si siede sul letto e mi racconta..
"Quando i tuoi mi cercarono per propormi il caso, pensai ai soliti ricconi con mille paranoie.
Non gli credetti,neppure, quando mi raccontarono.
Ascoltai tutto, restando imparziale.
Poi una volta solo, decisi di appurare il loro racconto.
Sono uno smanettone,fu facile quindi, entrare nel database dell'Ospedale.
Lessi la tua cartella e rimasi scosso.
Nonostante la guerra mi avesse indurito, restai di sasso, quando scoprii cosa avevi passato.
Decisi quindi di accettare il caso e iniziai il mio lavoro. Ti seguivo e ti osservavo, piano piano imparai a conoscerti e,credo, mi innamorai così di te. Svolsi anche indagini approfondite, per cercare il mostro che ti aveva fatto quelle cose orrende.
Non approdai a nulla, poco dopo i tuoi mi contattarono, nonostante gli mandassi dei rapporti mensili.
Mi dissero che ti saresti trasferita a New Heaven ed io mi comportai di conseguenza.
Comprai la vecchia casa, dei Richards, e mi trasferii una settimana prima di te.
Ti seguii così al supermercato e feci in modo di avvicinarti.
Dovevo,volevo,starti accanto.
Ma non per lavoro, ma perché lo volevo io. Il resto lo sai"...
Termina, con emozione...

Rifletto su tutto e capisco,so,che dice la verità. Non riesco ad esprimermi,per cui lo tiro a me e lo bacio.
Veniamo interrotti dal dottore che,dopo essersi schiarito la voce, mi comunica che ho solo delle contusioni.
Molto ghiaccio e riposo, sono la cura.
Mi rimanda a casa,quindi.
Usciamo, con Sam che spinge la carrozzina su cui sono seduta.
Dobbs e Parrish,sono in sala di attesa.
Ci scortano a casa e si accomiatano.
Sam mi prende in braccio e mi depone sul letto. Fa il giro delle stanze, assicurandosi che tutto sia ben chiuso.
Torna in camera, mette il telefono sul comodino, assieme ad acqua ed antidolorifici.
"Ok, io vado adesso. Per qualunque cosa,chiamami. Anche solo per parlare,ok?"..
Mi limito a osservarlo senza rispondere.
Dopo un ultima carezza,si alza e accenna ad andarsene.
Prima che varchi la porta lo chiamo.
"Sam?"

"Sì,tesoro?" Chiede mesto.

"Resta con me, ti prego"...

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Ehilà ciurma!
Allora,che dire..
Un mistero è stato risolto.
Il dolce Sam,non è il pazzo che credeva Moira.
Quindi la matassa, non è ancora sbrogliata.
Chi ci sarà dietro il rapimento di lei?
Vi siete fatti un idea?
Chi sia,perché le ha fatto tutto ciò?
Fatemelo sapere nei commenti e, non scordatevi di votare..
Baci Vale!

SIAE When The Life Change. SU AMAZONDove le storie prendono vita. Scoprilo ora